Creato da: Giuseppe_TV il 19/10/2014
Associazione di Promozione Sociale - email: ilsoledinotte2013@libero.it

I miei link preferiti

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

amorino11avvocatocittadinoGiuseppe_TVm12ps12xavier1962cassetta2Arianna1921iltuocognatino2Desert.69QuartoProvvisoriozaffiro70dglAnchei0tipensowhiskynsodamonellaccio19felixyax
 

Ultimi commenti

Prego. Oltre al numero da chiamare per parlare c'è un...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 19/12/2023 alle 11:39
 
Grazie, forse chiamerò!
Inviato da: Arianna1921
il 19/12/2023 alle 11:37
 
Ormai di eventi nefasti ce n'è uno al giorno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 13/10/2023 alle 08:44
 
Oggi è venerdì 13. Speriamo non succeda qualcosa di...
Inviato da: cassetta2
il 13/10/2023 alle 08:37
 
Ti capisco, anch'io ho avuto un anno...
Inviato da: Giuseppe_TV
il 12/08/2022 alle 09:57
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 

Decessi nei reparti psichiatrici, un fenomeno da indagare

Post n°517 pubblicato il 10 Marzo 2024 da Giuseppe_TV
 
Tag: SPDC

Un articolo dello Psichiatra Andrea Angelozzi pubblicato su Quotidianosanità.it il 4 marzo 2024.

 Gentile Direttore,

nel giro di poche settimane abbiamo avuto notizia che sono avvenuti 5 decessi per pazienti ricoverati nei Servizi Psichiatrici di diagnosi e cura in due ASL del Veneto. Al di là degli aspetti statistici, dove sappiamo che è difficile parlare di significatività quando si ha a che fare con basse incidenze, è un dato che deve destare attenzione, soprattutto tenendo conto che è difficile avere un quadro complessivo della situazione di tutte le ASL, dal momento che i giornali pubblicano la notizia talvolta e solo in presenza di un esposto dei familiari.

Sappiamo bene che anche i pazienti psichiatrici muoiono e che in questa mortalità in SPDC ha un ruolo il fatto che le malattie psichiatriche importanti comportano un rischio di morte prematura cinque volte superiore alla popolazione generale, portando ad una aspettativa di vita che in media è di circa 20 anni inferiore. Su questo vi è una importante letteratura da quando Thornicroft nel 2011 denunciò lo scandalo della mancata attenzione a questo aspetto, dove hanno un ruolo determinante le malattie fisiche. Di fatto neoplasie, patologie cardiovascolari e polmonari mostrano una ampia presenza, molto maggiore rispetto a cause “esterne” quali possono essere incidenti, violenza o suicidio.

Il dato inquietante è quello mostrato da una analisi aggiornata al 2023, elaborata dal servizio sanitario del Regno Unito, che mostra un preoccupante incremento negli anni, nonostante vari programmi attuati in quel Paese per prevenire e monitorare le problematiche fisiche nei pazienti. È stato ampiamente sottolineato come lo stigma nei confronti dei pazienti psichiatrici, ed una settorializzazione degli interventi solo sugli aspetti psichici, condizionino infatti una minore attenzione a questi problemi ed un minore accesso a diagnosi e cure.

Contunua a leggere l'articolo su:
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=120606

SPDC significa Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, cioè i reparti psichiatrici degli ospedali.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La farsa del taglio del nastro del Centro di Salute mentale di Schio diventa un caso nazionale e c’è chi si smarca

Post n°516 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da Giuseppe_TV
 

I primi ad aver provato imbarazzo saranno stati sicuramente i dipendenti dell’Ulss 7, fior fiore di psichiatri che lavorano senza sosta e che devono fare i conti con casi gravissimi, spesso ingestibili, che avrebbero bisogno di un ricovero urgente che non possiamo nemmeno permetterci. Professionisti che lavorano sotto organico, eroi moderni della sanità, che non meritavano una figura orrenda come quella imbastita dalla politica e dagli amministratori, che stavolta l’hanno veramente fatta grossa. Hanno fatto una figura terribile per la smania di apparire. Quanto accaduto durante la conferenza stampa, con i sindaci che sfilavano con la fascia tricolore dimostrando di non sapere dove trovarsi, a tagliare un nastro per una finta inaugurazione che ha fatto arrabbiare non poco il mondo che ruota attorno alla disabilità mentale è degno di finire a Striscia la Notizia e alle Iene. Come è stato possibile spacciare per inaugurazione di un centro di salute mentale, quello che è solo un punto di riferimento per ricette e somministrazioni farmacologiche per malati psichiatrici? Quello che è ben lontano da quello che i Lea dovrebbero garantire ai malati di mente. Qualcosa che è stato svuotato negli anni in barba ai numeri di diagnosi per disturbi psichiatrici in aumento, come i casi di autismo o bipolarismo. Qualcosa che conoscono bene mamme e papà dell’Alto Vicentino, a cui ad un certo punto, è mancato il terreno sotto i piedi, che hanno chiesto disperatamente aiuto in questi anni, che continuano a chiedere sostegno e forza per qulacosa che è capitato nelle loro vite e ad una certa età, dopo anni di convivenza con soggetti difficili da gestire, non ce la fanno più. Sindaci e belle statuine presenti alla farsa erano consapevoli del fatto che qualcuno, nel popoloso mondo della disabilità psichica, sarebbe insorto?

Leggi il seguito dell'articolo cliccando il link seguente:
https://www.altovicentinonline.it/attualita-2/la-farsa-del-taglio-del-nastro-del-centro-di-salute-mentale-di-schio-diventa-un-caso-nazionale-e-ce-chi-si-smarca/

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Veneto: “Salute mentale, serve aggiornare subito le rette per mantenere i servizi, Lanzarin intervenga”

Post n°515 pubblicato il 05 Febbraio 2024 da Giuseppe_TV
 

“L’incremento dei salari per il personale che opera nelle strutture dell’area salute mentale, ottenuto con il rinnovo contrattuale, è un passaggio assolutamente giusto e dovuto. Ma rappresenta inevitabilmente un aggravio economico per le strutture stesse, già alle prese con costi di gestione crescenti e con appalti costruiti su tariffe mai aggiornate”. A dirlo le consigliere regionali del Partito Democratico Francesca Zottis e Chiara Luisetto che spiegano: “A fronte di questo riadeguamento, con aumenti del costo del lavoro pari a un’aliquota tra il 12% e il 14%, doveva e deve esserci un impegno politico per garantire in parallelo un riconoscimento economico in grado di permettere il mantenimento di quei servizi che sono essenziali per la comunità veneta. La Fenascop (Federazione Nazionale Strutture Comunitarie Psicoterapeutiche) denuncia una situazione in questo senso allarmante. Chiediamo dunque all’assessore Lanzarin di farsi carico immediatamente di questa situazione e di venire in quinta commissione a riferire. Ricordiamo che già durante la sessione di bilancio le realtà che rappresentano le cooperative sociali avevano denunciato più fronti in emergenza, dalle dipendenze alla salute mentale, avvertendo del rischio di crisi di questi servizi. Ora è necessario intervenire con forza, puntando all’aggiornamento delle rette”.

Comunicato Stampa pubblicato l'01/02/2024 da https://www.altovicentinonline.it/ 
Il Giornale di Thiene, Schio e dintorni
Direttore Responsabile: Rosa Natalia Bandiera

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Poesia

Post n°514 pubblicato il 01 Febbraio 2024 da Giuseppe_TV
 
Tag: Poesia

 Allegria


Vi è una porta

Nella vita  che pochi 

Aprono su cui c è scritto

Allegria

Spalancata genera

Sorrisi,risate e una sana 

Euforia.

Dopo averla socchiusa si sta meglio e si affronta la vita con spirito positivo e rilassato.

Lasciamola aperta perché vi è il segreto 

Di una vita migliore

Piena di entusiasmo e allegria

 

P.B.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Capodanno, Sos malinconia di San Silvestro: "Over 65 soli e donne più a rischio"

Post n°513 pubblicato il 31 Dicembre 2023 da Giuseppe_TV
 
Foto di Giuseppe_TV

Psichiatra Mencacci: "Giorni di bilanci, in bilico tra passato e futuro. E anche la biologia gioca un ruolo. La 'Winter blues' interessa il 5% della popolazione"

(Articolo pubblicato dalla Redazione di Adnkronos il 30 dicembre 2023)

Brindisi e paillettes, fuochi d'artificio, baci e danze scatenate: è questo il 'mood' di Capodanno, quello che rispecchia lo stato d'animo di tante persone che scelgono di salutare il nuovo anno con grandi feste. Ma non sempre è tutto così luminoso. C'è anche una quota di persone che si lascia prendere da quella che gli anglosassoni chiamano 'New Year's blues'. I più a rischio, considerando i fattori che predispongono alla malinconia di San Silvestro? Over 65 soli, e donne, spiega all'Adnkronos Salute Claudio Mencacci, direttore emerito di Neuroscienze all'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e co-presidente Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia).

Leggi tutto l'articolo su:
https://www.adnkronos.com/salute/capodanno-2024-roma-milano-festa_4PTkZoP33Otix8xlUELNgN 

Sul sito è possibile anche ascoltare l'articolo. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Telefono Amico: non stop natalizia

Post n°512 pubblicato il 19 Dicembre 2023 da Giuseppe_TV
 
Foto di Giuseppe_TV

Telefono Amico Italia: "Dalle 10 del 24 fino alla mezzanotte del 26 dicembre i nostri volontari risponderanno h24 alle chiamate di chi si sente solo, sta male o ha qualche problema che lo tormenta e, a Natale, ha ancora più bisogno di una voce amica."

Il numero da chiamre è: 02 2327 2327

Più info su:
https://www.telefonoamico.it/

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Psichiatria da Protagonisti

Post n°511 pubblicato il 01 Novembre 2023 da Giuseppe_TV
 

Dalla Settimana della Salute Mentale di Modena la presentazione del libro "Psichiatria da Protagonisti".




A cura di Il Cerchio Fareassieme Onlus e Idee in Circolo. Il libro “Psichiatria da protagonisti” nasce dall’idea di chiedere a chi fruisce dei Servizi di salute mentale, ovvero gli utenti presi in carico e i loro familiari, di disegnare un Servizio ideale, cercando così di riconoscere e valorizzare l’esperienza di malattia. Da un lavoro durato nove mesi che ha coinvolto decine di utenti e familiari del Servizio di Trento è scaturito un esempio di scrittura collettiva, già presentato a Rovereto, Trento e all’università di Padova, che delinea le caratteristiche di un Servizio capace di orientarsi verso i bisogni e le aspettative di chi vi si rivolge. Presentano il libro gli autori Paolo Giovanazzi e Andrea Puecher

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Per stare sereni basta uno bravo?

Post n°510 pubblicato il 24 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Partendo da due articoli de Il Fatto Quotidiano proviamo a capire come funzionano le due principali piattaforme di sostegno psicologico in Italia. Ecco cosa abbiamo trovato.

Vi segnalo questo interessante articolo di Valentina Davi pubblicato il 17 ottobre 2023 su State of Mind.
Come nascono i servizi online di terapia psicologica low cost

La salute è un diritto, ma forse quella mentale lo è un po’ meno. Da sempre discutiamo di rendere istituzionale lo psicologo di base, ma alla crescente richiesta di servizi psicologici lo Stato risponde solo con soluzioni tampone temporanee (vedi bonus psicologo) anziché risposte strutturali. Tuttavia dove manca lo Stato, risponde il mercato.
Business is business e la torta da spartirsi, soprattutto dopo il Covid, è enorme: il 12% degli italiani, infatti, considera la propria salute mentale cattiva o pessima.
Nascono così i servizi online di terapia psicologica low cost. Unobravo e Serenis, attualmente i più grandi player del mercato in Italia, hanno avuto il merito di abbattere il pregiudizio che dallo psicologo ci vanno solo i pazzi, di sdoganare il sostegno psicologico e di rendere il servizio capillare e fruibile anche in quelle zone dove il SSN è carente, anche grazie all’offerta di servizi online a basso costo.

Leggi tutto l'articolo cliccando il link seguente:
https://www.stateofmind.it/2023/10/stare-sereni-basta-uno-bravo/?utm_campaign=stare-sereni-basta-uno-bravo&utm_medium=rss&utm_source=rss

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Le malattie mentali sono la pandemia del futuro. Gli psichiatri: "Boom di diagnosi, +30%”

Post n°509 pubblicato il 15 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

L'allarme della Società italiana di psichiatria: "Le diagnosi di disturbi mentali sono in continua crescita e colpiscono maggiormente giovani e fragili". Il ministro Schillaci: "La salute mentale è una priorità"

Articolo di Mariavittoria Savini

Per gli psichiatri si tratta di una nuova pandemia, ancora più pericolosa di quella da Covid 19, con un incremento delle diagnosi allarmante. Stiamo parlando dei disturbi mentali, un'emergenza tra i giovanissimi: i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità contano un 10-20% di bambini e adolescenti colpiti, con il 75% delle malattie psichiatriche che insorge prima dei 25 anni e la metà che dà sintomi entro i 14.

I dati sono allarmanti

Le diagnosi di disturbi mentali sono in continua crescita, con aumenti del 30% soprattutto nelle categorie più fragili e nei più giovani. La prevalenza di questi disturbi sta per superare quella delle patologie cardiovascolari. Depressione e altre malattie psichiche saranno le più diffuse nel mondo già prima del 2030, anno in cui l’Oms, aveva stimato il “sorpasso”. Numeri che valgono in Italia il 4% del prodotto interno lordo tra spese dirette e indirette. Senza contare la diminuzione dell’aspettativa di vita di 10 aschillacinni. 

La nuova pandemia

L’allarme della Società italiana di psichiatria è chiaro: “dopo la pandemia i sintomi depressivi nella popolazione generale sono quintuplicati e oggi si stima che li manifesti circa una persona su tre, tanto che si ipotizzano fino a 150 mila casi di depressione maggiore in più rispetto all’atteso, con conseguenze dirette su malattie oncologiche, cardiovascolari e polmonari. Depressione e ansia sono cresciute rispettivamente del 28 e 26% rispetto al periodo pre Covid a dimostrazione di come la pandemia sia stata sicuramente un acceleratore per lo sviluppo di queste problematiche” spiega Emi Bondi, presidente della Società italiana di psichiatria. 

A soffrire del maggior disagio mentale, oltre ai giovani, sono le donne, gli anziani o i ceti sociali più svantaggiati. Fra i disoccupati, per esempio, il rischio di depressione è triplo.

Leggi tutto l'articolo cliccando il link seguente:
www.rainews.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Disagio psicologico. Riguarda 6 italiani su 10 e colpisce soprattutto donne e Generazione Z

Post n°508 pubblicato il 14 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Presentata a Viale Mazzini la ricerca "L'era del Disagio”, realizzata da INC Non Profit Lab con il patrocinio di RAI Per la Sostenibilità-ESG. Insonnia, ansia, depressione, apatia, attacchi di panico e disturbi dell'alimentazione: i principali problemi. Preoccupa la tendenza alle cure "fai da te”

ROMA - Il 60,1% degli italiani convive da anni con uno o più disturbi della sfera psicologica. Ne soffrono di più le donne (65%) e i giovani della Generazione Z (75%, con punte addirittura dell'81% nel caso delle donne). È la drammatica fotografia del nostro Paese scattata dall'INC Non Profit Lab, il laboratorio dedicato al Terzo Settore di INC – PR Agency Content First, attraverso la ricerca "L'era del Disagio”, realizzata, in collaborazione con AstraRicerche, tra gli italiani e le organizzazioni non profit con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità-ESG e presentata questa mattina presso la sede di Viale Mazzini.

Leggi l'articolo cliccando il link seguente:
www.redattoresociale.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Di salute mentale se ne parla solo durante la giornata mondiale

Post n°507 pubblicato il 14 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Lettera dello Psichiatra Andrea Angelozzi pubblicata il 13 ottobre 2023 su quotidianosanita.it

Gentile Direttore,
dobbiamo prendere atto che, nel giro di 24 ore la “giornata della salute mentale” è passata e si è già nella “giornata mondiale della vista”. La cultura dell’effimero è anche questo: essere per un giorno sul palcoscenico, illuminati dalle varie dichiarazioni di politici che, a seconda dello schieramento, sottolineano più le criticità o le promesse. Con tutti che condividono, almeno per quelle poche ore, la grande attenzione al problema.

Il Ministro poi, come riporta puntualmente Quotidiano sanità ha confermato la sua attenzione, enumerando pazienti in trattamento e prestazioni fornite, consegnando una targa alla memoria di Barbara Capovani ed evidenziando che il Tavolo Ministeriale sulla Salute mentale insediato a maggio ha prodotto 30 audizioni; ha anche rassicurato economicamente e garantito che sarà consentito alle Regioni spendere già che rimane eventualmente dei 60 milioni complessivi nazionali, che erano stati stanziati ancora due anni or sono.

Facciamo fatica a mettere insieme queste cifre con gli oltre 2 miliardi all’anno che sarebbero necessari per mettersi a livello della spesa minima necessaria… lo stanziamento era 1-2% di quanto servirebbe, ed i possibili avanzi sono decimali ... Sappiamo che la Grande Marcia era iniziata con un piccolo passo, il problema è che facciamo fatica a vedere gli altri.

Leggi tutto l'articolo cliccando il link seguente:
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=117507

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Salute mentale: l'appello di Fedez

Post n°506 pubblicato il 13 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Giornata mondiale della salute mentale, Fedez: «Le istituzioni pubbliche non investono sufficienti risorse»

«Secondo la Società Italiana di Psichiatria, circa un italiano su quattro ha sperimentato nel corso della vita disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi alimentari, psicosi e altre forme di disturbi mentali» ha scritto il rapper tra le storie di Instagram

Articolo di Concetta Desando pubblicata su Vanity Fair:
https://www.vanityfair.it/article/giornata-mondiale-salute-mentale-fedez-appello

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Giornata mondiale della salute mentale 2023

Post n°505 pubblicato il 10 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Video pubblicato da MinisteroSalute il 10/10/2023
Il 10 ottobre dalle 9 in diretta streaming l’evento in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. Partecipa il Ministro della salute Orazio Schillaci.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Giornata Mondiale della Salute Mentale - Unomattina - 10/10/2023

Post n°504 pubblicato il 10 Ottobre 2023 da Giuseppe_TV
 

Rai. I "matti"… "matti" è una parola che non si sente più. Il perché ce l'ha spiegato Basaglia, lo psichiatra che, più di 40 anni fa, ci ha insegnato a restituire dignità ai malati psichici e a riconoscerli come persone a tutti gli effetti. Il riconoscimento dei loro diritti è stata una conquista di civiltà e la legge 180 sulla chiusura dei manicomi ha permesso di guardare con occhi diversi quei malati che prima erano considerati pericolosi socialmente, e quindi allontanati dalla società, emarginati e rinchiusi. In collegamento Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Salute mentale. Dobbiamo fare di più per i giovani, l’Europa è al lavoro

Post n°503 pubblicato il 30 Settembre 2023 da Giuseppe_TV
 

quotidianosanita.it ha pubblicato questo articolo dell'Eurodeputata indipendente Maria Angela Danzi.

29 SET - Gentile Direttore,

l’Unione Europea sta facendo grandi passi avanti in tema di salute, in modo particolare la Commissione Europea che ha avviato un percorso normativo alla salute mentale, invitando gli Stati membri ad intervenire rapidamente per affrontare le sfide in questo campo. Si stima che più di 84 milioni di persone in Europa soffrano di salute mentale. Prima della pandemia 1 persona su 6 ne soffriva di problemi. Un lavoratore su 4 soffre di stress legato all’attività lavorativa e 600 miliardi di euro all'anno è il peso economico delle malattie mentali nell’Unione Europea.

La Commissione Salute Pubblica del Parlamento Europeo sta lavorando ad una relazione d’iniziativa proprio su questo tema, evidenziando la necessità di identificare i gruppi più vulnerabili per prevenire e curare i problemi di salute mentale e garantire che l’azione europea abbia un impatto ampio ed efficace. Tra questi, i giovani sono indubbiamente alcuni tra i soggetti più esposti ai fattori di rischio:

Il consumo di cannabis ad alta concentrazione di Thc, per esempio, aumenta il rischio di sviluppo di disturbi psicotici, schizofrenia che rappresenta la forma con esito cronico invalidante, aumenta i tassi di suicidio e ha un impatto negativo sulla loro capacità di agire e funzionare cognitivamente per raggiungere risultati accademici.

Leggi tutto l'articolo cliccando il link seguente:
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=117047

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Depressione e patente auto, cosa bisogna fare

Post n°502 pubblicato il 04 Settembre 2023 da Giuseppe_TV
 

Depressione e patente auto, vediamo cosa bisogna fare e se e quando c’è il rischio che venga ritirato il permesso di guida. Quali sono i criteri di valutazione delle Commissioni, cosa potrebbe decidere, come influisce l’uso di determinati farmaci.

Articolo pubblicato il 4/9/23 sul sito https://invaliditaediritti.it/

Depressione e patente auto: la Commissione

Le persone che soffrono di depressione maggiore dovranno essere sottoposte a visita da una Commissione medica che dovrà valutare se le condizioni del paziente siano compatibili con la corretta circolazione stradale e la sicurezza.

Nei casi più gravi di depressione, in particolare se si usano determinati farmaci, c’è il rischio concreto che la patente di guida venga ritirata.

La Commissione medico legale darà particolare attenzione a questi aspetti:

  • l’influenza della patologia sul comportamento, la capacità di critica e di giudizio;
  • gli effetti dei farmaci su vigilanza e attenzione (nel caso di patologie più gravi possono anche essere richiesti specifici test);
  • durata della forma e tempo trascorso dagli episodi acuti;
  • presenza di aggressività e di tentativi di suicidio.
Depressione e patente auto: valutazione

Per la valutazione della depressione vengono valutati:

  • i deficit di memoria;
  • le capacità di concentrazione;
  • eventuali disturbi del comportamento;
  • pensioni di autosoppressione.

Per la patente A o B, si viene ritenuti idonei alla guida se non ci sono:

  • alterazioni della memoria e della capacità di concentrazione; 
  • se non ci sono disturbi del comportamento o idee suicide.

Si è idonei per un periodo non superiore ai due anni anche se non sono presenti effetti avversi di farmaci (pure in relazione ad altre patologie, come cardiopatie, malattie renali ed epatiche).

Nella forma più grave (come la depressione maggiore), non si è idonei alla guida fino a quando non c’è una stabilizzazione delle condizioni. Se la depressione è ricorrente, non si è idonei.

Depressione e patente auto: farmaci

La questione dei farmaci per la depressione è rilevante per ovvi motivi. Gli antidepressivi possono infatti ridurre la prontezza dei riflessi e indurre a volte sonnolenza. 

Soprattutto all’inizio del trattamento questi medicinali possono causare sedazione, difficoltà a concentrarsi, lieve disorientamento, visione offuscata...

Leggi tutto l'articolo cliccando il link seguente:
https://invaliditaediritti.it/depressione-e-patente-auto/

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Depressione estiva, è colpa del caldo? Perché si manifesta e quali sono i sintomi

Post n°501 pubblicato il 24 Agosto 2023 da Giuseppe_TV
 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

È giunto il momento di abolire il TSO?

Post n°500 pubblicato il 30 Maggio 2023 da Giuseppe_TV
 
Tag: TSO

Articolo di Gerardo Favaretto pubblicato il 30/5/2023 su www.quotidianosanita.it

Gentile Direttore,
succede che nelle occasioni di fatti drammatici che riguardano persone od operatori dell’ambito della salute mentale vi sia un interesse, anche se evanescente, come segnala Andrea Angelozzi nella sua lettera a QS di qualche giorno fa, per lo stato dell’assistenza psichiatrica.

Chi interviene, come faccio io ora, prende atto dello stato di un dibattito e sottolinea quelli che sono gli aspetti critici o deficitari dal punto di vista delle risorse, delle normative e della prevenzione della violenza. Fatti tragici ed incresciosi sollevano il tema del pregiudizio creando prontamente due schieramenti: chi lo ribadisce come il grande problema che condiziona la rappresentazione della malattia mentale intesa esclusivamente in termini stigmatizzanti come “pericolosa” e ritiene prioritaria la rimozione di ogni pregiudizio verso chi, invece, dice che la pericolosità è un problema concreto e che le normative non sono adeguate, specie per gli autori di reato, a prevenirne gli effetti nefasti.

Credo che una riflessione su questi temi sia sempre utile, si parla ancora troppo poco di salute mentale di assistenza psichiatrica e, soprattutto, come è emerso dal dibattito “Forum sulla 180 “ su Quotidiano Sanità, non si è ancora trovata la giusta lucidità per capire quali sono i punti fondamentali sui quali è necessario intervenire non solo dal punto di vista normativo ma di innovazione delle pratiche istituzionali.

Questa lucidità purtroppo non sembra caratterizzare né le riflessioni che hanno l’obbiettivo di difendere certe categorie (gli operatori o, in altri casi gli utenti, vittime di situazioni di violenza) né si giova di una ricerca scientifica sistematica intorno alla gestione del tema della pericolosità soprattutto se applicato al contesto dell’assistenza come viene erogata nel nostro paese.

Credo che non sia stata sufficientemente valutata una delle caratteristiche della 180 (e della 833) che ha sostanzialmente affermato due principi: la necessità di non ricoverare più in ospedale psichiatrico, e su questo ovviamente non c’è discussione, ma anche che, pur formalmente superando il concetto di pericolosità, spetta in pratica alla psichiatria proporre e attuare quegli interventi coatti che si rendono necessari nelle condizioni definite dalla legge ovvero la presenza di una necessità di trattamento ospedaliero, il rifiuto delle cure da parte del paziente, la mancanza di alternative.

Nella formulazione di questa triade di condizioni la pericolosità non è citata ma il TSO ha assunto, negli anni, il ruolo di un intervento coercitivo in situazioni del quale agenzie sociali (magistratura, comuni , forze dell’ordine , le stesse famiglie etc. ) fanno richiesta per risolvere situazioni a volte autenticamente tragiche , violente definite “anormali” ma di difficile inquadramento dal punto di vista psicopatologico.

Come a dire che il mandato sociale nei confronti della psichiatria, pur essendo apparentemente sparito il concetto di pericolosità (ma non per la magistratura), ribadisce la responsabilità dei Servizi nell’ intervenire in situazioni nelle quali emergenze e problemi comportamentali si associano a una assenza di consenso .

Una riflessione storica su come fu scritta e pensata la 180 forse potrebbe far comprendere come gli estensori materiali del testo (non certo Basaglia che impropriamente si vide attribuita la paternità di quella legge) immaginarono un dispositivo che doveva risolvere il precedente “pericoloso a sé e agli altri .. “, ma gli anni hanno dimostrato che non ci sono riusciti.

Da allora sono nate e cresciute polemiche sia da parte di chi ha visto i Servizi e la Psichiatria come dei violenti persecutori e abusanti dei diritti individuali sia, al contrario, di chi li ha visti come dei burocratici sofisti che, sulla base di ragionamenti inutili si sottraggono alle loro responsabilità.

Eppure, questo tema meriterebbe tutta l’attenzione e l’intelligenza dovuta a un tema complesso e profondamente legato al clima sociale dei diversi periodi storici.

Oggi, in pratica, senza voler semplificare si pongono due questioni sostanziali: la prima normare un trattamento per le emergenze compresa una loro definizione; la seconda definire strategie per gli interventi senza consenso.

Alla revisione della legge possono contribuire oltre a una attenta analisi e riflessione sul TSO e su come viene utilizzato in modo così difforme fra le diverse regioni (si veda il rapporto sui flussi informativi della salute mentale) anche una elaborazione sull’esperienza , sui vantaggi e sui limiti della figura dell’amministratore di sostegno e sulle esperienze internazionali che hanno risolto il problema del trattamento senza consenso e delle emergenze in modo diverso da quello del nostro paese.

E’ difficile sostenere, per esempio, che la gestione dei comportamenti violenti, delle minacce etc. non sia un ambito nel quale le forze dell’ordine devono avere un ruolo più chiaro come più chiaro deve essere il ruolo della Psichiatria, come hanno sostenuto in molti in questo dibattito, nel certificare la presenza di necessità di cure.

Così come è difficile negare la necessità di un maggior ruolo dei giudici nel definire, con interventi personali sui singoli individui, dei patti che concernono la loro dimensione sociale senza che questo sia confuso, a priori, con un intervento sanitario come succede nel TSO. In altre parole va cercato un ruolo dei Servizi più appropriato, va valorizzato il ruolo dei giudici quando si parla di libertà personale, perché non può mai essere che sia uno psichiatra a decidere, a priori, sulla libertà dell’individuo. Si pensi a cosa sarebbe successo se, durante la pandemia fosse stato delegato ai medici infettivologi l’onere di obbligare le persone a vaccinarsi o a curarsi.

A 45 anni di distanza, quindi potrebbe esser indispensabile sostituire il TSO con percorsi e modalità più articolate, efficienti e attente alla complessità che gli interventi senza consenso. Dopo di che, forse, sarà ancora più semplice decidere quali saranno gli interventi adeguati per gli autori di reato specialmente se i Servizi per la salute Mentale, intesi in senso estensivo (minori, disabili, DSM , dipendenze ) potranno disporre di quelle risorse che oggi non hanno. Ma anche questo è un argomento che, alla fine, non sembra essere mai preso seriamente in considerazione.

Gerardo Favaretto
Psichiatra, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale Aulss 2 Marca Trevigiana
Docente di Psichiatria Corso di laurea in Medicina Università di Padova



PS per chi non lo sapesse TSO significa Trattamento Sanitario Obbligatorio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Psichiatri (e pazienti) sotto attacco: ecco chi vuole cancellare la legge Basaglia

Post n°499 pubblicato il 06 Maggio 2023 da Giuseppe_TV
 

L’omicidio di una psichiatra a Pisa riapre il dibattito sulla norma che ha chiuso i manicomi. Ora però il Carroccio vorrebbe modificarla. Sebbene per gli esperti resti “un fiore all’occhiello” dell’ordinamento sanitario

Un articolo di Massimiliano Cassano pubblicato il 4 maggio 2023 su https://www.tpi.it/

Franco Basaglia credeva in un approccio diverso alla psichiatria: pensava che i manicomi non servissero a curare le malattie mentali, «ma solo a distruggere il paziente». Lo andava spiegando in un’epoca in cui per aver detto una cosa simile qualcuno avrebbe potuto credere che il «pazzo» fosse lui, negli anni in cui lo stigma sulla salute mentale era tale da far accettare alla società la reclusione dei pazienti in strutture che spesso diventavano vere e proprie carceri, dove i diritti umani venivano sacrificati per nascondere al mondo persone che avevano semplicemente bisogno cure.

Lggi tutto l'articolo sul seguente link:
https://www.tpi.it/politica/legge-basaglia-omicidio-capovani-lega-manicomi-psichiatri-pazienti-202305041007046/

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La Salute Mentale e le tante assenze al Tavolo del Ministero

Post n°498 pubblicato il 04 Maggio 2023 da Giuseppe_TV
 

Lettera al Direttore dello Psichiatra Andrea Angelozzi pubblicato da www.quotidianosanita.it il 3 maggio 2023.

Gentile Direttore,
il decreto con la composizione del nuovo Tavolo Ministeriale sulla Salute Mentale, a cui fa riferimento anche Daniela Rebecchi nell’intervento su Quotidiano Sanità solleva molti interrogativi.

La sua composizione snella - secondo esplicita volontà del Ministro - vede di fatto, su 11 componenti, 9 psichiatri ed una neuropsichiatra infantile. Su 11 componenti, 3 appartengono alla Università.

 

Non ci permettiamo di entrare nella scelta dei componenti, molti dei quali sono figure di assoluto rilievo nell’ambito della scienza e della cultura psichiatrica italiana.

E’ difficile tuttavia non porsi delle domande relativamente al ruolo importante riservato alla Università, a fronte di segnali che la vedono spesso lontana dalla organizzazione effettiva dei servizi e selettivamente orientata, per quanto riguarda ricerca e formazione, ad un modello a forte impronta biologistica. Chiunque abbia seguito il forum di Quotidiano Sanità su “Oltre la 180” ha certamente notato proprio l’assenza importante della Università dalle questioni dibattute, come peraltro regolarmente avviene nei dibattiti, anche recenti su temi analoghi, ospitati da “Psicoterapia e Scienze Umane”, portando Pier Francesco Galli a parlare di “convitato di pietra”. Certo partecipare ai dibattiti non è un obbligo, ma esserne sistematicamente assenti forse ci sta dicendo qualcosa.

Ma l’aspetto su cui è importante soffermarsi, relativamente alla composizione di questo tavolo, è proprio quello delle assenze.

Mancano completamente riferimenti per figure professionali come gli psicologi, oltre che per le tante altre figure professionali che rappresentano il 90% effettivo dei servizi.

Mancano le associazioni dei familiari, degli utenti e del volontariato; e mancano tutti i riferimenti alla rete sociale (ad esempio l’ANCI) in cui i pazienti effettivamente vivono e con cui si interfacciano in un destino di costante interazione reciproca.

Questa composizione sembra dimenticare che l’OMS, nel Piano di Azione Salute Mentale 2013 -2020, ricordava al punto 26 il ruolo essenziale, per la implementazione dei programmi, della società civile, “incluse le organizzazioni di persone con disturbo mentale e disabilità psicosociali, le associazioni e le organizzazioni di utenti dei servizi e le altre associazioni e organizzazioni simili, le associazioni di familiari e di caregiver, le organizzazioni non governative che si occupano di salute mentale e di ambiti correlati, le organizzazioni territoriali, le organizzazioni in difesa dei diritti umani, le organizzazioni confessionali, le reti che operano nell’ambito dello sviluppo e della salute mentale e le associazioni di operatori sanitari e dei servizi” ed al punto 27 aggiungeva che i ruoli di questi gruppi “spesso si sovrappongono in numerosi ambiti e possono comprendere una molteplicità di azioni che attraversano le aree della governance, dei servizi sanitari e sociali, della promozione e della prevenzione in salute mentale, e dell’informazione, della produzione di evidenze scientifiche e della ricerca”

A livello nazionale le stesse linee di indirizzo nazionale per la Salute Mentale del Ministero della Salute del 2008, ricordando “il ruolo di sempre maggior protagonismo esercitato dal volontariato delle associazioni di utenti e dei familiari, che hanno dato un inestimabile contributo alla definizione di pratiche e politiche di salute mentale su base nazionale e regionale”, sottolineavano che: “Tutti i livelli della pubblica amministrazione e del mondo professionale sono coinvolti: ministeri, regioni, Autonomie Locali, Aziende Sanitarie, professionisti delle agenzie sanitarie e sociali del territorio, terzo settore, volontariato ed associazioni di utenti e familiari.”

Questo ruolo viene ribadito sia per quanto riguarda i Dipartimenti di Salute Mentale, sia per le stesse Aziende sanitarie, che è necessario che si dotino “ di un proprio Piano di Azione Locale per la Salute Mentale elaborato attraverso pratiche di concertazione con tutte le agenzie del proprio territorio (Distretto, Enti Locali, impresa sociale e imprenditoriale, associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro e sindacali, volontariato e organizzazioni culturali e ricreative, del mondo della formazione).

 

Aggiungiamo ancora che il Piano di Azioni Nazionale per la salute mentale approvato in CU in data 24 gennaio 2013 segnalava che “le Regioni sono garanti del pieno coinvolgimento degli stakeholders (pazienti e familiari) nell’intero percorso di cura”; ed anche recentemente, nell’ambito stesso della Emergenza Covid, le Indicazioni emergenziali per le attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza, emanate da Ministero della Salute in data 23/04/2020 sottolineano che “L’emergenza può così diventare un’occasione importante per sviluppare maggiore assunzione di responsabilità collettiva, e nuovi modi di lavorare con gli utenti e le famiglie”.

È importante poi ricordare che il ruolo degli stakeholder non è riconosciuto solo per la costruzione di documenti programmatori e la gestione delle situazioni, ma anche per documenti strettamente tecnici. Infatti per quanto riguarda la produzione di Linee Guida, uno dei tre criteri per definire la qualità metodologica delle linee guida (Grilli et al., 2000) è la multidisciplinarietà del gruppo di lavoro, che serve a garantire un “sano equilibrio” nell’interpretazione delle evidenze e nella formulazione delle raccomandazioni. Nel gruppo di lavoro dovrebbero essere rappresentate tutte le figure professionali e specialistiche coinvolte nella gestione del problema assistenziale di riferimento, oltre a medici di direzione sanitaria, epidemiologi, statistici, esperti nella ricerca d’informazioni scientifiche, economisti, stakeholders.

Questo aspetto assume importanza determinante del Sistema AGREE II, internazionalmente riconosciuto come griglia di valutazione della qualità delle Linee Guida, dove, su 6 dimensioni imprescindibili, la seconda è dedicata a verificare il “Coinvolgimento dei soggetti portatori di interesse (stakeholders): Verifica dell’entità del coinvolgimento di tutti gli stakeholders, oltre che il punto di vista dei potenziali utenti della LG.”

In coerenza con tutto questo i Tavoli Tecnici del Ministero sulla Salute Mentale hanno sempre previsto una ampia partecipazione di tutte le varie componenti che sono direttamente coinvolte nel problema della salute mentale.

La composizione attualmente indicata, di fatto, non solo identifica la salute mentale con la psichiatria, ma interpreta anche la psichiatria come una vicenda che riguarda la pura clinica medica del paziente, come se il contesto familiare e sociale non avesse un ruolo essenziale nelle dinamiche connesse alla patologia, e come se i suoi universi psicologici non meritassero attenzione. Affermare la importanza di questi aspetti non è una scelta ideologica, ma è semplicemente avere presente quello che ci dice la letteratura scientifica.

E’ vero che il Tavolo potrà organizzare tutta una serie di gruppi e sottogruppi, in cui probabilmente molti stakeholders saranno accolti. Come è vero che, alla luce delle modifiche del Titolo V attualmente esistenti, e maggiormente con quello che prospetta l’autonomia differenziata in materia sanitaria, il peso effettivo di questo Tavolo sulle scelte organizzative sarà inevitabilmente modesto, a fronte del ruolo preponderante delle Regioni.

Non è però modesto il riflesso di questo modo di concepire la salute mentale per quanto riguarda le scelte organizzative ed economiche nazionali e Regionali, come pure per la composizione dei vari tavoli tecnici ed organizzativi a livello regionale o dei DSM.

E comunque per quella che è la scienza e la cultura sulla salute mentale in Italia.

Andrea Angelozzi



Link all'Articolo:
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=113346

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963