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SOGNI...

Post n°76 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da perpoche1

E dormendo sognavo… e nella testa sul mio cuscino prendevano forma delle immagini.

E nel sogno, con la testa sul mio cuscino, fui rapito. I miei occhi si riempirono di bagliore e un fermo immagine conquistò la mia attenzione.

Fui trasportato nel mio sogno. Stavo fermo nel mio letto e brividi percorrevano il mio corpo. Rivoli di freddo sudore creavano un sentiero sulla mia schiena sotto la maglietta e, percepivo silenziosa la voce di una creatura che delineava contorni lucenti nella mia mente, nei miei sogni. Un tremore sopraggiunse e rimasi attonito a quanto sentivo e vedevo.

Nel sogno mi piegai, e dai miei occhi delle lacrime colpirono il suolo. Non riuscivo a stare in piedi e inquietanti domande desideravano risposte. Cercando di specchiarmi negli occhi di chi mi stava di fronte cercavo da lui delle risposte… non riuscivo ad aprire bocca. La gola emetteva un suono sordo… le mie labbra erano sigillate e lo spavento si impossessò di me…

Una voce fendeva l’aria. Una voce percorreva la distanza che mi separava da chi mi stava di fronte e nel mio sogno attribuivo significato a quanto riuscivo a sentire e intendevo le parole che prendevano forma alle mie orecchie:

“Chi sei tu da porti domande che a nessuno è dato ricevere risposte? Non sai tu che l’uomo nato di donna, è di brevi giorni e sazio di inquietudine? Egli è come un fiore che spunta e avvizzisce, fugge come l’ombra e mai si ferma… Troppi metalli sono stati fusi nel crogiolo e la tua affannosa ricerca è un correre dietro al vento. Vivi nel giorno che sei in vita e non cercare oggi il domani, e non percuoterti oggi per il giorno di ieri.”

E nel mio tremore, e nel freddo sudore che avvolgeva le mie membra nel mio letto sul mio cuscino, trasportato nel mio sogno, riuscii a emettere dei suoni con la mia bocca. Le labbra si aprirono e dalla gola, formulai delle parole e a queste attribuivo un significato. Erano domande. Queste:

“E io? Chi sono io? Per quanto ancora la mia brama di capire e di sapere risiederà in me? Il mio cuore troverà ristoro? Rimarrà vuoto o si ricolmerà di sentimento?”

E nel mentre pronunciavo queste parole ero chinato con la faccia a terra e le mie spalle erano chine su di me e nel mio corpo non avvertivo nessuna potenza e le mie membra erano attraversate da tremori e il mio viso era pallido e freddo, la mia fronte imperlinata di sudore e quando riuscii a sollevare il capo, ero rimasto solo… colui che mi aveva parlato non c’era, colui dal quale erano state emesse quelle parole non lo vedevo… Vi era solo una grande distesa di sabbia e un piccolo corso d’acqua…

Ritornai nel mio letto e d’improvviso gli occhi mi si aprirono e lo sguardo stordito e dubbioso vide dentro di me, e una paura attraversò la mia mente e la notte si rivelò molto lunga…

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