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a chi di bellezza muore
Post n°8 pubblicato il 18 Luglio 2005 da indako1
Sul ciglio dell’alzaia ogni mattina veniva una donna, sorriso saccheggiato e imprigionato occhi accartocciati da un sonno perduto ed agitato in una mano stringeva una foglia di tè e nell’altra un ciondolo e una monetina “testa o croce” -diceva- “ci sarà buona fortuna in questa mia mattina…” Gli sguardi da lontano sembra non facciano male, ma a volte finiscono per ferire come piuma tagliente quando li vedi avvicinarsi lentamente e calarsi nel vuoto, nel volerti dire che non c’è più niente da dire . nella gola scivola il liquore peggiore : ”ti amerò più di quanto io sia capace di amare”. Miky aveva un bracciale d’argento che lustrava ogni qualvolta piangeva e, con le sue lacrime migliori contava il tempo e misurava la sua distanza da ogni felicità. Miky aveva affidato il suo sogno migliore ad un poeta scellerato che ne cantasse la luce e l’eclissi vedeva il mondo e si appassionava. Miky aveva un eroe femmina che le faceva compagnia al sangue e ai i sogni e, al collo un segreto legato stretto come nodo ,ansia…. Guardava, sorrideva e mi diceva: “ sono fortunata a non avere le tue stesse amicizie”.
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