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I vecchi e i giovani

Post n°133 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da Lucien.Chardon

 

A partire da questo post mi riprometto di scrivere il meno possibile di questioni che attengono alla politica e di stare più attento alla punteggiatura, soprattutto alle virgole poiché a volte inserisco questi graziosi segni di interpunzione tra il soggetto ed il verbo con gravissimo nocumento per la grammatica, per i grammatici e per “i cuori grammatici” i quali rischiano una sincope a leggere i miei scritti, con mio rammarico.

Certo le questioni politiche sono molto divertenti, però, sapete com’è, ho il timore di essere “contagiato”, di ammalarmi di uno di quei mali che troppo spesso affliggono gli uomini politici visto che, come diceva un noto statista, “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” e atteso che, come soggiungeva una stagista del noto statista, “tanto va il gatto al lardo che alla fine ci lascia lo zampino” e potrei procedere di questo passo, ma mi fermo qui.

Anzi no, faccio una spericolata inversione ad U, rinnego lo stop del periodo precedente ed effettuo un altro step nella direzione solita!

Procedo come Bertolaso, tiro il sasso e nascondo la mano, lasciandovi con un palmo di naso.

Mi ha fatto sorridere quanto accaduto nelle primarie in Puglia, l’affermazione di Vendola che ha scombussolato i piani dell’agnello sacrificale Bersani e del deus ex machina, il malinconico decadente sinistrato D’Alema.

Il trionfo di Vendola nelle primarie ha rivelato che i vertici del centro sinistra non sono credibili, non sono autorevoli, non sono ascoltati, almeno dagli elettori di centro sinistra della Puglia, peccano del più grave dei difetti per un politico: l’ingenuità.

Ma quanto sono ingenui a farsi abbindolare da quella vecchia volpe di Casini che, a sua volta, soffre (o s’offre?) di nostalgia per la balena bianca e che interpreta le regole non codificate della dialettica politica ad usum delphini.

Da tanti anni come un novello capitano Acab, Pierferdinando insegue il cetaceo menando i marosi della scena politica italiana, sconvolta negli anni novanta dalla procellosa “Procura di Milano”.

Sembra l’eroe romantico di un romanzo d’appendice, dove aleggiano figure mitiche, mostruose, fantastiche e nebbia… tanta, troppa nebbia.

Anche nel centro destra la situazione è deprimente, i personaggi si muovono in un paesaggio selvaggio di brughiera ammantata di bruma, immersa nel silenzio della notte squarciato da ululati, latrati sinistri e dall’orribile rabbioso verso di qualche altra bestia rara, forse un’upupa, un gufo, una civetta, tremonti o brunetta…

Brr.. ho la pelle accapponata, al solo pensarci!

In quel versante l’ingenuità è sostituita da una visione politica distorta dei politici e predomina la sindrome paranoica, tipica del latifondista terriero che teme di essere derubato dai propri mezzadri e coloni.

La roba è vita!” ripetono scrutandosi intorno sospettosi.

Ce l’hanno a morte con gli immigrati e difendono con i denti (rectius, con le dentiere) i loro idiomi, i loro usi e costumi.

Il riferimento di questi pavidi moriBondi è all’uomo del destino a cui si rivolgono con disgustosa leziosaggine: il novello Napoleone di Arcore.

Ah com’è romantico tutto ciò, peccato che non siamo nell’ottocento!

Cosa accomuna le due fazioni e i folli balenieri, oltre alla nebbia ed all’atmosfera cupa, anzi gotica?

Sillabo per farmi capire anche da loro: SE-NI-LI-TA’!

La sclerotizzazione in vecchi modelli stantii e superati, la mancanza di prospettiva, l’incapacità a leggere il cambiamento della società tipica di certi babbioni, troppo affezionati al passato per immaginare il futuro.

Cose da pazzi, vorrebbero aiutare i giovani dando loro la pensione!

Andateci voi in pensione, rincoglioniti!

I giovani non hanno bisogno di elemosine ma di prospettive e di sogni!

E ve lo dico in inglese, anzi no, in americano: “You don’t have a dream!”

Ed anche in francese… maccheronico: “C’avete rotto er cà … voi e i vostri apparati!”.

La staticità dei partiti cozza in modo irrimediabile con il dinamismo della società e la volontà di conservare “rendite di posizione” di questi patetici bacucchi è contro natura, immorale ed immonda, rischia di affossare il nostro Paese.

La politica italiana ha bisogno di nuovi protagonisti, non di personaggi mummificati, autoreferenziali, da macchietta, da “bozzetto antico”, irrimediabilmente inadeguati a confrontarsi con una società globalizzata e viva.

 

Non gli risposi. Tutto quel che feci fu che mi alzai e andai a guardare fuori della

finestra. Mi sentivo così solo, tutt'a un tratto. Avrei quasi voluto esser morto.”

Il giovane Holden

Salinger

 

http://www.youtube.com/watch?v=c034y0Optz8

 
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