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Perchè tutta questa "concentrazione" per il nostro corpo?

Post n°14 pubblicato il 29 Gennaio 2015 da GreenLyrics
 

Solitamente è chi ancora deve "costruire" la propria identità che si concentra sul proprio aspetto fisico e sulla posizione che i propri muscoli devono avere sotto la maglietta, in vista della "vita quotidiana" e delle sue costanti richieste; pressanti o edonistiche che siano.

Non è un caso che molti adolescenti preferiscano passare sempre più tempo in palestra (da soli o con i propri amici di classe) per fare a gara a chi è capace di "alzare" di più o correre più veloce. In vista del miglioramento della propria condizione fisica e "di ruolo" a scuola.

Di ciò ne va anche della propria forza libidinale e pulsionale verso il gruppo, da cui si desidera ricevere rispetto e fratellanza; in un certo qual modo. E sono in molti i ragazzi (ma questo pensiero si potrebbe estendere anche "gli eterni adolescenti") a pensare che il proprio corpo sia modificabile tanto e quanto una macchina. Oggi si è convinti di poter scegliere il proprio corpo come dal concessionario. E al diavolo la naturale fisiologia! Integratori, diete iperproteiche o anoressizanti, sedute di massaggi drenanti ed energizzanti sopperiranno a ciò che madre natura non è stata in grado di fare. Il singolo deve decidere...

In questo senso, il colore della carrozza della propria autovettura diventa la pelle abbronzata a furia di pacchetti di lampade, gli interni sono osservabili attraverso dei super completini attillati e selezionati con estrema cura nel negozio di sport di fiducia, le ruote diventano  scarpe dai colori sgargianti (più si notano e meglio è per l'ego) super ammortizzanti e capaci di mantenere la propria funzionalità sia in indoor (sul tapis roulant, in sala pesi, o nelle attività di aerobica) sia outdoor (dove in condizioni meteo non favorevoli la scarpa deve essere performante per drenare l'acqua piovana presente sull'asfalto).

Tutto il resto sono gadget secondari, come guantini, fascette, cronometri, bracialletti per il metabolismo che alimentano le casse di un business che solitamente si fa chiamare FITness.

E già dalla parola si può cogliere un dettaglio: fit tradotto in italiano significa in forma, ma il suffisso "ness" ne potenzia la natura come superlativo. Essere in forma diventa così, sempre secondo il senso etimologico che si gli si vuol dare, la propria "essenza" in qualche modo e la tendenza ad essere in forma inizia a far parte della tua natura psicofisica. Si pensi al senso di parole inglesi simili, come ad es. tiredness, lonelyness, happiness, sadeness.Il loro significato può essere amplificato a modus vivendi del soggetto, ad una condizione che può durare nel tempo.Che sia un momento, ore, giorni o mesi è il singolo e il caso a poterlo dire.

Quindi, ritornado a quanto volevasi dire con fitness, l'individuo si autoconvince di poter controllare il proprio corpo, che viene visto perlopiù come un'entità esterna a sè e governabile dalla mente, dalle proprie aspirazioni (o frustazioni oserei dire) e dalle mode del momento. Solo la mente può decidere cosa è giusto fare, ad altro non si presta attenzione, e l'ascolto diventa sordo e sordido di fronte all'impellente desiderio di cambiare in breve.

Il corpo si deve domare, ascoltarne le richieste è superfluo e di certo non gioverebbe ad un'animo che è disperatamente alla ricerca di approvazione o di sicurezza di sè, ma il punto è che questa ricerca si direzione in una semplice offerta economica che senza un self-control non potrà dargli nulla di ciò. La capacità di ascoltare il sè permette di avere coraggio per rischiare il fallimento se si vuol credere in qualcosa per cui ne sia davvero valsa la pena.

La sconfitta non è un ostacolo (certo in alcuni momenti ci sentiamo frustrati, e sarebbe strano se non lo si fosse!) ma un punto di partenza - nuovo - nella salita verso il raggiungimento dell'obiettivo. Ci si deve concetrare di più sul processo che il raggiungimento dell'equilibrio e della salute comporta, piuttosto che sui risultati che poi alla fine il cambiamento del proprio stile di vita porterà nel tempo.

Si deve creare uno spazio che possa avere dei confini chiari, che se valicati devono ri-suonare come campanelli di allarme nei casi più gravi; o semplicemente come fischi d'arbitro se l'incostanza sta prendendo troppo piede nella marcia verso il miglioramento.

Si deve avere molta pazienza nell'accettare che la vita ti pone dinnanzi a delle decisioni su cui non hai molto tempo per pensare, è allora che si accetta di dover scegliere, rischiando anche di sbagliare. L'importante è che la visione personale degli eventi (e della vita stessa) possa accedere a uno spiraglio di luce fra nubi che cercano di oscurarne l'aperta visuale. Sognare è ancora una possibilità, e così dovrebbe rimanere. Gli effetti passano in secondo piano; l'importante è l'atto di godere nel piacere che il nostro animo interno può procurarci.

 

LH

 

 
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