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Lettere in Aria....

Tina Modotti

 

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Per secoli il Tibet è stato un paese libero e indipendente .
E' un paese di incomparabile bellezza, ricco di una tradizione di saggezza milllenaria incarnata nel XIV  Dalai Lama la cui lotta non violenta e quella di tutto il popolo
Tibetano è stata premiata nel 1989 con il premio Nobel per la Pace.

1950
L'esercito cinese invade il Tibet e rapidamente lo annette.

1959
Il Dalai Lama prima autorità del Paese è costretto all'esilio. Le forze d'occupazione hanno commesso numerosi atti di barbarie. Gli ultimi anni sono stati segnati da continue offese al popolo Tibetano e alla sua cultura.Si stima che circa 2 milioni
di Tibetani siano morti in seguito all'occupazione cinese e allo sterminio che ne è conseguito.Nel corso della famigerata "rivoluzione culturale"(1966-!976) sono stati distrutti circa 6000 templi , i loro luoghi di culto,

E le offese e lo sterminio continuano ancora...

 

Se ami, ama apertamente

101 Storie Zen

Venti monaci e una monaca, che si chiamava Eshun, facevano esercizio di meditazione con un certo maestro di Zen. Nonostante la sua testa rapata e il suo abito dimesso,Eshun era molto carina. Diversi monaci si innamorarono segretamente di lei. Uno di questi le scrisse una lettera d'amore, insistendo per vederla da sola. Eshun non rispose .Il giorno dopo il maestro fece lezione ai suoi discepoli, e alla fine della conferenza Eshun si alzò. Rivolgendosi a quello che le aveva scritto, disse:- Se veramente mi ami tanto, vieni qui e prendimi subito tra le tue braccia.

 

 

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Ombre... pensieri...

Post n°67 pubblicato il 19 Giugno 2010 da graziamariag

I pensieri sorvolano il mio spazio fisico. Una vita parallela alla mia quotidianità la fa da padrona. A volte non riesco a gestirli questi pensieri che hanno il loro corso naturale. Se non fosse che a volte mi costringono a fermarmi per comprendere i mille segnali che mi lanciano... Se non fosse che a volte mi ritovo con gli occhi inumiditi da timide lacrime... Ecco se non fosse per questo potrei anche ignorare i  miei pensieri, lasciarli stare e provare a trovare un compromesso. Ma loro no, loro ti strattonano, ti bloccano, spesso ti fanno del male. Vorresti metterli a tacere e allora eccomi pronta ad indossare i sorrisi migliori e una sicurezza che non mi appartiene.
E poi ricordi. Ricordo quando da bambina, quando ancora non riuscivo a definire quello stato d'animo sofferente... Ricordo che all'improvviso andavo a nascondermi. Avevo il mio rifugio. Ma anche li' ero raggiunta dai miei pensieri e allora mi abbandonavo ad essi. Capivo già che la lotta sarebbe stata impari. Cercavo l'angolo più nascosto agli occhi degli altri. Non desideravo che i miei familiari mi vedessero. Pensavo che quei momenti difficili da spiegare a chiunque appartenessero soltanto a me stessa.
E cosi' ho continuato a fare: nascondere agli altri le mie zone d'ombra . Come se avere momenti di fragilità significasse rendersi orrendi agli occhi degli altri.
E allora cosa si fa per vivere dignitosamente? Si indossano sorrisi acquistati a buon prezzo. Ci si veste di ciò che gli altri desiderano che tu indossi e usi parole che gli altri desiderano sentire. E cosi' poco a poco ci si dimentica di se stessi e la propria vita comincia a diventarti estranea.
Ma poi ti rendi conto che quei vestiti sono logori e che quelle parole non hanno nessun significato e che quei sorrisi non erano sorrisi ma smorfie.
I pensieri ci sono sempre. La tua vita ti chiede di essere vera, le tue parole cambiano e non vorresti più fare sconti  a nessuno.
Tutto troppo a buon mercato. Tutto troppo scontato e falso.
Osservi le persone che ami e chiedi loro se ti riconoscono.
Almeno loro ci sono... sono li' e i sorrisi sono sorrisi e la vita è  vita.

 
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Commenti al Post:
Tesi89
Tesi89 il 19/06/10 alle 16:39 via WEB
Molto bello e condivisibile questo post,almeno per me!I pensieri sono uno splendido rifugio,la possibilità di abbandonarsi ad un mondo tutto nostro,lasciare vagare la mente in libertà senza condizionamenti esterni...ma possono reppresentare anche un peso,affano,una voce fastidiosa che non si vorrebbe ascoltare,una fonte di malessere da ignorare.E' sempre così,chi pensa molto e ha una sensibilità particolarmente spiccata si ritrova a fare i conti con questa doppia faccia dei pensieri,un lato positivo e uno negativo,che fa sentire diversi e lontani dal mondo degli altri anche quando si vorrebbe farne parte.Almeno per me spesso è stato così,fin da bambina,ma mi sono accorta con il tempo che non c'è niente da fare se non conviverci.Come dici tu,il senso di estraneità si dilegua davanti ai sorrisi delle persone che si ama e che ci amano..:)Un sorriso ,allora!
(Rispondi)
 
graziamariag
graziamariag il 23/06/10 alle 22:07 via WEB
Badare ai propri pensieri,che poi altro non è che fare i conti con se stessi, è alquanto difficile e doloroso. Spesso,anzi quasi sempre li ignoriamo esprimendo cosi' un atto di volontà che ci costringe a continuare quello che stiamo facendo anche se non ci piace.Forse pensiamo che senza queste parole ripetute e questa quotidianità forzata non sapremmo cosa fare. Poi invece capita che cogli uno sguardo... uno sguardo vero e allora ti accorgi che necessariamente bisogna cambiare qualcosa.
(Rispondi)
elliy.writer
elliy.writer il 28/06/10 alle 20:46 via WEB
Spesso la quotidianità ci chiede di fare cose che non ci piace fare, in parte credo sia inevitabile, tranne per alcuni fortunati, forse. Riguardo le proprie fragilità, quelle più profonde almeno, credo sarebbe saggio mostrarle con prudenza... ma queste sono ombre, come dici tu... la luce è invece lì, nell'amore delle persone che ti circondano. Un abbraccio Grazia :)
(Rispondi)
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Virginia Woolf

" Nessun bisogno di essere altri che se stessi. Ce ne andremo tutti in paradiso e Van Dyck farà parte del gruppo"

 

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