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l'andata e ritorno del cuore
 

 

« Ci siamo mai amati?resurrection »

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Post n°124 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da Syrdon

I

La morte non arriva mai quando dovrebbe
decide lei il tempo e il modo. La malattia
te la fa soffrire per intero, senza scorciatoie
e se proprio all’improvviso deve arrivare
è solo quando hai un barlume di speranza
quando sei alla fine del male autoinflitto
e lei, subdola, ti fa tendere alla luce
solo per rompere lo scalino più delicato
o far frenare in ritardo all’incrocio, non
concedere quell’ultima precedenza.

È il tarlo del volere qualcosa
che non dipende dal nostro volere,
desiderare di tagliare la corda del dolore
abbreviare il peso della sofferenza, mentre
se fosse per lei, solo quando stai per guarire
bisognerebbe toglierti l’appoggio.

Forse soffre d’invidia, la morte, odia
le vite di successo, preferisce
interessarsi a chi merita di esistere
piuttosto che incarognirsi contro le zone grigie

Per questo colpisce gli eroi da giovani
e lascia invecchiare solo chi soffre
a vedere la sua immagine corrompersi

Gli eroi ipotecano il tempo e mangiano
il loro futuro con le imprese, chi invecchia
e smette di sfidare la sorte, è come
se quel filo smettesse di tirarlo
e si dedicasse ad altro, senza stimolare
l’appetito della morte per un’anima fresca
con cui intrattenersi a parlare del tempo
di donne  e di cose che non si son potute fare…

 

II

Perché aspetti a prendermi?
non mi hai ancora chiamato
e quando t’invoco non ti presenti…
Finisce che torno ad amare la vita
e mi vedo costretto a volere
di nuovo quelle cose a cui
credevo di aver rinunciato.

Sei ostinata, vero? Solo se vuoi
ghermisci l’anima che ti è offerta
ma quando lo fai, non la lasci più…
e ancora non capisco come scegli
perché lasci alcuni fino all’ultimo
li abbandoni vecchi alla vita come
su un’isola deserta di  amici

E altri prendi subito, o a mezza strada
quando sembra più ingiusto e il ricordo
imprime una immagine immutabile…
sarà che sei fidanzata di tutti
moglie di nessuno, sarà che nessuno
dice di volerti, ma sotto sotto t’invoca
tenendo il segreto racchiuso nel cuore

Il dialogo con te non finisce mai
se non quando si sente la tua risposta
quell’unica volta in cui parli
nella sola lingua che tutti capiscono…

III

È nell’inizio, anche la fine.
In un modo sottile al primo
giorno si collega l’ultimo.

Se invecchiamo, tutti quelli
che circondavano la madre
saranno morti, alla nostra.

Se moriamo giovani, non ha
il tempo di consumarsi, la vita
né gli occhi d’apprendere

Cosa sia l’amore, l’odio, il dolore.
è nella fine, un grano dell’inizio
quello che in mezzo avviene

Nell’ultimo giorno riluce. Tutto
alla fine si sistema, conta solo
non lasciare debiti in sospeso

A chi viene dopo di noi. La fine
si scioglie nell’inizio, nasce con
noi il nostro destino, e muore

Col nostro respiro la nostra vita.
Fine e inizio. L’edera e la siepe.
La lumaca e la tartaruga. Tutto

Si combina nell’incastro del prima
tutto prepara quel che sarà la fine
dal primo giorno l’ultimo si scrive

E che non sia un’illusione lo sai
solo quando ormai è troppo tardi.

 

 
 
 
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