Immaginevolmente

Tra sonno e risveglio...

Sbaglio. Eh, già che sbaglio. Curioso, lo sbaglio. Sarà la Sfiducia? O un atteggiamento di rivincita assolutamente inutile? No.
Lo so, cos'è.
Che ti tengo lontano. Per non avere inutili casini. Inutili domande. Inutili spiegazioni. Inutili scontri. Che tanto che vi state sulle palle non è un mistero. 
Forse non posso tenere per tutta le vita un posto per te. Forse non è che non posso. Forse non voglio.
Non sono una mamma. Non sono un avvocato difensore. Nemmeno un  materasso su cui abbandonarsi.
Sono elettrica e bollente.

Ragazzina pretenziosa, donna appassionata, bambina regina della fantasia.

E sbaglierò.
Ma ora sono così.
E so che ci sei, perchè non ti scordo. Ne ti disperdo.
Ma nemmeno ti cerco.
Nemmeno ti voglio.

Dentro sono di mille colori, esplosione di luce, tensione di sentimenti.
Ottima forza. Ottimo umore. Ottima fermezza.
Ottima nostalgia, e non so di cosa.
Nostalgia da silenzi senza spiegazioni.
Inspiegabile e incomprensibile.

Fatemi poggiare un po' la testa, và...

Post N° 356

S. Valentino a misura bimbi...

L'essenziale...

- Betta, vieni qui, devo dirti una cosa... -
Mi avvicino, curiosa come sempre.
Poi mi sento emozionata, perché nei suoi occhi c’è un luccichio intenso. Come una bambina che sta per svelare il suo segreto più intimo. E la sento, la sua freschezza, mentre parla. Sento la sua gioia caldissima e la sua paura velata. Sento anche la sua ricerca di consenso, che mi commuove tanto da farmela baciare ed abbracciare più volte durante il nostro dialogo.

Perché io ho vissuto quel cambiamento.
Ed ora, che anche lei lo sta per vivere, mi prende la mano.

Lui anche. Me lo sono abbracciato proprio come volevo in quel momento.
Mi ha riscaldata il fatto che non stavano più nella pelle di parlarmi.
Il mio ego si è gonfiato, forse.
Mi ha invasa una corrente di piacere dolcissimo. Poi di gioia. Di serenità.
E’ pazzesco come i sentimenti altrui riescano a contagiarci, quando lo permettiamo.

E sia, da sacerdotessa improvvisata ( e maldestra anche) da qui innalzo il mio Essere.
Sfioro con delicatezza il Vostro, e scherzando, come prima, sciolgo il sorriso,
- Vi do la mia benedizione. -, egocentrica e piena di me. Stasera si, fanculo.
Vi stringo fortissimo, anima e corpo.
E ghigno, emozionata e felice.

L'essenziale siete voi due.
Non c'è altro.
Vi bacio, ancora.

Quattro birre e via... in buona compagnia...

Oggi...

Oggi ho Sentito  ed ho imparato qualcosa.
Da dove provengono Rabbia e Provocazione, arriva anche una profonda Fragilità che poi produce dell'altro...
A me è arrivata profonda Tristezza. 
E arrivava da un bambino di 6 anni.

Post N° 351

Mia mamma:
- Come sta in questi giorni la nonna? -
Io rispondo:
- Bene, benissimo! Domenica è venuta a mangiare da me a pranzo. Le ho fatto la pizza con i capperi e le acciughe, come piace a lei, le coste con la fontina, i carciofi al forno e poi ho preparato i biscotti alla cannella. E' rimasta con noi quasi tutto il giorno.
Pensa che mi ha anche detto che sono dimagrita! :-)
- No, allora non sta bene. -

°___________°

Post N° 350

LEI CANTA (...e lo fa divinamente...)

E’ tregua.
Dentro. Calma ovunque, nelle turbolenze dei pensieri erranti, nei sussurri a cui do il permesso nel cuore, nelle emozioni che si muovono nella pancia, nelle tensioni del collo...
A volte mi accorgo che quello che vedo s’inchina. Tutto, tutto quanto, nello stesso istante.
E allora, là dietro, nell’ombra, ecco: là vedo qualcosa di diverso da quello che avevo considerato fino a quell’attimo.
Resto spiazzata.
I confini sono inesistenti.
Come nel cielo, come dove non c’è un limite da dover toccare.
E setacciando le pieghe della moderazione, trovo ancore di sicurezza.
Quando le ho messe lì? Non ricordo di aver deciso di volerle.
Ah, forse per coesistenza? O per sopravvivenza? Per rispetto? Per giustizia?  
Per scelta. Consapevole o no, non saprei dire.
Aggressività.
L’ho sempre intesa come un sentimento negativo. Sbagliato. Pericoloso. Da frenare. Da nascondere. Da educare, Da azzittire. Da legare ben salda.
Ma Aggressività è altro.
E’ andare verso ciò di cui ho bisogno. Non un desiderio. Un bisogno.
E i bisogni non hanno logica. O meglio, ne hanno una tutta loro. Lontana dalla morale.
Una logica di infante. Di onde del mare. Di baci improvvisi, appassionati. Di parole nate e dette, subito, senza paura. Senza esitazioni. Una logica di bile e miele. Ma vera.

E qui, ora, è questo che si muove.
Essere nell’intensità e nella passione.
Essere intensa e appassionata, quando lo sono, in ogni mio respiro.

Post N° 349

Post N° 348

Post N° 347

Post N° 346

Ciao bambini!
Eccomi qui, non sono "PUF" sparita nel nulla, nemmeno mi hanno rapita le carte della Regina di cuori del Paese delle Meraviglie e neanche mi sono persa in un wormhole (Oce, altrimenti ti chiamavo, eh!). Son qui, in recupero da un weekend torinese pesantuccio, dalla settimana prima del weekend moooolto intensa e da ieri, primo giorno di lavoro, intriso di "devo fare".

Ma oggi respiro.

Ho un ritmo preciso e morbido, e mi sento bene. Ora sono nella pausa pranzo, ma già me la ghigno di piacere, perchè oggi è martedì e come tutti i martedì ho le prove con i Sick. Già questo mi allieta la giornata. Ma cosa assolutamente super è che stasera, se tutto va come deve andare, metteremo insieme un pezzo che ambisco fare da più di due anni. Si tratta di Prayer dei Disturbed (avevo messo il link al pezzo qualche tempo fa), e da fare ha il suo gradevole livello di difficoltà/sfida...
E' diverse mattine che me la canto in macchina andando a lavoro (sono una maestra rockettara)... e ho una voglia di spararla nel microfono... che mi prudono le mani.
Poi sono UP per la mia bimba a scuola: ieri ho avuto un incontro con la sua psicologa che mi ha dato dei feedback positivi al 100% su come procede il lavoro con lei...
Aaaaaah.

Eh si, oggi respiro, ma proprio bene.

Fatevi un buon pomeriggio.

Dalla Vita di Agata

A S I L O post Natale (memorie di una maestra)

- Bimbi, allora: cosa vi ha portato Babbo Natale? -
- La moto di Valentino Rossi! Ci vado in casa, io!-
- Bella! La vorrei anche io, Ilario... -,
- Betta, se vuoi ti ci porto dietro! -, caro bambino, avanti, direi.
- A me Ciccio bello bua! -, dice Miriam.
- Anche a me! -, interviene Alice,
- A me anche! – continua Valentina,
- Pure a me! – aggiunge Martina.
“Che palle... ”, penso.
Miriam, 4 anni, si gira verso di me con le sopracciglia aggrottate, mi guarda
- Che palle... – dice a denti stretti, lasciandomi per un attimo impreparata...
Dentro mi sbellico dalle risate, fatico a respirare. Ma fuori mi tocca diventare un po’ seria e ammonirla:
- Miriam, occhio alle parole eh? O laviamo la bocca con il sapone di marsiglia -, solita minaccia pseudo-sadica.
Quando sua nonna viene a prenderla, le mi si avvicina. Mi tira la manica della maglia.
- Dimmi Miriam... – le do la mia attenzione,
- Betta, Babbo Natale ha sbagliato: io volevo la Ferrari da guidare. Ciccio bello bua mi fa schifo!-
...
Eh beh.

Post N° 343