Creato da: Giuseppe_TV il 19/10/2014
Associazione di Promozione Sociale - email: ilsoledinotte2013@libero.it

I miei link preferiti

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

Giuseppe_TVxavier1962prefazione09williamCars1ilsoledinotte2013cassetta2amorino11vvfclaudio0dony686monellaccio19avvocatocittadinom12ps12Arianna1921iltuocognatino2
 

Ultimi commenti

Prego. Oltre al numero da chiamare per parlare c'è un...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 19/12/2023 alle 11:39
 
Grazie, forse chiamerò!
Inviato da: Arianna1921
il 19/12/2023 alle 11:37
 
Ormai di eventi nefasti ce n'è uno al giorno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 13/10/2023 alle 08:44
 
Oggi è venerdì 13. Speriamo non succeda qualcosa di...
Inviato da: cassetta2
il 13/10/2023 alle 08:37
 
Ti capisco, anch'io ho avuto un anno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 12/08/2022 alle 09:57
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Cos'è la depressione?depressione »

Anoressia e bulimia, l’obiettivo di chi ne soffre è il “controllo”

Post n°105 pubblicato il 13 Maggio 2015 da Giuseppe_TV
 

I disturbi alimentari interessano 3 milioni di italiani. I segnali di allarme da tenere d’occhio

 
NICLA PANCIERA

A volte, è una modella troppo magra in copertina o in passerella a scatenare la protesta indignata del pubblico. In altri casi, è la notizia del decesso di una giovane ragazzina che aveva smesso di mangiare. La realtà è che i disordini alimentari sono sempre più oggetto di attenzione anche da parte della ricerca scientifica e clinica. Riguardano circa 3 milioni di italiani dei quali 2,3 milioni sono adolescenti. Per il 95% si tratta di donne, ma il fenomeno è in crescita anche tra gli uomini. Secondo l’Istat, la fascia d’età più colpita è quella tra i 18 e i 24 anni, che vede il 2% delle donne soffrire di anoressia, il 4% di bulimia e il 6,2% di altri disturbi alimentari, come il binge eating (le “abbuffate”). Infatti, anoressia, bulimia, binge eating possono compromettere in modo significativo il funzionamento psicosociale e la salute fisica, fino agli esiti più tragici.  

L’ ESORDIO É SEMPRE PIÙ PRECOCE  

Come per tutte le psicopatologie, è andata abbassandosi l’età della comparsa dei disturbi, presenti ora anche nei giovanissimi, a 10 o 12 anni o prima. E quindi è partita la ricerca di nuovo indicatori che possano aiutare a prevederne lo sviluppo. «Non esistono indicatori biologici, ma vi sono dei segnali cui prestare attenzione» spiega Gianluigi Mansi responsabile della divisione di psichiatria degli Istituti Clinici Zucchi di Monza e del Servizio per Disturbi Alimentari dell’IRCCS Medea a Bosisio Parini. «Si tratta di una scarsa autostima, isolamento sociale, perfezionismo e terrore di ingrassare, ma anche stranezze alimentari, come selettività al cibo (ad esempio, mangiare solo cibi bianchi) o la tendenza a nasconderlo o sminuzzarlo, un’eccessiva attenzione a cibo, al peso, alle calorie e tendenza a cucinare per gli altri». 

LE RIVALITÁ E LE RIVALSE NASCOSTE DIETRO IL DISTURBO  

La volontà di avere il controllo della situazione riguarda, infatti, non solo la propria alimentazione ma anche quella altrui. Si parla di “tirannia alimentare” quando c’è la voglia di cucinare per gli altri, stabilire la loro alimentazione, fino a riempirli di cibo, tanto che «nelle ragazze non si esclude una nascosta tendenza alla rivalsa, una sorta di sabotaggio della bellezza di madri e sorelle percepite come rivali» spiega lo psichiatra. 

LO SCHERNO DEGLI AMICI E LE CRITICHE IN FAMIGLIA  

Tra i fattori di rischio non traumatici che possono favorire la comparsa questi disturbi vi è il sovrappeso infantile, che espone allo scherno dei compagni e alle critiche in famiglia. «Dalle anamnesi, emerge spesso il ruolo determinante dei commenti dei genitori sul fisico e sulle abitudini alimentari (“mangi troppo, guardati”). In questo senso, vi è sempre una fase iniziale in cui siamo tutti complici», commenta lo psichiatra. Tuttavia, madri e padri non vanno colpevolizzati, ma possono svolgere al contrario un ruolo protettivo ed essere di supporto ai vari professionisti medici, aiutando nella progressione della cura. 

L’IMMAGINE «DISTORTA» DEL PROPRIO CORPO  

L’aspetto psicopatologico centrale, considerato il nucleo del problema, è il cosiddetto disturbo dell’immagine corporea. In generale, la corporeità e la sua percezione non dipendono unicamente dalle caratteristiche fisiche dell’individuo, è globalmente plasmato dalle sue convinzioni, dal suo vissuto e dal contesto sociale che, nei giovani, è particolarmente decisivo. «Il comportamento alimentare diventa così un correttivo di tale immagine di sé» e così «le ragazze che si vedono troppo grasse, ma anche troppo basse, percepiscono il peso come l’unico fattore sul quale è possibile intervenire. Lo stesso per i ragazzi, in particolare coloro che hanno dei dubbi sulla propria virilità e vogliono quindi avere un corpo mascolino» spiega lo psichiatra che si dice convinto di una rapida traduzione in strategie terapeutiche di queste recenti scoperte. 

LO “SCHIFO” E IL “DISGUSTO” VERSO IL PROPRIO ASPETTO  

Controllare il peso, l’alimentazione, il rendimento scolastico e i pasti dei parenti: l’idea del controllo è fondamentale in queste persone dall’enorme motivazione e forza di volontà. «Indulgenti verso il corpo degli altri, provano schifo e disgusto per il proprio e mettono in atto delle strategie che hanno la caratteristica cognitiva del “tutto o nulla” che li porta a evitare del tutto il cibo piuttosto che ridurne la quantità» spiega Mansi.  

IL RAPPORTO CON LO SPECCHIO  

Chi soffre di anoressia si guarda continuamente allo specchio con spietatezza. Anche per questo, se da una parte si vede grasso anche quando è ormai molto magro, tuttavia ha una percezione del proprio corpo dettagliata e precisa: «Abbiamo visto che questi pazienti sanno distinguere gli stimoli tattili con estrema accuratezza. Invece, i soggetti senza problemi, anche quelli in sovrappeso, quando vengono toccati con la punta di un compasso sbagliano nella stima della distanza degli stimoli percepiti: misurano superfici corporee di dimensioni ridotte rispetto al vero. Questa percezione benevola, che chiamiamo misericordia del proprio corpo, ci fa guardare a noi stessi con più indulgenza e manca negli anoressici». 

POSSIBILI RIMEDI: PROPORRE PICCOLI OBIETTIVI AL PAZIENTE  

Potrà permanere una certa attenzione al corpo, ma guarire si può. I modelli di trattamento integrato prevedono l’intervento del nutrizionista, la psicoterapia individuale e quella di gruppo per i famigliari, i gruppi di mutuo aiuto. «Per il buon esito dell’intervento, è necessario attendere il momento migliore per un agguato (benevolo) da sferrare quando diminuisce la resistenza a collaborare perché il braccio di ferro con un paziente così tenace e volitivo non porterebbe ad alcun risultato» spiega Mansi. La strategia è cercare la complicità del paziente negoziando di volta in volta gli obiettivi (“devi nutrirti bene per affrontare l’esame di maturità”), senza focalizzarsi sul peso. Ai parenti, oltre a fornire supporto, bisogna spiegare che per mesi potrebbe non accadere nulla. 

 

Di disturbi alimentari si torna a parlare grazie alla letteratura, come il nuovo romanzo di Paolo Crepet “Il caso della donna che smise di mangiare” (Einaudi) o “Non più Briciole” di Chiara Arachi (Longanesi), o grazie alla musica, come nel nuovo video dei Subsonica “Specchio”. Tutte occasioni per aumentare la consapevolezza del grande pubblico e trasmettere il giusto messaggio, che di disturbi alimentari si può morire ma anche guarire. 

Fonte: http://www.lastampa.it/scienza/benessere 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/IlSoleTreviso/trackback.php?msg=13202304

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
zeppierieleonor_1984
zeppierieleonor_1984 il 22/03/17 alle 17:42 via WEB
giorno dopo giorno in base al fatto se non vedo mio padre non mangio quindi anche in questo senso come potete aiutarmi, mi si passa l' appetito ultimamente mangio solo se sto fuori dall' ambito famigliare potete aiutarmi grazie
(Rispondi)
 
zeppierieleonor_1984
zeppierieleonor_1984 il 22/03/17 alle 17:43 via WEB
ho una serie di pensieri distorti in base a mio padre
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963