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OVVIAMENTE......

Post n°129 pubblicato il 20 Maggio 2008 da Giuseppe1967

La scuola materna salvata dai marocchini

NUORO. Ironia della sorte: in tempi di espulsioni di immigrati e sgombero di campi Rom, Onanì, a quanto pare, verrà salvato, invece, proprio dagli extracomunitari. Grazie a una famiglia di prolifici marocchini, composta da marito, moglie e ben cinque figli, infatti, la scuola materna del piccolo paese non dovrebbe chiudere i battenti.

Perché grazie ai nuovi piccoli iscritti dovrebbe raggiungere i parametri fissati dal ministero. Lo racconta ieri mattina lo stesso sindaco di Onanì, Fausto Goddi, al termine di un vertice in prefettura col rappresentante del governo, Vincenzo D'Antuono. Due ore e mezza di incontro fitto fitto durante il quale tutti i sindaci dei paesi dove sono state annunciate le soppressioni delle scuole materne (Onanì, Noragugume, Lodine, Ussassai e Onifai) hanno detto la loro. E chiesto a gran voce al prefetto che facesse di tutto per evitare una chiusura che è sentita tanto come ritirata dello Stato da territori già duramente provati dalla crisi. La mobilitazione dei primi cittadini era partita un mesetto fa, quando dagli uffici del Csa nuorese (l'ex Provveditorato agli studi) erano usciti dei dati davvero poco confortanti sui tagli alle scuole nei contorni della vecchia provincia di Nuoro. Apriti cielo: i primi cittadini dei paesi interessati, a quella notizia, non erano certo rimasti con le mani in mano. No, avevano deciso di far fronte comune per combattere quella che avevano definito come un'enorme ingiustizia.

Ma la scure del ministero era stata inflessibile: quelle scuole materne andavano chiuse perché avevano un numero di alunni che non raggiungeva quello minimo fissato dal ministero. Ma i sindaci niente: di fronte a dati e statistiche non si erano certo lasciati intimorire. Così erano partiti alla carica e attraverso riunioni, consigli comunali e interventi sui giornali avevano fatto sentire la loro voce. Le loro lamentele, evidentemente, non sono rimaste inascoltate. Sono giunte anche nel palazzo del governo, a Nuoro, in via Deffenu. Il prefetto, Vincenzo D'Antuono, ha deciso allora di convocare le sue pecorelle arrabbiate. Il faccia a faccia è avvenuto ieri a Nuoro. Si è trattato di un primo e sereno incontro interlocutorio. Un vertice al quale non ha fatto mancare la sua presenza anche il provveditore Francesco Feliziani. «Il ministero ci ha detto che queste scuole devono essere chiuse perché hanno troppi pochi alunni e così si risparmia - ha spiegato il sindaco di Onanì, Fausto Goddi - ma noi abbiamo appurato che questo non è vero, il risparmio non esiste perché nel caso in cui la nostra Materna dovesse chiudere, noi saremmo costretti ad affittare un pulmino e ci costerebbe circa 36mila euro per dodici mesi. Per non parlare, poi, dei costi di un accompagnatrice per i nostri bambini». Ma il caso di Onanì, a quanto pare, si dovrebbe risolvere in modo positivo grazie a una famiglia di extracomunitari con cinque figli, parte dei quali andranno a rimpolpare il numero di iscritti alla Materna.

Qualche spiraglio positivo, inoltre, sembra che si scorga anche per Ussassai. «Forse verremo graziati per via delle strade - spiega il primo cittadino, Giannino Deplano - dovremmo avere una deroga rispetto alla chiusura perché dal nostro paese, per i piccoli alunni della Materna, sarebbe davvero troppo difficile spostarsi in altri paesi a causa della viabilità. Ma anche se la situazione dovesse risolversi per noi in modo positivo io sono pronto a combattere ancora insieme agli altri sindaci con i quali stiamo facendo fronte comune, perché questo è un discorso di dignità delle zone interne, è un discorso di diritti negati. Se la situazione non dovesse risolversi bene io sono pronto a restituire la fascia tricolore e le chiavi del mio paese». Il prefetto, Vincenzo D'Antuono, dopo aver ascoltato tutti, ha garantito il suo massimo impegno per informare il ministero della vicenda e fare di tutto per evitare la chiusura delle scuole materne in questione.
(19 maggio 2008)
......IO SONO FELICISSIMO!

 
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montagnafriuli
montagnafriuli il 20/05/08 alle 12:14 via WEB
Per una meravigliosa magia dettata dal destino il colore di LIBERO è l’arancione come il colore delle tuniche dei monaci tibetani. leggendo la storia di questi giorni apparsa sul sito TIBET LIBERO.ORG ,ho potuto riflettere sul fatto di quanto noi,popolo di LIBERO,siamo fortunati nel poter avere a nostra disposizione un BLOG LIBERO. Per tale motivo ho realizzato un piccolo braccialetto di stoffa arancione con un nodo al centro, “IL GROP”, indossandolo al braccio sinistro, braccio del cuore, per dimostrare con un piccolo gesto, la mia solidarietà verso il magnifico popolo tibetano. Realizza anche tu questo piccolo braccialetto “IL GROP” e indossalo al braccio sinistro per stringere nel cuore il popolo tibetano. Felice Vita a tutti da Dorino. http://escursionando.splinder.com/post/17146430 (Qui troverai le istruzioni per realizzarlo)
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