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Pensieri

Post n°8 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da naciv
 
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Si può pensare......


Si può pensare, che bisogna avere attenzione per l’interiorità dell’uomo.


Riaffermare l’importanza dello “stare con se stessi” opponendo questo stile di vita, a quello di coloro che si preoccupano solo dell’opinione della gente. Della massa.


Vedo l’individuo come valore assoluto, ed il presente,  “l’hic et nunc” senza promesse per felicità future nell’al di là, come invece crede ogni buon cristiano.


Sarà un mio piacere personale, vedere tanti cattolici ipocriti e cialtroni, arrostire due gironi sotto di me, per la loro stoltezza, per aver ridotto la chiesa ad un circolo materialista e sinistro, denso di paure.


L’avere paura; in questo consiste l’essere schiavi.


Ogni sera quando torno a casa, ho la sensazione di essere peggiore; ho la sensazione di essere stato contaminato.


Ma questa non è misantropia, ma la ricerca del valore assoluto dell’individuo.


E si può pensare agli aristocratici; non a quelli per nascita, ma a quelli per merito, a coloro che vanno oltre se stessi, oltre la loro consistenza materiale, divengono simbolo, guida, maestri per la loro gente, a cui tutto danno e niente chiedono; novelli Prometeo.


Un monaco, forse un guerriero, forse un artista, forse tutto questo assieme. Comunque il mito da emulare, luce nella storia delle Nazioni.


Ci sono ancora popoli che mi migliorano, che hanno la consapevolezza della propria storia, e che dunque hanno solidi riferimenti; ma senza memoria storica non ci sono riferimenti, non c’è neppure la storia, non ci sono neppure i popoli.


La società che oggi mi peggiora è una società omologata, piatta, niente diversità, “ristorante a piatto unico” tutti vestiti di grigio come un cielo moscovita.


Che senso può avere una società che mira ad annientare l’avversario in senso gramsciano o leninista, essa perde il contraltare, perde l’avversario, quindi la possibilità di migliorarsi confrontandosi atto dopo atto nel divenire Gentiliano.


Cattiva filosofia quella che sostiene l’annientamento totale del nemico, perchè con lui annienta se stessa.


Ecco perchè bisogna avere attenzione per l’interiorità dell’individuo.


Una società come oggi che uccide il bello, la forma, il mito,  in ogni sua espressione, con il materialismo, con il consumismo, è una società morta che pensa di essere viva. E’ qualcosa di “zombengiante”


Si può pensare che è  giusto riprendere le “armi” per salvarci da tutto questo, armarsi intellettualmente per mettere fine ad un processo che ci toglie l’esprit, lo spirito, l’individualità. Non essere semplicemente menefreghisti, ma avvogliati di cambiare il mondo, questo mondo.


...........guarda gli atleti nell’arena; per corazza non hanno che il loro valore..


si può vincere, si può cadere; certamente lottare.


L’odore del Mediterraneo sale forte da queste pendici storiche ed è nuovo recupero è nuova centralità, ma non solo d’identità, ma per un passato che ancora oggi esiste; di maestosa bellezza.


Questo simbolismo può sconfiggere la contemporaneità.


Un tracciato storico che segna la coscienza dei popoli, una geografia mediterranea di civiltà che sono divenute mito.


Ed in essa l’individuo e come dicevano  i poeti Gabriele Dannunzio e  Yukio Mishima; “fare della propria vita un’opera d’arte”


Si può pensare, che i grandi popoli si muovono compattamente verso grandi ideali; i piccoli popoli si muovono invece solo per le necessità.


I grandi ideali si alimentano con la storia, con il sacrificio, con il bello, con la ricerca dell’assoluto, dell’estetica con la tradizione, con il mito.


La necessità si alimenta dal bisogno e poi dal vizio.


Si può pensare, che Re, Imperatori, Dittatori, erano espressioni del meglio di un popolo, e se quelle genti sono in maggioranza migliori, avranno un buon governo comunque anche in democrazia popolare.


Ma se le genti non sono migliori nella loro totalità, che tipo di governo potranno esprimere democraticamente.? Esso assomiglierà alla mediocrità di chi lo elegge. ergo si può pensare che la democrazia popolare non sia quanto di migliore esista per un popolo immaturo.


Si può pensare che la democrazia sia un premio solo per la “gente ottima”


 


Ghibellino.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

 
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