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Senilità

Post n°3 pubblicato il 08 Febbraio 2009 da naciv
 

Io e Bruce Springsteen.

ovvero: le fatiche di Sisifo

The Boss,

il mito del sogno americano.........rincorso ed ambito.

Da me cercato tra la via Statale Francesca ed un vecchio castello medioevale sulla collina e nelle nuvole polverose di vecchi film Western, e poi nelle ballate di Bruce.

Una meta che si dimostra irraggiungibile, ma è ragione di vita della “ ordinary people” la disillusione a distanza, una vita che promette, ma che si infrange nei tuguri delle città, nelle strade deserte che mi toccava di percorrere, alla ricerca di un colpo di fortuna.

Riflessioni meste sul prezzo da pagare per l’amore che si riceve, per i giorni vissuti.

Questi rappresentanti dei non eletti, la gente comune abbandonata nel solingo clamore di una società democraticoperversa, ego socializzante, l’impossibilità di sopravvivere è cantata nei dischi del “Boss”

Rock pulsante, rabbioso, melanconico, con il sapore di cose perse, di occasioni mancate o lasciate ad aspettare.

Ma in fondo la vita è solo sopravvivere.??? Il male di vivere così è una scelta.???

Le domande si formano nella testa. Non riesco sempre a dare risposte, forse non ci sono risposte possibili.

Anche per il “Boss” la strada, il viaggio come unica alternativa per raggiungere qualcosa; o forse solo sperare nella meta. Entusiasmi, incontri di vite che si incrociano, Bourbon Americano in un bicchiere che profuma di Chianti. Personaggi che scorrono, che balzano agli occhi come fuochi fatui, viaggi clandestini ma coscienti.

Allora Bruce dice; l’unica redenzione che posso offrire, stà sotto questo sporco cofano d’auto, con l’unica possibilità di renderlo migliore, tirare giù il finestrino e lasciare che il vento spinga indietro i capelli (Thender Road 1975)

La strada, gli orizzonti vasti, con gli amici sono partito dentro una normale notte di un giorno qualsiasi a rincorrere i miei sogni. La mia generazione, progressi, sconforti e crisi;.......ed infine la rinuncia o forse l’apatia; la generazione dunque ha perso........??..

Sono passati vent’anni, abbiamo messo sù famiglia, un lavoro normale (forse) una vita normale (forse) abbiamo inseguito tanti bei sogni e un giorno ci siamo trovati più adulti, con una moglie brava e un pò uggiosa, figli che giocano in giardino e noi ad un tavolo a bere birra “borghese” americana e anglicana dal sapore amaro, come il gusto di appuntamenti mancati, di emozioni lasciate sospese.

Il sogno americano, in verità era una trappola,  ed è definitivamente svanito; “la corsa si è arrestata”

Non più “road” ed inoltre,  non abbiamo trovato la terra promessa. Ma non si può rinunciare; voglio come Ulisse, “ una nuova spiaggia ed una nuova Nausicaa” e sulle coste dei “Feaci”  resto ad aspettare che la vita ricominci, mentre tutto stava già scivolando via.

Non si può aspettare  “un futuro” caro Boss, ....io vado a prenderlo.

Non attendo più, che quel treno spunti ringhiando da dietro la curva. Ho un vestito nuovo ed una rosa rossa in mano, (Better days, Human touchy 1992)

Forma, bellezza, amore, ma attenzione l’abitudine, l’alienazione incombono come agguato di pantera, sottile e mellifluo, “così ho comprato una 44 magnum di duro acciaio” e nel benedetto nome dei Rolling Stones, di Jimy Endrix, degli  Zepelin, ho sparato, fino a quando la televisione non è andata in pezzi ai miei piedi. Mi volevano “lavare” i pensieri.

Mi hanno arrestato per disturbo alla quiete pubblica.

Il Giudice ha detto: Cos’hai da dire figliolo.? Hemm, Niente di interessante, si e fatto tardi.... e poi, posso vedere dai tuoi occhi che sei già andato, partito,  57 canali TV negli occhi e niente dietro, niente di niente. Vai pure, sei assolto. (57 Channels 1992)

L’ordinary people degli anni novanta, ecco ......anche questi, anche loro sulla strada, non per scelta come me,  per inseguire orizzonti, ma per anestetizzazione “mentis” ed io..... li amo ugualmente,....... forse di più, .......come si ama di più un figlio sfortunato.

 

......

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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