Blog
Un blog creato da gigi.manfredi il 29/09/2008

GIGI MANFREDI

Scrittore, Commediografo e Regista Teatrale

 
 

I Contenuti e le foto di questo Blog sono riproducibili da Agenzie, Giornali e Siti Internet con l'obbligo di citare la fonte "Blog/libero: Gigi Manfredi" e con l'espresso divieto di cederli a Terzi a qualsiasi titolo nonchè di utilizzarli a fini commerciali, promo-pubblicitari e/o di lucro.

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

gigi.manfredidoggiottocintonicmiglioverde76Accademiadeglisvevimisteropaganobetaeta7GiuseppeLivioL2Stolen_wordsletizia_arcurimauriziocamagnafrancesca632Elemento.ScostanteIrrequietaD
 

ULTIMI COMMENTI

So di certo che Lei non è retorico. Quindi, cosa c'è...
Inviato da: Carmen
il 29/07/2011 alle 15:31
 
Personaggi che hanno fatto la Storia! Concordo con Lei!
Inviato da: Matteo da Bari
il 26/10/2010 alle 12:31
 
E' difficile comprendere, come lo è sempre stato,...
Inviato da: Paola da Napoli
il 22/06/2010 alle 16:39
 
Vero teatro e grande opera! Una serata artisticamente...
Inviato da: Patrizia by Napoli
il 10/05/2010 alle 11:16
 
l'A.D.I. di Avellino sarà presente a teatro domenica.
Inviato da: Carmela Iorio
il 05/05/2010 alle 12:31
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

AREA PERSONALE

 

 

« GIGI MANFREDI E LA LOGIC...GIGI MANFREDI: COMUNICATO »

GIGI MANFREDI A CAIO QUINTINO JULIO.

Post n°15 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da gigi.manfredi
 

“ Per quanto tempo ancora pensavi di sfuggire alla tua coscienza? Per non aver avuto il coraggio di affrontare il Senato e raccontare la verità delle tue debolezze e dei tuoi errori, oggi, come un coniglio, fuggi ancora e ti nascondi. Un “Cesare” come te, preda di diabolici,  ma miserabili ed incapaci consiglieri, pensava davvero di conquistare Roma e diventare imperatore? Avevi creduto davvero che coloro che ti sobillavano e ti lodavano di falsi onori, ti avrebbero consentito di essere imperatore? E Tu, sprovveduto ingenuo, cadesti nella trappola ed tradisti, prima te stesso e poi il tuo impero. Tutto per la codardia di non affrontare la verità dinanzi al Senato, che, allora, forse ti avrebbe capito e perdonato. Povero miserabile! Ancora oggi, per il Popolo Romano, sei il simbolo del tradimento, della miseria umana, senza sentimenti e senza amore per la tua gente e la tua storia. Sei il traditore che si nascose tra le file del nemico, strumento nelle mani di incapaci generali che, come insetti infetti, colpiscono sempre le piante più deboli  impotenti di affrontare le grandi querce.  Sei, ancora oggi, un miserabile senza patria e senza onore! Ancora trema la tua mano, armata di pugnale, da quando cercasti di colpire alle spalle colui che ti aveva portato al suo fianco come un generale, ed ignorasti che, Cesare era a conoscenza delle tue trame e più di una volta ti aveva messo in guardia dagli impostori che tramavano contro l'Impero. Tutto per la codardia di non affrontare la verità dinanzi al Senato ed ammettere i tuoi errori.  Inquinasti con le tue miserie le colonie che dovevano a breve rafforzare l’Impero, portando anche lì miserabili menzogne, tradimenti e distruzione etica e politica. Ed ora? Ora che le Aquile spiccheranno il volo? Ora che le Legioni Romane sono pronte a marciare ed a radere al suolo tutto ciò che non sia Romano? Ora che L’Impero tornerà a risplendere sotto luce della Storia, Tu dove fuggirai? In quale parte del mondo nasconderai la tua coscienza e la tua dignità ed il tuo nome? Le ultime idi sono concluse ed il Nuovo Senato non ti consentirà più di essere ascoltato. E tu? Continuerai a fuggire ed a nasconderti tra le file dei nemici di Roma fin quando non sentirai la lama della spada della Giustizia pungerti la gola ed allora non vedrai il mio volto ma quello degli stessi nemici di Roma che, ridendo, inonderanno il tuo corpo… del tuo stesso sangue. Non gridare il mio nome….sarò troppo lontano per sentirti. Starò portando le aquile romane trionfanti nelle terre conquistate, rammaricato di non averti avuto al mio fianco ma certo di non essere più colpito alle spalle. Questo sarà sempre il destino di chi non ha più un Elmo né una Patria, né un Impero.”                                      

                                               Cesare Augusto.  

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963