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PIERO PARODI ROSSOBLù

 

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Post n°24 pubblicato il 08 Maggio 2009 da genovalasuperba

 
 
 

Genoa - Samp 3 - 1 (3/5/09)

Post n°23 pubblicato il 04 Maggio 2009 da genovalasuperba

                                                  

                                                    

 
 
 

GRANDE GENOAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Post n°22 pubblicato il 03 Maggio 2009 da genovalasuperba

 

                                                                                     

 

 
 
 

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Post n°21 pubblicato il 28 Aprile 2009 da genovalasuperba

   

   

 
 
 

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Post n°20 pubblicato il 24 Aprile 2009 da genovalasuperba

        

 
 
 

Buio Pesto: Ballo - No Ghe Nè(Dragostea)

Post n°19 pubblicato il 21 Aprile 2009 da genovalasuperba

 

  

 
 
 

Genova - Righi

Post n°18 pubblicato il 19 Aprile 2009 da genovalasuperba
Foto di genovalasuperba

Comprende buona parte della cinta muraria costruita intorno al 1632, e alcune delle fortificazioni che facevano parte del sistema di difesa cittadino, alcune utilizzate in tempi recenti, altre oggi diroccate.

Al Righi si trovano anche un osservatorio astronomico, il seminario di Genova e un bosco con percorso ginnico che si sviluppa sull'area del parco del monte Peralto.

Le alture del Righi sono un ottimo punto di osservazione del panorama sul porto di Genova e sono facilmente raggiungibili dal centro cittadino sia con autobus urbani che con una funicolare gestiti dall'AMT.

Funicolare Zecca-Righi
La funicolare Zecca-Righi è una linea di trasporto funicolare della città di Genova che collega largo Zecca alle alture del Righi.
La linea è costituita da un solo binario, che si sdoppia nel punto mediano per consentire l'incrocio delle cabine.

Altitudine stazione a valle 13 m s.l.m.
Altitudine stazione a monte 292 m s.l.m.
Dislivello 279 m
Lunghezza percorso 1428 m
Pendenza media 19,91%
Pendenza massima 35%
Velocità 6 m/s (21,6 km/h)
Capacità vetture 150 + 1 persone (10600 kg)[1]
Diametro del cavo traente 42 mm
Diametro del cavo ausiliario 24 mm
Scartamento binari 1000 mm

Zecca-Righi    z

 
 
 

Il derby contro la Sla

Post n°17 pubblicato il 29 Marzo 2009 da genovalasuperba

 

 

Genova non tradisce. Ha un cuore grande così quando c´è da dimostrare solidarietà vera e non a parole. E non dimentichiamoci che questa (calcisticamente) è la città di Gianluca Signorini e dunque il dramma di Stefano Borgonovo lo sente in modo particolare. Sono 21 mila i biglietti venduti (175 mila euro l´incasso a cui vanno aggiunti i 50 mila euro che Genoa e Samp hanno versato insieme) ed è bello vedere in tribuna seduti fianco a fianco Enrico Preziosi ed Edoardo Garrone. Sugli spalti sembra quasi un derby di campionato. Sciarpe, bandiere, striscioni: tutta rossoblù la Nord, tutta blucerchiata la Sud. «Sì, io sfide stracittadine con il Genoa ne ho giocate tante e le ricordo tutte nei particolari - dice Roberto Mancini - Ma è fuori strada chi pensa che siamo venuti a giocare un derby. Siamo tutti qui per cercare di dare un piccolo aiuto per arrivare a sconfiggere questa malattia». Il tifo è tutto per Stefano Borgonovo e per la battaglia che sta portando avanti con lo stesso coraggio di Signorini, il Capitano che venne nel suo stadio su una carrozzina e commosse tutti, in campo e sugli spalti.

Borgonovo la terribile Sla, sclerosi laterale amiotrofica, la chiama «la stronza». La combatte da tre anni. È una malattia che colpisce in percentuale inquietante chi ha giocato al calcio ed è forse anche per questo che le iniziative di sostegno all´associazione impegnata a raccogliere fondi per promuovere la ricerca partono principalmente dal mondo del calcio. Quasi una malattia professionale, anche se nessuno tra i calciatori che si sono ammalati ha mai avanzato il dubbio, anche minimo, che esista una correlazione diretta tra la Sla e lo sport che hanno praticato.

Marco Nappi, la «zanzara rossoblù», che ha fortissimamente voluto questa manifestazione ha chiamato proprio tutti. C´è persino Manicone, quello che costrinse Scoglio a inventarsi il «doppio play» per farlo convivere con Bortolazzi. E poi, affidati alla sapiente mano di Bagnoli, il mister del quarto posto, in maglia rossoblù anche Skuhravy (addirittura fuochi d´artificio per lui dalla Nord), Caccia, Eranio e Fiorin. Genoani di ieri e anche di oggi: Criscito, Ferrari, Marco Rossi, Sculli con Gasperini ed il suo vice Caneo. Il mister della Sampdoria è Cagni: «Sono un doppio ex, è stato Nappi a decidere che decidere che dovessi sedermi sulla panchina blucerchiata». Ci sono anche Lucchini, Franceschini e Sanmarco, ma la Sud esplode soprattutto per Cassano. Gioca insieme a Mancini, una coppia da fantascienza.     

 
 
 

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Post n°16 pubblicato il 01 Marzo 2009 da genovalasuperba

 
 
 

Triora

Post n°15 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da genovalasuperba

 
 
 

Cartoline

Post n°13 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da genovalasuperba

 

Lago del Brugneto                      Veduta aerea

 

 

Porto antico                                Nervi

 

 
 
 

Villetta di Negro

Post n°12 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da genovalasuperba



 
 
 

Villa Pallavicini Ge-Pegli

Post n°11 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da genovalasuperba



 
 
 

Il trenino di Casella

Post n°10 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da genovalasuperba

 


Ricorre questanno il 75° anniversario dall'inaugurazione della linea ferroviaria
Genova - Casella
uno degli ultimi esempi ancora rimasti in Italia di ferrovia a scartamento ridotto.
Ideata nei primi anni del Secolo scorso e nata con lintento di collegare il Capoluogo
Ligure con
lAlta Valle Scrivia e la Val Trebbia, la Genova - Casella si sviluppa per 25 Km
su un percorso
caratterizzato da forti pendenze e strette curve, fra crinali appenninici, dirupi e trincee.
Muovendo dalla Stazione di Genova Manin e mantenendosi per i primi 6 Km
in vista del mare
costeggiati i resti dell'acquedotto medioevale, la strada ferrata si inerpica
lungo i fianchi della collina
lasciando colui che si trovi a viaggiare sul caratteristico trenino, libero di
ammirare, in alto, sulle cime
le sagome settecentesche dei Forti che vigilano sulla Città di Genova.
Oltrepassata la Galleria Trensasco e raggiunta così la Val Polcevera, il
sinuoso tracciato tocca le
Stazioni di Torrazza, di Sardorella (attrezzata, in un originale stile
rustico-ferroviario, per pic-nic
castagnate, feste campestri, barbecue), del Comune di Sant'Olcese
(tappa gastronomica di rispetto, per
l'ottimo salame prodotto ancora artigianalmente, nonché località nota per
 la presenza del Sentiero
Storico-Botanico di Ciaé), per poi salire e far tappa nella sovrastante e
pratosa Busalletta.
Superato quindi, dopo un tratto pressoché pianeggiante, il Valico della
Crocetta di Orero, il trenino
costeggiando a scendere il Rio Cortino, giunge alfine allabitato di
Casella, lantica Redigabio del
Periodo Medioevale.
Eccoci finalmente giunti nellAlta Valle Scrivia... nel cuore del verde
Appennino Ligure! 

 
 
 

Liguria...ovunque tu vivi la porti nel cuore!

Post n°8 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da genovalasuperba

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

                          

 

 

 

   

 
 
 

Cimitero di Staglieno

Post n°3 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da genovalasuperba
Foto di genovalasuperba

Il cimitero monumentale di Staglieno è il più grande di Genova, ed è uno dei maggiori cimiteri monumentali d’Europa.

Si trova in Val Bisagno, valle nel centro città che comprende il quartiere di Staglieno, dove c’è l’uscita autostradale di Genova Est.

 

Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto.

 

In esso sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure, tra cui uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini, il partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell'Inno d'Italia Michele Novaro, il garibaldino Antonio Burlando (che fece parte della spedizione dei Mille), l'attore Gilberto Govi, il cantautore Fabrizio De André e la moglie di Oscar Wilde.

 

E' un cimitero monumentale, un giardino di marmo, una città dei morti, ma anche un'antologia di scultura ed architettura. Ci sono vialetti, scale, gallerie, cappelle in tutti gli stili. E soprattutto statue, una vera galleria di figure fermate nella pietra di una Genova scomparsa e che danno al Cimitero di Staglieno un'atmosfera assolutamente unica. "Una delle meraviglie del mondo" come lo definiva Ernest Hemingway, uno che il mondo lo conosceva davvero.

CENNI STORICI

Aperto nel 1851, il Cimitero di Staglieno si è sviluppato rapidamente fino a raggiungere gli attuali 18.000 metri quadrati. Contiene anche un cimitero inglese, uno greco-ortodosso ed uno ebreo. Il più famoso attore genovese, Gilberto Govi, è sepolto qui. Il primo progetto per l'area cimiteriale di Staglieno e' del 1835 e fu affidato all'architetto Carlo Barabino, che muore però qualche mese dopo e quindi il lavoro viene affidato a G.B. Resasco, un allievo del Barabino. Il progetto originale viene ampliato, fino a creare una opera neoclassica mastodontica che verrà compiuta solo nel 1872 alla morte di Resasco. Nel 1891 si rende necessario l'ampliamento dell'area mediante un'altra struttura semicircolare ; da questa data in poi il cimitero inizia un'espansione sempre più disordinata dettata soprattutto dall'espansione della città di Genova. Ogni area viene utilizzata per inserirci tombe ed ossari fino ad far diventare tutta l'area un enorme ed irreale tempio alla "Memoria di Pietra". Staglieno e' un'antologia di neo-stili. Il neoclassicismo tardo investe generalmente i monumenti più antichi, con qualche preferenza per l'aristocrazia o i personaggi pubblicamente altolocati. Avrà però vita breve, per lasciare il posto ad un realismo quasi fotografico apparentemente solo puntiglioso, ma forse molto più sincero e pungente di quel che non si pensi. Parallelamente si scatenano il neogotico, romantico e fiorito, il neobizantino ierarico e sontuoso, il neorinascimento secco e decorativo, il neoegizio, I'umbertino, il liberty che, più raro di quanto comunemente si immagini, ha lasciato una vena di poesia. Del Novecento e di alcune più o meno attuali astrazioni misticheggianti e' difficile giudicare.

Appena entrati dal maestoso ingresso che si affaccia sul fiume Bisagno ci troviamo davanti la "Statua della Religione" opera dello scultore Santo Vanni (1866); dietro l'imponente scultura ci appare il "Tempio dei Suffragi", una copia in picco del Pantheon di Roma già presente nel progetto originale del Barabino (1835). Davanti ai due lati i "Campi di Terra" con pietre tombali e piccole lapidi, ai nostri fianco l'inizio delle gallerie o corridoi, veri e propri rifugi di opere Neoclassiche della nobiltà genovese. Vere e proprie custodie di tesori neoclassici, le gallerie del Cimitero partono dall'entrata fino ad estendersi per tutto il perimetro delle mura originarie del 1872. All'interno di esse troviamo i più bei esempi dell'arte funeraria italiana della fine dell'800, marmi quasi vivi ricoperti ormai da un spessa coltre di polvere, segno del tempo e dell'incuria.

 
 
 

Pesto genovese

Post n°2 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da genovalasuperba
Foto di genovalasuperba

4 Mazzetti di basilico a foglia piccola 4 Cucchiai di parmigiano grattuggiato 1 Cucchiaio di pecorino grattuggiato (facoltativo) 2 Spicchi di aglio 1 Cucchiaio di pinoli 1 Cucchiaio di noci (facoltativo) 1 Bicchiere di olio extravergine ligure Sale Q.B. La ricetta prevede la preparazione a mano nell'apposito mortaio nel quale si mettono, prima le foglie di basilico lavate ed asciugate iniziando a triturarle con l'apposito pestello, poi si aggiungono tutti gli altri ingredienti tranne l'olio che andrà aggiunto lentamente durante la lavorazione. Il tutto va lavorato con movimenti rotatori fno ad ottenere una crema finissima.

 
 
 
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