Il Castello

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Post n°324 pubblicato il 10 Giugno 2009 da ascoltaliconilcuore

Viaggi veloce sul solito nastro d’asfalto che ti riporta al tuo castello.. a quello che dovrebbe essere la tua quiete.

Viaggi veloce con la frenesia in corpo di levarti le scarpe e camminare a piedi nudi sul piazzale bollente! Il solito cartello ti ammonisce di abbassare la velocità, e ti avverte del dosso che c’è davanti a te.

Scali le marce, tocchi il freno e attendi d’essere sul culmine del dosso per scalare un’altra marcia e svoltare a sinistra. Ogni sera la solita gara tra chi arriva dall’altra parte ed ha la precedenza e tu che devi svoltare su quella statale stretta. Due sono i soliti rischi serali… uno che ti tamponino se da dietro non si accorgono che hai la freccia fuori, due che arrivi dall’altra parte del dosso un mezzo pazzo come te e che facciate un bel frontale. E mentre scali l’ultima marcia, utile a farti prendere con precisione la svolta a gomito, l’occhio al culmine del ponte ed uno allo specchietto retrovisore, pianti il piede sull’acceleratore e via… prima o poi finirai pure nel canale a fare tanto la sportiva!!

E avanti a tutto gas e la infondo c’è una bella curva a scendere di quelle che, per chi ama la guida sportiva è quasi un obbligo vedere a quanto la si può prendere prima di finire nel salotto di quella bellissima casa appena costruita, si proprio li sulla curva in discesa…

C’è un auto davanti a te indecisa. Si sporge a destra, poi a sinistra poi frena, si allarga nella corsia opposta. Mantieni una distanza che non è di sicurezza, ma proprio distanza, attendendo la prossima mossa del pilota. E ti accorgi che il suo essere incoerente nella guida altro non è che causato da un piccione che ancora più incoerente di lui vaga a destra e sinistra della strada… a piedi! Eppur son sicura che i piccioni hanno le ali, e ci vedo bene che il compagno che lo affianca le sa pure usare, e ancor meglio vedo che poi tanto pulcino non è.

L’auto che mi precede intanto passa… ed io potrei far altrettanto lasciando quel piccione li in mezzo alla strada, ma un’altra auto ci raggiunge. Quattro frecce salto giù, chiudo la portiera che non si sa mai il pilota che arriva se si degna di frenare. Ed infatti mentre “la furba” cerca di capire che cos’abbia quel piccione l’auto bianca ci passa affianco a pochi centimetri senza minimamente rallentare. Guardo il piccione tonto ed imbambolato e penso che è veramente fortunato a non esser solo un ammasso di piume e carne macinata fresca. Lo guardo, mi guarda.. lo acchiappo e questo spiega le ali, e no giovanotto potevi usarle prima le ali per spostarti, adesso che lo sto facendo io subisci in silenzio. Solo un attimo a capire se sarebbe possibile gestire la convivenza tra i vari abitanti del castello ed il piccione… no direi proprio di no al momento la cosa non è fattibile. L’altro piccione se ne sta poco distante seguendo la scena con interesse. Lo poso in mezzo all’erba e conscia che possa capire le mie parole me ne esco con un… guarda che domattina non voglio vederti qui asfaltato sia chiaro!

 

Percorro gli ultimi chilometri che mi porteranno a  castello pensando che… ancora una volta mi son messa in mezzo alla selezione naturale… ancora una volta alzo le spalle e penso… beh io gli ho dato un’altra occasione adesso sta a lui giocarsela.

Non credo d’invadere molto le leggi di natura cercando di mettere fuori da uno stato di pericolo un animale… è vero interferisco… però… però…. Diciamo che forse spero ancora che quella possibilità a quel povero piccione fosse dovuta… magari oggi sarà morto annegato dentro al canale, non lo saprò mai, quello che so di sicuro è che non l’ho lasciato in mezzo ad un pericolo costante… poi a lui utilizzare il suo istinto di sopravvivenza.

 

Ma tanto a chi può interessare il salvataggio d’un piccione…..?

 
 
 
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INFO


Un blog di: ascoltaliconilcuore
Data di creazione: 07/10/2006
 
 

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