Creato da IntelligenteNONbasta il 08/06/2009

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Rose Center for Earth and Space

Post n°76 pubblicato il 11 Giugno 2010 da IntelligenteNONbasta

Rose Center for Earth and Space

 

 


Il New York Rose Center for Earth and Space è senz'altro il Planetario più famoso al mondo. Si tratta della struttura più avanzata tecnologicamente, capofila mondiale nello sviluppo e nella programmazione di spettacoli a proiezione digitale.

La sua struttura architettonica, di notevole fascino ed impatto, permette una distribuzione vasta e razionale degli spazi espositivi. The Rose Center for Earth and Space è un cubo di cristallo, il cui design concept è stato rintracciato dal suo autore, l'architetto James Stewart Polshek, in quello di una "cattedrale cosmica," dove l'esperienza dello spazio dovrebbe ispirare i visitatori tramite la comprensione delle meraviglie del nostro universo ed il potere degli interrogativi scientifici, più o meno come gli spazi monumentali delle cattedrali medioevali hanno ispirato i pellegrini in visita.

La sfera iconica, ospitata all'interno di un cubo di vetro, contiene un planetario (Hayden Planetarium) ed un teatro, Cullman Hall of the Universe, il cui programma descrive le origini dell'universo.
La struttura del complesso museale è costituita da acciaio inossidabile e vetro. Le pareti trasparenti sono una metafora per le rivelazioni offerte dalla scienza. Entrare al Rose Center for Earth and Space è come entrare in una cattedrale, di cui la scienza e la tecnologia sono le icone. Il primo impatto visivo è con le grandi pareti di vetro e la sfera interna.

Sopra la Cullman Hall, la sfera sembra fluttuare nello spazio, circondata da pianeti e satelliti.

La sfera, del diametro di 87 piedi, è ricoperta da pannelli bianchi di alluminio ed è sostenuta da tre coppie di sostegni in acciaio affusolato. Le "gambe" ancorano anche una rampa a spirale che collega uno dei teatri interni al globo al primo piano dell'edificio.

La cortina di vetro sospeso a parete, interamente supportato a tensione, è tra i primi della sua grandezza ad essere costruita negli Stati Uniti. Un sistema a tensione verticale e orizzontale mantiene i 736 pannelli di vetro.
Il Rose Center è stato progettato per essere sperimentato con un percorso dall'alto verso il basso con la migliore vista dello spazio dal ponte uscendo dallo Space Theater.

Nei 429 posti dello Space Theater, che si trova nella parte superiore della sfera, i visitatori sono catturati in un tour dell' universo, documentato sui dati provenienti da fonti quali i Laboratori NASA e Hubble Space Telescope.
La parte più bassa della sfera ospita il Big Bang Theater. Qui i visitatori stanno attorno ad uno schermo circolare sul pavimento con rappresentazioni dell'origine, dell'espansione e del raffreddamento dell'universo mentre un orologio conta fino dall'inizio del tempo.
Il pavimento è composto da pietra nera lucida incastonata con pezzi di vetro che scintillano sotto il caplestio dei visitatori dando loro l'impressione di trovarsi nel cielo notturno.






 
 
 

Museo Guggenheim

Post n°75 pubblicato il 04 Giugno 2010 da IntelligenteNONbasta

 

 

 

Manet: "davanti allo specchio".  Pensato per essere un dipinto spontaneo in esecuzione. La donna in corsetto qui rappresentata ammira il suo riflesso in uno specchio, ma questa scena particolare è estremamente intima. La donna, nella contemplazione silenziosa della propria immagine, si attiva con le spalle allo spettatore.

Credo che ...le cose non siano sempre bianche o nere...esistono anche i colori caldi come il rosso della fragola che rispecchia il mio carattere forte....

A volte nella vita si scende a compromessi accettando il grigio delle situazioni, ma penso sia importante capire quando arriva il momento di smetterla e pretendere qualcosa di migliore per noi stessi......
Senza avere paura di andare avanti e rischiare....se non decidessimo quando è giunto il momento di varcare la siepe che ci divide da ciò che realmente desideriamo,non rispetteremmo noi stessi e ciò che realmente sentiamo....
quello che voglio dire è:
 coraggio!
Le esperienze lasciano un segno indelebile dentro di noi ma è giusto provare l'amaro e il dolce della vita che è li ad attenderci......è meglio viverle le situazioni come solo noi possiamo fare...essendo noi artefici del nostro destino.
... Che vengano tempi nuovi a ritmi secolari per l'infinito trionfo di sogni e di stelle.. regalami la vertigine dello starti vicino. E intorno a me bruciano i miti... In gran fuochi di gioia arde l'anima... nel cielo di lava disegno i tuoi passi.. .Idea del Tutto sei in circostanza del mistero...avvolto in un sinuoso velo d'ombra è il tuo essere...gocce di te assaggiate sulle rive dell’oblio...
 Dedicato a Lory

 

 
 
 

Qual è il target della nostra vita?

Post n°74 pubblicato il 14 Aprile 2010 da IntelligenteNONbasta

 

Un flow chart racconta il flusso tra ha un punto iniziale della nostra vita e il nostro target.

Il vocabolaro di simboli da cui si attinge spesso non permette di raccontare nel migliore dei modi la nostra storia.

Siamo liberi di inventare nuovi simboli, metterli in legenda e ricordarci sempre del nostro target.

 
 
 

Il pensiero dominante (LEOPARDI)

Post n°73 pubblicato il 09 Aprile 2010 da IntelligenteNONbasta

Dolcissimo, possente

dominator di mia profonda mente;

terribile, ma caro dono del ciel;

pensier che innanzi a me sì spesso torni.

Di tua natura arcana chi non favella?

Il suo poter fra noi chi non sentì?

Pur sempre che in dir gli effetti suoi

le umane lingue il sentir propio sprona,

par novo ad ascoltar ciò ch'ei ragiona.

 

 
 
 

VOGLIA DI...ESSERE ALTROVE

Post n°72 pubblicato il 29 Marzo 2010 da IntelligenteNONbasta

La mia vita è cambiata, per sempre.

So che non me ne pentirò. Non dipenderò mai più da nessuno.

 Quando vivevo con lui volevo essere altrove.Adesso sono altrove.

Altrove è una casa sul lago con le persiane socchiuse, una barca che scivola sull'acqua prima del buio. Altrove è un pensiero che scandisce le ore accarezzando la notte.


Sono arrivata ieri, verso le sette.  Mi piace quest'atmosfera che si respira fuori stagione.

 

 Fisso il tramonto attraverso la vetrata.  Socchiudo gli occhi. E' come se il tempo si fosse fermato. 

Avverto una presenza alle mie spalle. Un uomo immobile, nella penombra. Si accorge che lo guardo, ma non si muove. 

 Sorride e mi dice "Vorrei che leggesse questo..."  Mi lascia il libro e si allontana verso le scale. Che tipo strano...spero che rimanga qui ancora per qualche giorno...

Sono rientrata presto stasera, forse il mio vestito è troppo leggero, ma amo sentire il freddo che mi pizzica la pelle. Mi sento libera. Per la prima volta non ho paura di abbracciare la vita.

 
 
 
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