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Apro questo blog per scrivere tutti i miei pensieri; ogni volta che ne avrò voglia...
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DAL BLOG DI AleMont:
Post n°12 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da akemi79
Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, così ho bevuto una sprite. Mi sono sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana e il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: 'il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco'. Mamma, la tua voce sembra cosí lontana! Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: 'questa ragazza non ce la fará'. Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere e io adesso devo morire... Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, dì a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio ad avere veramente paura. Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene. Per questo... ti voglio bene e... addio. Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole e il giornalista scriveva... Scioccato. Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza. Se questo messaggio è arrivato fino a te e lo cancelli... Potresti perdere l'opportunità, anche se non bevi, di far capire a molte persone che la tua stessa vita è in pericolo. Questo piccolo gesto può fare la differenza. Mettetelo tutti nel vostro blog... Grazie |
LIBRI
Questi sono i libri che in me hanno lasciato un segno...e ve li consiglio:
"Lucertola" di Banana Yoshimoto
"57 Poesie" di Alda Merini
"Memorie di una Beatnik" di Diane Di Prima
"Lila Dice" di Chimo
"Destroy" di Isabella Santacroce
"Le notti selvagge" di Cyril Collard
"Meglio Sole" di Ivana Castoldi
MIEI RACCONTI
Qui potrete leggere i racconti che scrivo quando l'ispirazione prende la mia anima!
ROSSO.
Il tappeto rosso, lungo tutto l'ingresso del locale, mi faceva sentire importante. Attraversavo la passerella al suo fianco e tutto mi sembrava "In". Il locale era di lusso; il mio vestito nero, di paillettes, era elegante ed il suo lo rendeva più giovane. Lui non mi teneva neanche la mano, mentre salutava persone e conoscenti. Non mi guardava neppure. Io cercavo di apparire disinvolta mentre arrivavamo all'interno del locale più "alla moda” della città; cercavo di non dare l’impressione che lo stessi seguendo, che dipendevo da lui.
Tutto intorno a me era elegantissimo e finemente arredato. Luci che sul soffitto di vetro proiettavano una pioggia di mille colori: era tutto una scintillio di luci e di stelle. Quelle vere e quelle false. E dopo il primo, trascinante effetto procurato dalla forte emozione, l’offuscamento creato dalla folla di Vips e Starlette, dalla musica assordante e dalle bollicine dello Champagne, tutto d’un tratto, mi resi conto che la falsa stella era proprio accanto a me. Stupida e cieca, abbagliata solo dal riflesso delle tante paillettes.
Proprio lì, in quel preciso punto della stanza, mi passarono alla mente migliaia di fotogrammi della mia vita insieme a lui. Dovetti accettare che non era sempre stato così; era, ormai, cambiato ma soprattutto ero cambiata anch’io con lui. E non me ne ero mai resa conto.
Mi diressi in bagno senza dargli una giustificazione, senza neanche rispondergli quando mi chiese cosa avessi. Dovevo restare sola, specchiarmi, guardare negli occhi quella persona che credevo di conoscere e che, invece, allo improvviso mi era sconosciuta: me stessa. Inaspettatamente, dallo specchio i fantasmi delle vite che avrei voluto essere mi inseguirono, tingendo di rosso tutto il locale, tranne il mio vestito nero.
Inviato da: L.anima.Di.Un.Dom
il 17/08/2010 alle 23:23
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il 17/11/2009 alle 00:36
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il 15/12/2007 alle 00:09
Inviato da: akemi79
il 24/11/2007 alle 12:19
Inviato da: Alx81m
il 19/11/2007 alle 14:10