Danzano le Note accarezzando l'Anima
Kimera e Perla
IL TOCCO....
Kimera e Perla.....
"Chiudi gli occhi... solo per un momento
Che sto facendo?.....Mi stai toccando.....
Il Tocco.....
Come fai a saperlo?
.....perchè lo sento
Dovresti fidarti di questo.....
NON TI FIDI ABBASTANZA DI QUESTO"
Il Roseto dei Saggi è ornato da mille fiori,
ma dei potenti catenacci in fermento, li trattengono.
Molti ignorano che esiste una chiave,
ma non possederla, è come non saper camminare.
Michael Maier
Il Silenzio del Cuore.... » |
Post n°1 pubblicato il 16 Aprile 2012 da Guerriero_Immortale
Viveva una volta in una piccola valle, nascosta fra le montagne un uomo. Viveva in modo semplice. Tanti lo chiamavano santo, altri lo chiamavano monaco, qualcuno lo chiamava Sapiente. Ma lui personalmente niente diceva, né pensava di ciò. A volte definiva se stesso un giardiniere, nonostante che non avesse nessun giardino. Ma coltivava soltanto un unico fiore – il Fiore d’Oro del Cuore Spirituale, che regala l’Immortalità. La sua vita era facile e piena di luce. Lui viveva ed era felice di contemplare tutto ciò che lo circondava. Lui era l’amico delle montagne, nelle quali viveva, era l’amico dei venti, che giravano sopra la sua piccola valle, anche delle erbe e dei fiori, che sbocciavano in primavera e che abbellivano la sua abitazione per tutta l’estate. Lui faceva amicizia con le stelle, che gli sorridevano di notte e con il sole, che splendeva di giorno. Lui era anche l’amico delle nuvole e della neve, che conservavano la sua pace nel tardo autunno e nel freddo inverno. A volte venivano a trovarlo gli animali e gli uccelli perché erano i suoi amici. O venivano le persone, che avevano bisogno dell’aiuto e della guarigione. E lui aiutava tutti, nessuno era mai stato rifiutato. Quell’uomo visse per molto tempo. Dopo, quando è cresciuto il suo Fiore ed è arrivato il momento, lui è andato da altri Immortali ed è diventato il Giardiniere, Che semina i semi e coltiva i germogli, dai quali crescano i nuovi Fiori d’Oro. Egli ha lasciato per la gente il ricordo del suo Fiore d’Oro, che regala l’Immortalità, e dell’Origine del Fiume dell’Amore, che scorre e nutre i giovani Fiori, che stanno crescendo. … Il mistero del Fiore d’Oro era attraente per la gente. Loro scalavano le montagne per trovare il Fiore dell’Immortalità. Lì loro trovavano diversi fiori, li strappavano senza pietà, facevano di loro tisane e pomate… Ma tutto questo non dava loro l’Immortalità… Qualcuno pensava che il segreto si nascondesse dentro le radici. E allora loro scavavano e inutilmente distruggevano queste tenere creature… Nessuno è mai riuscito a trovare il Fiore d’Oro. Il suo mistero non era scoperto… … Finché un giorno in quel posto non è venuto un giovane, la fidanzata del quale era molto ammalata. Gli dicevano che lei stava morendo. Ma un guaritore gli ha detto, che se lui le regalava il Fiore della Vita, allora lei sarebbe guarita. Il giovane si è messo in viaggio e quando è arrivato in montagna ha trovato un bellissimo fiore. Ed era così tenero che lui ha deciso che questo era proprio quel Fiore della Vita, che lui cercava! Lui si è messo in ginocchio davanti a questo fiore…, ma non l’ha potuto strappare: perché la compassione per la vita non gli ha permesso di distruggere questa bellezza!… Il giovane non gli ha fatto niente, soltanto ha sussurrato: “Scusami!” E non si capiva bene: se lui si rivolgeva alla sua fidanzata o al fiore… In questo momento lui ha sentito la Voce: “Chi rispetta la vita – merita di essere aiutato!…” La Voce apparteneva al Giardiniere Divino. Perché come tutti gli Immortali Lui poteva apparire in qualunque momento e in qualunque posto. Lui era composto interamente della Luce della Calma. Da ogni Suo movimento e da ogni Sua parola si diffondeva la Beatitudine. “Sono contento, che tu hai risparmiato la vita a questo fiore!” – ha pronunciato Lui. “La ragazza, alla quale io voglio bene, sta morendo…” – ha sussurrato il giovane appena. “Ti hanno detto che tu le devi regalare il Fiore della Vita. Ma il Fiore della Vita non si può strappare e portare! Si può soltanto coltivare nel proprio amore cordiale, nutrito dal Fiume dell’Amore!” “Ma la mia amata sta morendo proprio adesso… E io non ho tempo per salvarla…”, – ha risposto il giovane. “Va bene, ti aiuto Io. Lì si trova l’Origine del Fiume dell’Amore. E lì scorre il pulitissimo ruscello. Prendi l’acqua nelle mani e dici con tutto il tuo cuore spirituale all’acqua: “Ti voglio bene!” Annaffia dopo con la stessa acqua il fiore e anche a lui tu devi dire: “Ti voglio bene!” Dopo un po’ sui petali appariranno le gocce della rugiada. Le raccoglierai e questo sarà sufficiente per guarire la tua amata! In attesa che arrivi la loro apparizione entra nel Fiume dell’Amore e cerca di capire le Leggi dell’Amore, quelle che deve seguire l’uomo per vivere felice sulla Terra!” Il Giardiniere gli ha spiegato come immergersi nel Flusso della Viva Luce del Fiume dell’Amore e dopo di questo è sparito. Il giovane per tanto tempo è rimasto in quel flusso ascoltando il Fiume Vivo, le sue correnti, cantando, gli raccontavano i misteri della vita – le leggi di Dao. E lui ha capito come l’amore trasforma la vita umana! Invece chi non ha l’amore cordiale – non può entrare nel Fiume dell’Amore! Le anime, dentro le quali non è accesa la luce dell’amore – non sono in grado di essere in contatto con il Flusso dell’Amore Vivo – e per questo a loro manca la felicità. Invece coloro che vivono, regalando il loro amore, vivono e crescono nel Flusso del Fiume dell’Amore, dentro il quale scorrono la Luce, l’Allegria e la Beatitudine! Soltanto loro possono essere felici! E quando, pieno della felicità, il giovane ha capito tutto questo e si è trasformato, allora lui ha visto le trasparenti gocce della rugiada. Dolcemente lui ha raccolto quelle gocce e dopo è tornato dalla sua amata. Lei ha bevuto la medicina del Giardiniere ed è guarita. … Loro vivevano nella pace e nella felicità: perché la loro vita scorreva nel Fiume dell’Amore! … Quando il loro figlio è cresciuto, ha deciso che doveva ringraziare il Giardiniere Immortale per la guarigione miracolosa di sua madre, per la vita che le era stata regalata, e di conseguenza anche a lui. E si è messo in viaggio, per trovare quella piccola valle fra le montagne. Saliva sempre più in alto e rimaneva affascinato dalla bellezza, che si apriva al suo sguardo. Le grandi montagne lo salutavano con le sue cime, illuminate dal sole. Il tenero vento, volante sopra le distese, lo accarezzava. I fiori gli regalavano il loro profumo. Lui camminava e le stelle gli sorridevano di notte e il sole, con la sua luce, gli illuminava ogni suo giorno. Lui ha trovato e la piccola valle, dove abitava il Giardiniere Immortale, e l’Origine, dal Quale ha inizio il Fiume dell’Amore. E allora lui ha pensato: “Anche io vorrei fare crescere il Fiore della Vita e dopo raccontare alla gente della Strada verso la felicità vera!” E in questo momento lui ha visto il Giardiniere Immortale. Il Giardiniere ha detto: “Sia così come desideri! Perché tu desideri il bene non soltanto per te, ma anche per gli altri! Io ti faccio vedere come dal Silenzio del Dao nel cuore spirituale dell’uomo sboccia il Fiore della Vita! Ti faccio vedere le Profondità, dove nascono le sue radici! E allora anche tu potrai coltivare il tuo Fiore e raccontare alla gente i Misteri del Fiore della Vita, del Fiore del Cuore, che cresce dal Dao Infinito e sboccia nell’anima umana! Anche tu puoi diventare il Giardiniere!” |
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"L'Attimo è nelle parole di chi Ama"
Giuseppe Simmarano
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Hai ragione amico mio
l'anima esiste
a stento sfiora l'aria
......
per questo quando lasciamo cadere le nostre lacrime
il cielo sembra che ogni volta voglia restituircele
io devo morire ad ogni passo
devo morire ad ogni opera...disegno....canzone e nota
solo così posso vivere
io vivo nascosto in ogni mio concetto
*Giuseppe Simmarano*
Kimera
Il Guerriero
sa che un grande sogno è costituito da tante cose
diverse,
così come la luce del sole è l'insieme di milioni di
raggi.
Paulo Coelho
S caricano il loro veleno
T ra le strade del mondo
O mbre di uomini opachi
R ifiutano il fulgore della luce
D entro hanno neri abissi
I imputridito è il loro cuore
S olo la fiaccola del male
C ontinua a bruciare i
O ra dopo ora nel loro involucro
N ulla resterà di essi se non l’odio
O rmai unica nota che li distingue I giorni scorrono stanchi delle guerre
V orrebbero che tutto finisse
E cessasse in una esplosione di pace.
N ulla però può fermare la lotta
T ra il bene ed il male che continua I giorni trascorrono nell’indifferenza
D ella gente che non vuole cambiare
E sugli altari della quotidiana follia
L e vittime di un mondo senza cuore
L ‘ultimo respiro esalano al nulla.
A ncora una volta prego perchè
Q uesta corsa folle senza traguardi
U n giorno possa finalmente cessare
O cclusa da un muro di luce invalicabile
T rafitta dalle stesse lame d’odio
I ntinte dello stesso veleno del male
D a cui ha sempre tratto nuova energia
I n silenzio osservo da questo sperone
A ssiso sulla fredda roccia del tempo
N uovi fermenti di vita farsi strada
A fflatti di bene spazzare le nebbie
M alvagie che ricoprono case e palazzi A ncora aleggianti sulla città perduta
L a lotta laggiù continua incessantemente
V edo uomini donne ed eroi del quotidiano
A ffrontare con grande dignità la vita
G uardando avanti uniti da nuova fratellanza
I indietreggiano i lupi affamati di potere
T raditi dalla loro infinita brama di sangue
A’desso una piccola luce brilla ad indicare la via.
Pier
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San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le insidie e la malvagità del demonio, sii nostro aiuto. E tu, principe della milizia celeste, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione della anime. Amen.
Te lo chiediamo supplici che il Signore lo comandi.
... Le mie Spine non sono solo quelle che circondarono il mio Capo durante
la crocifissione. Io ho sempre una corona di spine attorno al Cuore:
i peccati degli uomini sono altrettante spine..."
"Mi stavo incamminando verso i campi, quando lo vidi portare la Sua croce; e lo seguiva una gran folla.
Allora anch'io camminai al suo fianco.
Quel pesante fardello lo costrinse a fermarsi più di una volta, perché il suo corpo era stremato.
Allora mi si avvicinò un soldato romano, e disse: "Tu, che sei saldo e robusto, porta la croce di quest'uomo".
A quelle parole il cuore mi si gonfiò nel petto e provai gratitudine.
E portai la Sua croce.
Era pesante, fatta di pioppo impregnato di piogge invernali.
E Gesù mi guardò. E il sudore della fronte gli scorreva sulla barba. Ancora mi guardò, e disse: "Bevi anche tu questo calice? Vi accosterai le labbra insieme a me fino alla fine dei tempi". Così dicendo pose la mano sulla mia spalla libera. E procedemmo insieme verso la Collina del Cranio.
Ma io non sentivo più il peso della croce. Sentivo solo la sua mano. Come ala di uccello sulla mia spalla.
E arrivammo in cima alla collina, e là dovevano crocifiggerlo. Fu allora che avvertii il peso della croce. Non disse parola mentre gli conficcavano i chiodi nelle mani e nei piedi, e dalle sue labbra non uscì lamento.
E non tremarono le Sue membra sotto il martello.
Sembrava quasi che le Sue mani e i Suoi piedi fossero morti, per rivivere solo nel bagno di sangue. E Lui sembrava desiderare quei chiodi, come un principe desidera lo scettro, e sembrava implorare che lo innalzassero alle vette. E il mio cuore non lo compiangeva: ero troppo preso da meraviglia.
Ora, l'uomo al quale ho portato la croce è divenuto la mia croce.
Se mi dicessero ancora: "Porta la croce di quest'uomo", io la porterei fino a quando la mia strada si chiudesse nel sepolcro.
Ma gli chiederei di tenermi la mano sulla spalla.
Accadde molti anni fa; e ancora oggi, seguendo i solchi del campo, e in quel sopore che precede il sonno, rivolgo spesso il pensiero a quell'uomo che amo. E sento la sua mano alata, qui, sulla spalla sinistra."
Khalil Gibran
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