Creato da Settima_Corda il 17/08/2011

.. chitarra racconta

Voce di una chitarra smarrita

 

 

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1968: IL MAGGIO

Post n°13 pubblicato il 16 Settembre 2011 da Settima_Corda

I mesi che seguirono furono un continuo vagabondaggio.
Amicizie alla ricerca di un tetto.
Mesi frenetici in cui si aveva l'impressione che il tempo stringesse e cio' che doveva essere fatto era da farsi, subito.
In citta' la tensione sociale cresceva e i gruppi politicizzati come i diversi, gli emarginati, gli irregolari, i quartieri ghetto erano tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine.

 

...il potere vestito di umana sembianza
gia' volge lo sguardo a spiar le intenzioni
degli umili, degli straccioni...
(cfr. La buona novella, Faber)

                          

La democrazia mostrava la sua natura instabile manifesta nel suo ritorno alla repressione appena annusava un lontano rumore di malcontento e di questo sentimento ne era colmo l'intero mondo occidentale.

Dai campus universitari statunitensi alle fabbriche di auto di Detroit, dal flower power della west coast californiana all'artistico Village newyorkese, dalla rovina culturale delle univerista' in genere al precariato operaio si era instaurato un legame comune che all'inizio sfuggiva ad ogni regola di leadership.

              

 



Che poi qualche sabotatore faccia deragliare il treno della giustizia e' nel dna della storia umana. Che qualche coglione pensi di sfruttare la situazione gratificando il suo ego dittatoriale e' altrettanto dato di fatto. Che i grandi poteri occulti o meno, prima nemici, si alleino per proseguire la loro spartizione di gestione dell'umanita' e' scritto e celato nelle profondita' poco spirituali della biblioteca vaticana.

        Herbert Marcuse nel suo "La tolleranza repressiva" scrisse queste parole:



" ...e' quindi possibile mutare il sistema ma lo si deve vincere subito. Esso ha la straordinaria capacita' di assimilare colpi e rifletterli sul suo assalitore se gli si concede anche solo il minimo tempo di incassare il colpo iniziale..."

Questo accadde ma, a mio avviso, non si puo' chiamare sconfitta un'azione generazionale che di fatto ha cambiato parte dei costumi, delle convenzioni, di tutto cio' che oggi per l'appunto il sistema spaccia per suo, deformandolo nella sua essenza come sempre a proprio tornaconto.

Indian e' un musico e come tale sogna e in quel maggio, tra le manganellate, le fughe dai lacrimogeni, dai getti d'acqua che ti sbattono a terra, le imboscate nei sotterranei torinesi di Pietro Micca per sfuggire ai fascisti, le occupazioni universitarie ad oltranza...distribuiva sogni suonandomi per strada, cantando di pace.

Lo picchiarono una sola volta quando fu scaricato con suoi compagni dal cellulare della polizia su cui era stato gettato per resistenza passiva duraante un sit-in.
Alla domanda dell'inquisitore di turno sulle sue generalita' rispose: Bartolomeo Vanzetti e lei?

 

...non mi aspettavo un vostro errore uomini e donne di tribunale

se fossi stato al vostro posto ma al vostro posto non ci so stare...

 
 
 
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