« il casellostelle contro stelle »

il pane& l'allestimento

Post n°132 pubblicato il 22 Novembre 2005 da Grilcantino

La storia inizia adesso e si conclude ...cinquant'anni fa.
 
Ci sono quelli che - italiani - usano l'inglese e distanziano i prezzi.
 
Ci sono quelli che - tedeschi - usano l'inglese e distanziano i prezzi, ma con una forbice meno ampia.
 
Ci sono quelli che - tedeschi - usano l'italiano e i prezzi un po' li distanzano e un po' no.
 
Ci sono queli che - francesi - usano l'inglese e distanzano i prezzi, epperò dai nomi la progressione ascendente s'intuisce.
 
Ci sono quelli che - figli d'americani - usano l'inglese e vanno sull'artistico, però almeno ci hanno la versione top di gamma con un nome identificabile, da decenni.
 
Ci sono quelli che - giapponesi - vanno per sigle e qunado ci mettono il nome la vocazione s'intuisce più ch'altrove.
 
Ci sono quelli che - inglesi - usano la loro lingua e una codifica identificatoria pressochè internazionale, quanto a posizionamento di gamma.
 
Ci sono quelli che - italiani - si danno ai metalli preziosi anche per una piccolina, anche se poi la versione base ne è onestamente spoglia.
 
Ci sono quelli che - figli di tedeschi - sono così in alto che basta un numero, e nemmeno esiste la gamma, dentro il modello.
 
Ci sono quelli che - giapponesi - per la spyderina hanno composto tutto un poema, da leggersi dal basso verso l'alto.
 
Ci sono quelli che - francesi - il nome curiosamente s'affianca alla sigla solo nella versione base.
 
Ci sono quelli che - tedeschi - basta la parola, purchè sia collocata a sbalzo sull'asse posteriore.
 
Ci sono quelli che - francesi - i quattro salti in discoteca li fanno con la piccolina.
 
Ci sono quelli che - svedesi - hanno nomi più gelidi d'una plancia d'alluminio.
 
Ci sono quelli che - tedeschi - la sigla è ...pura astrazione.
 
Ci sono quelli che - giapponesi - la sigla è la funzione.
 
Ci sono quelli che - giapponesi - gielle, porte, trazione e via andare.
 
Ci sono quelli che - svedesi - salta fuori il latino ma non la lapidarietà ciceroniana.
 
Eppoi ci sono quelli che il giochetto lo iniziano a metà gamma, e quelli che il fumo lo gettano sin dall'utilitaria.
 
Insomma, avete capito: i nomi degl'allestimenti, sempre evocanti mirabilie, quasi mani facenti indovinare la collocazione dentro gamma.
 
E l'invocazione qui sorge spontanea:
 
allestimento all'allestimento, come pane al pane!
 
Basti ricordare cinquant'anni fa, la Fiat 500:
 
quelli del marketing d'allora (anche se non sapevano quel nome lì inglese), il pane all'allestimento lo dicevano:
 
economica quella sotto le 500.000 mila lire; normale quella appena sopra.
 
Non si aveva paura delle parole; di gettare fumo, invece sì.
 
Cordialmente
 
Claudio Trezzani

 
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