Gnu Romantic

Io credo che non bisognerebbe mai "uccidere" una parte di noi perchè anche se quella parte la reputiamo sbagliata, ci appartiene comunque..è una delle sfumature della nostra anima, che abbiamo condiviso con gli altri e che gli altri hanno amato di noi..vero è che c'è il superamento di una fase nel momento in cui, come dici tu, non ci riconosciamo + nelle vesti che gli altri ci hanno cucito addosso...e allora, secondo me, bisognerebbe riporre quel vestito nell'armadio, uscire e comprarsi un vestito nuovo, ispirandosi alla voglia che abbiamo di inseguire stati d'animo diversi, obiettivi diversi, una felicità da realizzare provando a specchiarsi dentro se stessi piuttosto ke negli occhi o nello specchio degli altri...allora cucirsi addosso un nuovo vestito su quello vecchio, lasciando intravedere una parte della vecchia stoffa, secondo me sarebbe + bello piuttosto ke "uccidere"quella parte di noi..anche perkè poi questa parte riemergerebbe sempre portando a galla le vekkie contraddizioni...non è da tutti procedere in questo senso:capita sempre alle persone con una sensibilità d'animo + accentuata, quelle che gli altri considerano fragili ma che secondo me hanno la grandissima forza(come credo tu ce l'abbia) di rimettersi in discussione e ripartire sempre...perchè sentiamo di possedere un mondo interiore incontenibilmente variegato che dobbiamo necessariamente regalare agli altri! Un abbraccio

E' proprio vero, uno dei due deve morire, ed io in questo momento devo "uccidere". Il fatto è che di solito riesco a distinguere la parte di me che hanno voluto gli altri e quella che invece rappresenta me stessa nella più profonda essenza, ma a volte non ci riesco, tanto è ormai consolidata e ripetuta la convivenza tra le due "me". Cosa fare? Se procedo senza cognizione di causa rischio di far morire me stessa. Sono confusa, perchè non so fino a che punto ci sono io e fino a che punto c'è la parte di me che gli altri hanno voluto creare...

beh, devo dire che con una presentazione così.....questo sarà certamente un libro di quelli che cercherò al salone di maggio, la Aletti poi mi è sempre piaciuta.

e allora... direi che si può provare!
Intanto, un saluto.

grande tanz!!!! Lui nel libro è Max...

eeheheheh....ti stupirò....ma sono tornata in quel di Salmoiraghi & Viganò a farmi la visita oculistica....gli okkiali (alla fine) me li hanno regalati ed io ho solo dovuto pagare le lenti....PS: Gli okkiali sono dei falsi di autore! Baciotti

...allora rotoliamoci dalle colline delle Murge o dai sentieri della selva di Fasano!!:-) Occhi simpatici, hai comprato gli okkialini nuovi opp il tigrato ke avevi l'ultima volta che ci siam visti proprio non vuol saperne di ritornare nella foresta da dove li hai comprati??Buona Pasqua a te...e a kuel povero agnellino ke avrai sic allevato sul balcone di casa tua...

anke io mi sento come un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici... Buona Pasqua....

Si in effetti scende con la leggerezza di un lassativo alle erbe!!;-) Esprimo me stesso non prendendomi troppo sul serio...da questa prospettiva le cose appaiono "leggere", più accettabili..metto sempre al centro del mondo una buona dose di ironia e autoironia..non sempre ci riesco ma ci provo...grazie x i complimenti, li apprezzo davvero...Un grandissimo abbraccio

Beh è un pezzo da intenditori questo. Complimenti, il blog è davvero piacevole, scende con una leggerezza che pochi hanno, secondo me.