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DIO: UN MERO RIFLESSO DELLA FRAGILITA' UMANA...

Post n°54 pubblicato il 01 Settembre 2012 da perpoche1

 

 

Einstein

 

"Non potrei immaginare un Dio che premi e castighi le sue creature, i cui scopi siano

calcati sui nostri, un Dio in breve che sia un mero riflesso della fragilità umana...

A me basta contemplare il mistero della vita senziente che si perpetua per l'eternità,

riflettere sulla meravigliosa struttura dell'universo di cui cogliamo ben poca cosa e

cercare umilmente di capire una seppure infima parte dell'intelligenza che si

manifesta in natura."

(1932)

"Un Dio che sia un mero riflesso della fragilità umana" In effetti in tutte le molteplici religioni

si è creato un Dio è null'altro che il riflesso dell'uomo: delle sue qualità, delle sue virtù più

nobili, del suo modo di manifestare e applicare il sentimento di amore e amicizia.

Nel caso di tutti gli dei, di tutte le religioni, c'è una chiara ed implicita rincorsa all'autoaffermazione:

girando nei profili di molti, all'interno, per esempio, di questa community,

ci si accorge di quante persone, nella loro descrizione, usano espressioni come "io sono io",

oppure "io sono me stessa", ancora una che è molto usata "io non sono nessuno, ma nessuno

è come me". Cosa vi ricordano queste frasi ad affermare la propria unicità?

Sembra emergere in modo quasi arrogante, una personale ed ineguagliabile unicità o

individualità, quasi si abbia paura di essere confusi con altri, come se si fosse l'unico essere

umano in mezzo ad alieni o addirittura esseri inferiori.

Ora paragonate queste frasi con una dichiarazione che ha fatto storia e che i teologi e

filosofi si sono arrovellati le cervella per trarne delle congetture intrinseche all'unicità del

soggetto in questione.

Eccovi la dichiarazione: "Io sono colui che sono!". Poi disse: Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi

ha mandato a voi".

La ricordate? E' la dichiarazione del Dio degli ebrei al tempo di Mosè, che affermava, oltre

che la sua auto-esistenza, la sua unicità rispetto agli dei degli egiziani, da cui gli israeliti

dovevano allontanarsi...

Cosa concludere?

Che Dio, quello di qualunque religione che sia decantato come l'unico vero Dio, non è che:

"un mero riflesso della fragilità umana"

 
 
 
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