TuttoCiòCheHoDiMe...
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Post n°8 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da akemi79
Tra un sorriso e l'altro si nasconde una malinconia; una silenziosa lacrima che scende invisibile a darti compagnia nei momenti di solitudine. Ogni parola sembra scontata; ogni sensazione , già provata. Tra una parola e l'altra, altrettante ne scivolano via; mai una per te a darti conforto; mai una per te a chiedere cosa sia. In fondo, nessuno sa davvero come sei mia cara, dolce amica dalla tristezza nascosta. La stringi forte, forte al cuore quella tristezza per non farla vedere a nessuno. I tuoi sorrisi allegri e le tue parole lucide rendono tutto più facile; nascondono quel velo di malinconia che nessuno vuol vedere. Tutto resta così: sorridi, piangi ed hai paura e, poi, torni a sorridere perchè nessuno può dare conforto ad un'amica dolce e triste come te. Dai, le nuvole sono ancora lassù ed il sole splende lucente nel pomeriggio di un'estate ormai finita; non puoi sempre lasciarti andare, vivi le emozioni così come vengono: belle o brutte che siano, sono comunque la tua vita. |
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LIBRI
Questi sono i libri che in me hanno lasciato un segno...e ve li consiglio:
"Lucertola" di Banana Yoshimoto
"57 Poesie" di Alda Merini
"Memorie di una Beatnik" di Diane Di Prima
"Lila Dice" di Chimo
"Destroy" di Isabella Santacroce
"Le notti selvagge" di Cyril Collard
"Meglio Sole" di Ivana Castoldi
MIEI RACCONTI
Qui potrete leggere i racconti che scrivo quando l'ispirazione prende la mia anima!
ROSSO.
Il tappeto rosso, lungo tutto l'ingresso del locale, mi faceva sentire importante. Attraversavo la passerella al suo fianco e tutto mi sembrava "In". Il locale era di lusso; il mio vestito nero, di paillettes, era elegante ed il suo lo rendeva più giovane. Lui non mi teneva neanche la mano, mentre salutava persone e conoscenti. Non mi guardava neppure. Io cercavo di apparire disinvolta mentre arrivavamo all'interno del locale più "alla moda” della città; cercavo di non dare l’impressione che lo stessi seguendo, che dipendevo da lui.
Tutto intorno a me era elegantissimo e finemente arredato. Luci che sul soffitto di vetro proiettavano una pioggia di mille colori: era tutto una scintillio di luci e di stelle. Quelle vere e quelle false. E dopo il primo, trascinante effetto procurato dalla forte emozione, l’offuscamento creato dalla folla di Vips e Starlette, dalla musica assordante e dalle bollicine dello Champagne, tutto d’un tratto, mi resi conto che la falsa stella era proprio accanto a me. Stupida e cieca, abbagliata solo dal riflesso delle tante paillettes.
Proprio lì, in quel preciso punto della stanza, mi passarono alla mente migliaia di fotogrammi della mia vita insieme a lui. Dovetti accettare che non era sempre stato così; era, ormai, cambiato ma soprattutto ero cambiata anch’io con lui. E non me ne ero mai resa conto.
Mi diressi in bagno senza dargli una giustificazione, senza neanche rispondergli quando mi chiese cosa avessi. Dovevo restare sola, specchiarmi, guardare negli occhi quella persona che credevo di conoscere e che, invece, allo improvviso mi era sconosciuta: me stessa. Inaspettatamente, dallo specchio i fantasmi delle vite che avrei voluto essere mi inseguirono, tingendo di rosso tutto il locale, tranne il mio vestito nero.
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