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AMNESTY INTERNATIONAL

Post n°98 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da hunkapi.genova

Fonte: http://amnesty.teoth.it

La mancata protezione delle donne indigene dalle violenze sessuali negli Stati Uniti

Una su tre delle donne native americane o dell’Alaska è destinata ad essere stuprata nell’arco della propria vita. La violenza sessuale a danno delle donne indigene è conseguenza di vari fattori, tra i quali una storia di violazioni dei diritti umani atroci e generalizzate contro le popolazioni indigene negli Stati Uniti.
Le donne indigene sono state stuprate dai coloni e dai soldati in molti episodi rimasti tristemente famosi nel corso della storia; tali aggressioni non furono episodi casuali o isolati, ma un vero e proprio strumento di conquista e di colonizzazione nei confronti delle popolazioni indigene.
Gli atteggiamenti che hanno dato luogo alle violazioni dei diritti umani di queste popolazioni continuano ad essere presenti nella società e nella cultura americane. Essi contribuiscono all’alto tasso di violenze sessuali commesse contro le donne Indigene, nonché a proteggere gli aggressori dalla giustizia.
Attualmente, negli Stati Uniti ci sono più di 550 tribù indigene americane e dell’Alaska riconosciute dal governo federale. Le tribù indigene riconosciute a livello federale hanno la propria sovranità secondo la legislazione americana, con giurisdizione sui propri cittadini e sulle proprie terre e mantengono relazioni istituzionali tra loro e il governo federale americano. Il governo federale ha la responsabilità legale di assicurare la protezione dei diritti e il benessere delle popolazioni Native Americane e dell’Alaska.
Gli organismi tribali incaricati dell’amministrazione della giustizia sono cronicamente sotto finanziati dal governo federale e da quelli statali. La carenza di una formazione adeguata a tutte le forze di polizia, federali, statali e tribali, compromette il diritto delle vittime di ottenere giustizia.
Il governo federale ha anche indebolito l’autorità dei governi tribali nell’affrontare i crimini commessi nei propri territori. Le donne indigene che si espongono denunciando la violenza sessuale rimangono intrappolate in un labirinto, frutto della sovrapposizione di tre livelli giurisdizionali - tribale, statale e federale – tutti potenzialmente coinvolti nel fornire risposta alla violenza sessuale.
Gli elementi che concorrono a stabilire a chi spetti giudicare in un determinato caso sono molteplici e, spesso, di difficile determinazione. Ciò può ingenerare confusione e incertezza tali che, alla fine, nessuno interviene e alle vittime di violenza sessuale viene negato l’accesso alla giustizia.
I tribunali tribali hanno poteri assai limitati nel giudicare simili casi, d’altra parte, dai dati emerge che la maggioranza dei casi di stupro avvenuti nei territori tribali, deferiti ai tribunali federali, non arrivano mai ad essere giudicati. Alle donne indigene viene di fatto negata giustizia e gli aggressori rimangono impuniti.
Non proteggendo le donne indigene dalla violenza sessuale, gli Stati Uniti violano i loro diritti umani. Le organizzazioni di donne indigene e le autorità tribali hanno formulato proposte concrete per contribuire a fermare la violenza sessuale contro le donne indigene, ma il governo federale non ha intrapreso azioni al riguardo.
Amnesty International chiede al governo americano di:
- Adottare una serie di misure per porre fine alla violenza sessuale nei confronti delle donne indigene americane e native dell’Alaska:
- Collaborare con le donne indigene americane e native dell’Alaska per giungere a una comprensione chiara e precisa circa l’incidenza e le caratteristiche della violenza sessuale nei confronti delle donne indigene.
- Assicurare che le donne indigene americane e native dell’Alaska che hanno subito violenza sessuale abbiano accesso ad adeguati e tempestivi esami forensi senza costi per la vittima.
- Garantire risorse alle tribù indiane per servizi aggiuntivi di giustizia penale e di aiuto alle vittime per contrastare i delitti di violenza sessuale contro le donne native americane e dell’Alaska.
Amnesty International esprime preoccupazione per le violazioni dei diritti delle donne indigene americane e native dell’Alaska e invita il Presidente degli Stati Uniti e il Segretario del Dipartimento per la Salute Usa, ad agire subito in loro difesa.
Per ulteriori approfondimenti, consulta il Rapporto: Maze of injustice – the failure to protect Indigenous women from sexual violence in the USA:
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR510582007?open&of=ENG-2AM  

 
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