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Post N° 61

Post n°61 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da quotidiana_mente
Foto di seconda_stella_a_dex

Sembra una caravella, disse l’uomo, Più o meno, ne convenne il capitano, un tempo era una caravella, poi ha subíto modifiche e adattamenti che l’hanno un po’ alterata, Ma sempre una caravella è, Sì, nell’insieme ha conservato il suo vecchio aspetto, E ha alberi e vele, Quando si va a cercare isole sconosciute è la più affidabile. La donna delle pulizie non riuscì a trattenersi, Per me, non voglio altro, Chi siete voi, domandò l’uomo, Non vi ricordate di me, Assolutamente no, Sono la donna delle pulizie, Quali pulizie, Quelle del palazzo del re, Quella che apriva la porta delle petizioni, Non ce n’erano altre, E perché non siete al palazzo del re a pulire e aprire le porte, Perché le porte che desideravo veramente sono già state aperte e perché da oggi in poi pulirò solo barche, Allora siete decisa a venire con me a cercare l’isola sconosciuta, Sono andata via dal palazzo uscendo per la porta delle decisioni, Stando così le cose, salite sulla caravella, vedete un po’ com’è, dopo così tanto tempo avrà bisogno di una bella lavata, e fate attenzione ai gabbiani, che non c’è da fidarsi, Non volete venire con me a vedere dall’interno la vostra barca, Avete detto che era vostra, Scusate, è stato solo perché mi piaceva, Piacere è probabilmente il miglior modo di possedere, possedere dev’essere il peggior modo di piacere. Il capitano del porto interruppe la conversazione, Devo consegnare le chiavi al padrone della barca, all’uno o all’altro, decidetevi, per me fa lo stesso, Le barche hanno la chiave, domandò l’uomo, Per entrare no, ma dentro ci sono i depositi e le stive, e la scrivania del comandante con il diario di bordo, Si occuperà lei di tutto, io vado a reclutare l’equipaggio, disse l’uomo, e si allontanò.
La donna delle pulizie andò nell’ufficio del capitano a ritirare le chiavi, poi salì sulla barca, a quel punto due cose le furono di aiuto, lo spazzolone del palazzo e l’avvertimento contro i gabbiani, non aveva ancora finito di attraversare la passerella che collega la murata al molo che già le maledette bestie le si precipitavano addosso stridendo, furiose, con il becco spalancato, quasi volessero divorarla. Non sapevano con chi avevano a che fare. La donna delle pulizie posò il secchio, s’infilò le chiavi in petto, puntò bene i piedi sulla passerella e, facendo vorticare la scopa come fosse uno spadone di tempi remoti, sbaragliò lo stormo assassino. Ma solo quando salì sulla barca comprese l’ira dei gabbiani, c’erano nidi dappertutto, molti abbandonati, altri ancora con le uova, e qualcuno con dei piccoli dal becco spalancato, in attesa del cibo, Ebbene sì, ma è meglio se vi trasferite, una barca che va in cerca dell’isola sconosciuta non può avere questo aspetto, sembra quasi un pollaio, disse. Buttò a mare i nidi vuoti, quanto agli altri lasciò stare, poi vedremo.

... Segue ...

 
 
 
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