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COLPO DI STATO ALL'ITALIANA - niente di più, nulla di meno
Post n°7 pubblicato il 31 Marzo 2012 da ricciolacci
In questi giorni penso spesso ai "Promessi sposi" di Manzoni. Mi piace, perchè lì posso trovare un sublime "addio ai Monti". Ci fosse anche l'addio alle Fornero, sarebbe perfetto... C’era una volta… un burattino di legno. No. C’era una volta… un re! No. Con un po’ di coraggio si potrà dire che c’era una volta un paese dove i partiti erano riusciti a trovare un modo per stare al governo con un consenso ridotto sempre più ai minimi termini. E questi a loro volta un giorno diedero il loro consenso a delle persone mai viste e conosciute per governare il paese. Chissà fino a quando si potrà ancora scrivere impunemente che alcuni soggetti senza alcun consenso democratico stanno agendo con tipico e atavico stile, quello dei forti, dei potenti, dei prepotenti, dei padroni. Stesso disprezzo naturalmente rivolto verso chi deve abbassare la testa, e già. La pretesa di avere dignità di vita con poco è sempre stata mal digerita dai ricchi da sempre rosi, divorati lentamente, inesorabilmente, dal fatto che la serenità non si possa comprare. Un paese senza memoria non ha futuro, e permette al primo che passa senza titolo di auto referenziarsi all’infinito, e così un signor Monti può dichiarare assurdamente di avere il consenso degli italiani… Un paese senza memoria permette alla prima che passa di andare a concludere una storia di lotte per giustizie sociali pretendendo che venga annullato un articolo di legge volto a tutelare un lavoratore nel caso qualcuno voglia in modo proditorio derubarlo di quella dignità da cui ne discende in genere quella di tutto il fondamentale nucleo sociale familiare. E’ come se un giudice andasse a sentenziare in questo modo: “ L’abitazione di sua proprietà è stata in effetti indebitamente occupata dal signore qui convenuto, per cui costui è tenuto non a sgombrare l’abitazione stessa, bensì a indennizzarla”; che è come a dire che la legge concede in tal modo una prevaricazione in barba a qualsiasi senso di giustizia naturale. Ma questa è la sostanza dell’indirizzo che si vuole dare all’Italia, un paese dove sempre più viene protetto il possesso, in qualsiasi sua forma, piuttosto che la proprietà certificata. Questo vale anche per il lavoro, dove si vuole ora permettere a un padrone di impossessarsi della dignità di un lavoratore comprandogliela per legge, scambiandola e infangandola con la moneta del solito ricco protetto dal potere. “Hai ragione, il motivo economico addotto per licenziarti è falso, e questo già dovrebbe essere sufficiente per sanzionare pesantemente il tentativo di pregiudizio ingiusto nei tuoi confronti. Il tuo posto di lavoro non è scomparso, è ancora lì, ma tu pur essendo vittima di una grave e lesiva ingiustizia non puoi riavere ciò che ti è stato illegalmente tolto. Un po’ di pecunia ti verrà invece data in modo magnanimo affinchè ti possa togliere finalmente dai piedi. E ora, un consiglio… la prossima volta impara a salutare in modo conveniente e puntuale i suoi superiori “. |
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