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OMAGGIO A MIO PADRE

Post n°1276 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da giglio_2009
 
Tag: FIORI

Questi fiori sono per mio padre. Se ci fosse una misura per dire quanto è stato padre verso di me, dovrei dire meno di zero. Quindici anni fa, è stato colpito da un ictus, lui che era sempre stato un omone sempre attivo, ed è stata una punizione Divina dover sottostare agli umori di chi aveva scelto per condividere i suoi cinquantanni anni di vita. nei suoi anni di malattia (come ho scritto in un post di due anni fa nel blog l'Incontro) ho cercvato di assisterlo più che potevo o più che me lo permetteva, fra litigate e insulti, la sua compagna. si, perchè non l'ha voluta sposare. Mi sono detta: se lui ha sbagliato come padre, io non voglio sbagliare come figlia.

Fino ad una settimana fa sono andata a trovarlo a casa sua e per fortuna è lì che se ne è andato ( almeno questo, lui che ha dovuto subire le leggi razziali e il campo di concentramento). Mio padre era ebreo e mia madre cristiana, si sono voluti sposare ma le due famiglie litigavano sempre, ovvero quella di mia madre non lo poteva vedere perchè ebreo. Ma non siamo tutti italiani? Gli ebrei sono i veri discendenti romani, sono qui da tremila anni. Tra le due religioni ( sono stata battezzata in tutte e due) e le altre che ho studiato, ho scelto di essere cristiana, anzi, sento di essere cristiana. Forse una delle poche persone che ha scelto la religione in cui credere.

Ora mio padre è morto ( sono andata a guardare su internet in che consiste il rito ebraico per i defunti).  Per "sfortuna" della Signora sua compagna, non hanno potuto fare il funerale il giorno stesso, come prevede la religione, ma, dato che era una festività ( non so quale sia) sono tre giorni che è in casa; il funerale ci sarà Domenica mattina.  Ho sempre detto che quando sarebbe morto mio padre, per me, sarebbe finita un epoca di dolore. ora tutti si meravigliano che io non vada a vederlo, non vada al funerale. Perche devo subire ancora? perchè devo andare a vedere le persone che ha scelto come compagna, figli e nipoti che non erano il suo sangue e ha ripudiato il "sangue del suo sangue?

Il dolore ce l'ho dentro molto forte, tutto quello che ho passato fin da piccola a questi ultimi giorni, quando andavo a trovarlo e sapevo, malgrado le moine della Signora, che non era né nutrito né accudito. L'ultima volta gli ho tagliato le unghie che erano lunghe e sporche ( del resto come facevo sempre insieme a mia sorella) e gli ho imboccato un piccolo gelato dato che lui, ultimamente, mangiava poco. vedendo quel volto e guardando una sua foto sul comodino, mi sono accorta che, come era prima della malattia, non lo ricordavo più. Così mi sono sforzata e lo faccio tutt'ora di ricordare mio padre soltanto quando era in forze e alcune volte mi veniva a trovare.

Ho offerto dei dolci ai miei colleghi, un modo di festeggiare mio padre a modo mio.

Ricordo di lui quando da piccola ( le rare volte) mi prendeva e la prima cosa che faceva era portarmi al bar e mi faceva prendere un latte e un dolce, perciò credo che lui sarebbe molto contento di questo.

La morte livella tutto ( lo diceva anche Totò, bellissima e vera poesia, ora tutto è tornato a posto. Noi siamo sue figlie e lui è  con sua moglie, mia madre, in cielo.

Ciao Papà

I pensieri degli amici

blackrose04 il 01/10/11 alle 11:53 via WEB
La morte non è niente. Sono soltanto nascosto nella stanza accanto Io sono sempre io, e tu sei sempre tu Ciò che eravamo prima uno per l’altro, lo siamo ancora Chiamami col mio vecchio nome, che ti è familiare Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato Non cambiare il tono di voce, Non assumere un’aria forzata di solennità o di tristezza Ridi come facevi sempre Ai piccoli scherzi che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Gioca, ridi, pensami e prega per me Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima pronunciato senza enfasi, senza traccia di tristezza. La mia vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. È la stessa di prima C’è una continuità che non si spezza. Perchè dovrei essere fuori dalla tua mente? solo perchè sono fuori dalla tua vista? Ti sto aspettando, solo per un attimo, in un posto qui vicino, proprio dietro l’angolo. Va tutto bene. Henry Scott Holland, 1847-1918

 
 
 
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