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Si è scritto molto e molto si è discusso sul concetto di essere se stessi o cercare il proprio io dentro di noi.
I mistici, soltanto, hanno usato miliardi di caratteri nell'enumerare l'importanza e i benefici derivanti dal vivere una vita avendo conoscenza di se stessi.
La meditazione, l'ascetismo o l'allontanamento dalla "civiltà", è stato spesso decantato, da questi mistici, più o meno famosi, come il toccasana per ritrovare una così detta via della felicità o della gioia, ma...
Ma più passa il tempo più mi rendo conto che molti fraintendano il significato di cercare e trovare se stessi o il porprio io. Conoscersi, apprezzarsi e far pace con se stessi.
Penso che uno dei primi passi da fare, sia quello di capire che noi siamo il nostro corpo.
Cioè il nostro io, è il nostro corpo: noi, siamo noi stessi nel momento in cui stiamo vivendo.
I greci dicevano di conoscere il nostro démone. In altre parole dicevano di conoscere noi stessi e le nostre potenzialità, ciò per cui siamo più abbienti o più portati. Conoscere le nostre virtù.
Ma questo passaggio non è facile, perchè molto probabilmente si viene ingannati dai modelli che sempre più sfacciatamente ci vengono messi davanti in modo pressante. Risulta molto difficile cercare se stessi e scoprire l'ascendente verso cui si può mirare, se inoculiamo nella nostra mente modelli televisivi, della moda, dello sport o del cinema. Va da se che con una mente così contaminata, difficilmente si può essere in grado di intravedere chiaramente cosa o chi in effetti siamo, dove pensiamo di doverci dirigere e quali siano le potenzialità che risiedono in noi.
Un altro pericolo cui siamo sottoposti, anche qui in modo pressante, è l'arrivismo, il voler eccellere a tutti i costi.
Io sono convinto che esistano delle persone che hanno veramente delle capacità nelle cose in cui si impegnano. Lo fanno vedere o capire dai risultati che ottengono, ma non è detto che si debba arrivare al nobel per essere qualcuno, quello che conta è agire in armonia col proprio démone e far emergere il proprio io.
Un attore bravo, è tale quando sa fare l'attore dando tutto se tesso, anche se non andrà alla Scala di Milano.
Così un idraulico, potrebbe essere molto in gamba anche se non farà i soldi, ma userà le sue peculiari virtù mettendo a fuoco il proprio io usando le capacità manuali e di ingegno.
Da questo deriva la gioia e la felicità, almeno in buona parte, dal vivere coscientemente in armonia col proprio io e non cercando di emulare altri...
Scusate la banalità...
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