TuttoCiòCheHoDiMe...
Apro questo blog per scrivere tutti i miei pensieri; ogni volta che ne avrò voglia...
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Post n°13 pubblicato il 24 Novembre 2007 da akemi79
...stufa di tutte le cosiddette catene di Sant' Antonio, anche carine e commoventi, ho fatto una ricerca veloce relativa all'ultima che è arrivata sul mio indirizzo di posta elettronica. Per ogni mail mandata, si donava 1 cent. al Policlinico S.Orsola Malpighi - Bologna. Il tutto basato su una commovente poesia scritta da una bambina malata terminale di cancro. Andate sul sito http://www.attivissimo.net/antibufala/3cent/tre_cent_per_bimba_malata.htm e vedrete come si risolve subito la cosa. E' incredibile come la gente possa inventarsi delle cavolate assurde basate sul dolore di alcuni e sulla pietà di altri e poi chissà per quali scopi! N.B. Lacio nel mio blog anche la commovente storia della ragazza che sul punto di morire rilascia uno "scoop" solo per il suo significato e non per altro. Non voglio essere patetica: bere può anche far divertire ma non alla guida di un'auto! |
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LIBRI
Questi sono i libri che in me hanno lasciato un segno...e ve li consiglio:
"Lucertola" di Banana Yoshimoto
"57 Poesie" di Alda Merini
"Memorie di una Beatnik" di Diane Di Prima
"Lila Dice" di Chimo
"Destroy" di Isabella Santacroce
"Le notti selvagge" di Cyril Collard
"Meglio Sole" di Ivana Castoldi
MIEI RACCONTI
Qui potrete leggere i racconti che scrivo quando l'ispirazione prende la mia anima!
ROSSO.
Il tappeto rosso, lungo tutto l'ingresso del locale, mi faceva sentire importante. Attraversavo la passerella al suo fianco e tutto mi sembrava "In". Il locale era di lusso; il mio vestito nero, di paillettes, era elegante ed il suo lo rendeva più giovane. Lui non mi teneva neanche la mano, mentre salutava persone e conoscenti. Non mi guardava neppure. Io cercavo di apparire disinvolta mentre arrivavamo all'interno del locale più "alla moda” della città; cercavo di non dare l’impressione che lo stessi seguendo, che dipendevo da lui.
Tutto intorno a me era elegantissimo e finemente arredato. Luci che sul soffitto di vetro proiettavano una pioggia di mille colori: era tutto una scintillio di luci e di stelle. Quelle vere e quelle false. E dopo il primo, trascinante effetto procurato dalla forte emozione, l’offuscamento creato dalla folla di Vips e Starlette, dalla musica assordante e dalle bollicine dello Champagne, tutto d’un tratto, mi resi conto che la falsa stella era proprio accanto a me. Stupida e cieca, abbagliata solo dal riflesso delle tante paillettes.
Proprio lì, in quel preciso punto della stanza, mi passarono alla mente migliaia di fotogrammi della mia vita insieme a lui. Dovetti accettare che non era sempre stato così; era, ormai, cambiato ma soprattutto ero cambiata anch’io con lui. E non me ne ero mai resa conto.
Mi diressi in bagno senza dargli una giustificazione, senza neanche rispondergli quando mi chiese cosa avessi. Dovevo restare sola, specchiarmi, guardare negli occhi quella persona che credevo di conoscere e che, invece, allo improvviso mi era sconosciuta: me stessa. Inaspettatamente, dallo specchio i fantasmi delle vite che avrei voluto essere mi inseguirono, tingendo di rosso tutto il locale, tranne il mio vestito nero.
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