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Post n°90 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da vampi_rella
Da "Repubblica.it" RETROSPETTIVEIl surrealismo permeato di realtà L'enigma Magritte in cento opereA Milano, a Palazzo Reale, una grande mostra ripercorre la carriera di René Magritte, il surrealista più enigmatico del Novecento. Oltre cento opere, tra dipinti e sculture, racconta sogni e incubi dell'artista del mistero di LAURA LARCAN MILANO - "Nell'Impero delle luci ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e di notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia". Così René Magritte, il surrealista belga più ambiguo ed enigmatico delle avanguardie del Novecento, rivela l'intima essenza di uno dei suoi portentosi capolavori, icona di un'estetica visionaria e contorta, tutta giocata sulla raffinata abilità nel manipolare le immagini della natura. E l'Impero delle luci (L'Empire des Lumières), scena esageratamente realistica - quasi con vezzo fiammingo per la precisione dei dettagli - si rivela spiazzante per la combinazione di un luogo notturno sotto un cielo chiaro da giorno, dove giorno e notte appaiono contemporaneamente, innescando una reazione a catena di sorpresa e incanto, il tutto scortato da un titolo che contribuisce ad alimentare lo shock della visione, spicca nella bella mostra "Magritte. Il Mistero della Natura". La mostra è ospitata dal Palazzo Reale di Milano dal 22 novembre al 29 marzo, sotto la cura di Michel Draguet, direttore generale dei Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, e Claudia Beltramo Ceppi, in collaborazione con Charly Herscovici, presidente della Fondation René Magritte. Le immagini La grande epopea della produzione magrittiana, con il suo gusto per lo shock, per il tradimento dei sensi, per la sfida al potere della ragione e della logica, con i suoi rebus apparentemente irrisolvibili, con i suoi attentati alla rappresentazione della realtà, viene raccontata da cento dipinti, oltre a tempere e sculture, provenienti dai Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio (la collezione pubblica più importante al mondo di opere di Magritte), oltre che da numerosi collezionisti privati. Un "mistero" magrittiano che, come sottolinea Michel Draguet, "non è altro che la natura in quello che essa ha di non riconducibile alla cultura. La natura è onnipresente nel suo percorso artistico. Fornendo da un lato una miriade di temi che l'artista esplora e combina a piacere e costituendo d'altro canto la cornice di ogni cosa, il contenitore a partire dal quale si determina ogni forma di conoscenza". Una natura, quella immortalata allo sfinimento da Magritte, che fa a pezzi la logica ed esalta la contraddizione, dispone a suo piacimento le apparenze e getta lo spettatore nel buco nero dell'enigma. Eppure, rimane natura, iperrealistica, lontana da ogni ricerca cubista, ogni sfrenata euforia espressionista, ogni velleità astrattista. Magritte (1898-1967) è stato il pittore dei pensieri e delle idee, dei sogni e degli incubi, dove l'estetica figurativa, scortata dall'uso tecnicamente sublime dei colori, ha reso visibile, con una precisione quasi matematica, la "materia grigia", l'intelletto. Il trucco di Magritte consiste nell'aver codificato un suo personalissimo linguaggio di segni e simboli per tradurre pensieri e deliri onirici, utilizzando oggetti di uso comune, facilmente riconoscibili, imponendo loro delle trasformazioni inquietanti o combinadoli tra loro in una scenografia incongruente. La mostra racconta questo primato. Partendo dai primi, e quasi sconosciuti dipinti futuristi, passando dalle immagini più oscure del periodo fra le due guerre, fino ai celeberrimi dipinti prodotti dagli anni '50 in poi. Ogni opera è un colpo agli occhi, un affronto alla coscienza, una violenza sensoriale. Come "Souvenir de voyage" del 1961, che rappresenta una mela verde mascherata per il carnevale, o lo strepitoso "L'heureux donateur" che racchiude i motivi ricorrenti della sua visione specifica della natura, la sagoma dell'uomo con la bombetta che diventa un affaccio su un paesaggio notturno stile Impero delle Luci, accanto il sonaglio, il muro di pietra. E ancora, "Le tombeau des lutteurs" del '60, con una rosa enorme chiusa in una stanza, "La voix du sang" del '61 con l'albero su cui si aprono sportelli a rivelare una sfera e una casa. Personaggi, interni, nature morte dialogano con gli elementi della natura codificando paesaggi trasfigurati dall'occhio di un lucido e spregiudicato intelletto moderno. E se sogni e incubi hanno origine da un turbamento, anche Magritte ha i suoi fantasmi. Ricordi diventati legenda nella storia dell'arte, come la cassa vicino alla culla, l'aerostato caduto sul tetto di casa, l'artista straniero che dipinge nel cimitero dove andava a giocare con una bambina. Fino al suicidio della madre gettatasi nelle acque del fiume Sambre, il cui corpo fu rinvenuto con la camicia da notte avvoltolata a coprirle il volto lasciandole denudati il ventre, il pube e le gambe. Tutti tradotti in figure chiave che ricorrono come un leit motiv nelle sue composizioni. Nel suo Belgio borghese ma progressista, divora le storie di Fantomas e L'isola del tesoro di Stevenson, s'inebria di Edgar Allan Poe e di Baudelaire, lavora nel campo della pubblicità, della cartellonistica e della decorazione (1918-20), sposa la sua Georgette che gli farà anche da modella, rimane folgorato dal "Canto d'amore" di Giorgio de Chirico, e sceglie il credo del surrealismo (dal '26). La mostra è un ammaliante gioco enigmistico. Dove le soluzioni sono lente da svelare. Ed è questo il bello, la continua trepidazione, il costante disorientamento. Notizie utili - "Magritte. Il Mistero della Natura", dal 22 novembre al 29 marzo, Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo, 12) Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19.30; lunedì, dalle 14.30 alle 19.30; giovedì, dalle 9.30 alle 22.30. Ingresso: intero €9; ridotto €7; scuole €4,50 Informazioni e prenotazioni: tel. 199.199.111, www.mostramagritte.it Catalogo: Giunti Arte. |
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Magritte L'impero della Luce
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"Io credo che da qualche parte
vaghino le anime irrequiete
che portano il peso della loro disperazione,
aspettano il momento opportuno
per far tornare giuste le cose sbagliate.
Qualche volta un corvo riporta in vita
quelle anime affinchè
possano consumare la loro vendetta,
perchè qualche volta
l'amore è più forte della morte..."
THE CROW part 1
vaghino le anime irrequiete
che portano il peso della loro disperazione,
aspettano il momento opportuno
per far tornare giuste le cose sbagliate.
Qualche volta un corvo riporta in vita
quelle anime affinchè
possano consumare la loro vendetta,
perchè qualche volta
l'amore è più forte della morte..."
THE CROW part 1
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complimenti mi piace qui
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 06/12/2011 alle 18:54
sono fatti per essere attraversati..
graditi i vostri...
Inviato da: gocceinvisibili
il 29/04/2011 alle 15:08
vale anche per me
Inviato da: gocceinvisibili
il 31/03/2011 alle 15:14
Auguroni anche a te sorellinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Kisses...
Inviato da: delirio_e_supplizio
il 22/12/2010 alle 19:28
serena giornata sorellina *****
Avrei tanto voluto stare...
Inviato da: villiam_50
il 26/11/2010 alle 14:05
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 06/12/2011 alle 18:54
Inviato da: gocceinvisibili
il 29/04/2011 alle 15:08
Inviato da: gocceinvisibili
il 31/03/2011 alle 15:14
Inviato da: delirio_e_supplizio
il 22/12/2010 alle 19:28
Inviato da: villiam_50
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