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Post n°509 pubblicato il 23 Novembre 2014 da Lucien.Chardon
Per fortuna nel nostro Paese esistono anche delle persone straordinarie ed è a loro che penso ogni qual volta mi capita di sentire le voci scomposte e fragorose dei mestatori e dei malfattori che agiscono come se nella vita non esistesse nulla oltre alla ricchezza, alla sopraffazione, al potere. Animelle senza scrupoli e dignità che si autocompiacciono della loro cattiveria e avidità. C’è dell’altro e c’è di più, c'è la passione, l'amore, la dignità e la libertà di fare il proprio dovere!
http://www.ossigenoinformazione.it/
Post n°508 pubblicato il 22 Novembre 2014 da Lucien.Chardon
Da un po’ di tempo a questa parte viviamo in un clima di esasperazione e intolleranza, le cui cause sono complesse ed eterogenee e i cui effetti si manifestano anche in piccole cose, quali la quasi scomparsa, anche nel lessico familiare, di parole come rispetto, cortesia e onestà.
Per cui si accetta in modo scontato la collera, la rabbia, l’aggressione verbale, la violenza come un normale modo di vivere i propri sentimenti e i propri rapporti interpersonali, nessuno più esprime riprovazione nei confronti di condotte ineleganti e lontanissime da quella virtù e purezza d’animo che caratterizzava le passate generazioni in tempi in cui si insegnavano e si imparavano, in famiglia, a scuola, durante il servizio militare, nella preparazione del ballo dei debuttanti le regole del galateo.
Ah che tempi, quelli in cui si osservavano le regole del sapere stare a tavola, quando si sapeva dare la giusta collocazione e alla forchetta e al cucchiaio, quando si conoscevano parole come pudore, morigeratezza, intimità, umiltà, quando i bimbi andavano a letto dopo il carosello, quando la famiglia si raccoglieva intorno a un tavolo nelle feste comandate, quando il tacchino sapeva d’esser apposto fino a Natale.
Oggi non esistono più confini, le famiglie sono allargate, i nonni s’incapricciano di procaci ragazzine mentre i nipoti rimbambiscono per ore davanti al televisore, simulacro dei nuovi nonni, venerando “Peppa Pig". I giovani non han più contezza di valori come la lealtà, lamicizia, la fatica e prediligono il mipiaci, lo sputo e il "trombaamica".
Dovremmo porci degli interrogativi:
E meglio ora o era meglio allora?
Post n°507 pubblicato il 19 Ottobre 2014 da Lucien.Chardon
Post n°506 pubblicato il 06 Luglio 2014 da Lucien.Chardon
Uno dei temi ricorrenti della letteratura siciliana è la scomparsa. Patò e Mattia Pascal sono due dei personaggi più celebri ed emblematici, due personaggi completamente diversi ma accomunati da uno stesso destino, l'allontanamento, più o meno volontario, più o meno infelice, da una realtà "bigotta e codina" in cui predomina un moralismo tanto ottuso quanto ipocrita e un'elefantiasi burocratica di tipo kafkiano che paralizza tutto. Un quadro desolante, arido, sterile, angosciante che farebbe tremare i polsi al peggior criminale... E tuttavia è di sicuro effetto comico: quanto cozza la ricchezza sontuosa del linguaggio con l'asprezza delle situazioni e la mediocrità dei personaggi, quando si dice "E' meglio il contenuto o la confezione?"
Post n°505 pubblicato il 02 Giugno 2014 da Lucien.Chardon
Ognuno di noi, suo malgrado, è spesso colpevole di piccole crudeltà, consumate con dimenticanze, silenzi, distrazioni, lapsus, sciatterie di vario genere dovute a irresponsabilità, anaffettività, mancanza di empatia, solitudine siderale. Dovremmo rifletterci. Invece, siamo talmente assorbiti dai nostri piccoli grandi progetti da non accorgerci dei pericoli che insidiano le nostre vite. Avete presente quel tale che attraversa la strada trafficata senza guardare e che non si accorge di quello che accade intorno perché impegnato a strofinarsi l’occhio dal granello di sabbia proveniente dal rovesciamento di un vaso colpito da un sasso proiettato dalla gomma dell’auto che, a seguito della brusca frenata e del tamponamento a catena, viene sospinta verso il margine della corsia opposta a quella di pertinenza per finire contro l’opera primitiva in pietra lavica dello scultore Gaetano? Quel tale vesserà tediosamente la moglie, gli amici, i conoscenti con la storia infinita del granello di sabbia che lo ha accecato temporaneamente. Denunzierà la negligenza dello scultore Gaetano che ha collocato sul ciglio della strada quella statua orrenda il cui frammento è andato a collidere contro il vaso. Inveirà contro le autorità competenti che non hanno rimosso celermente quell'obbrobrio dalla strada. E accuserà il proprietario del vaso per non avere compatttato adeguatamente il terriccio. Tuttavia, non si renderà mai conto di avere causato un’immane sciagura con il proprio comportamento, se non negligente, poco attento. Ecco, tutti siamo come quel tale, sciagurati e menefreghisti, spesso non ci accorgiamo, non consideriamo, le conseguenze delle nostre azioni e delle nostre disattenzioni. Ignoriamo o fingiamo di ignorare le sofferenze, le richieste di aiuto di chi ci sta vicino. E non voglio scomodare l’effetto farfalla e tutta la letteratura e filosofia che si è occupata del tema, semplicemente vorrei esortare a una maggiore attenzione, non dico dei sentimenti e delle esigenze, del contesto: che poi, in ultima analisi, sarebbero gli altri. http://www.youtube.com/watch?v=Tgcc5V9Hu3g
Post n°504 pubblicato il 11 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Oggi come oggi che i giovani socializzano coi social network, che fanno upload e download dei loro sentimenti senza pudore e senza quei falsi moralismi che caratterizzavano le generazioni passate, le regole di comportamento cambiano: il bon ton, il galateo, il codice cavalleresco sono sostituiti da nuovi moduli e stilemi, concisi, veloci ed efficaci del tipo “mipiaci”, laddove il piacere è più l’avere (amici, contatti) che l’essere. Il dubbio è se questo spiattellare i fatti propri sia veramente un’apertura verso l’altro, una chiusura in tante piccole tribù, o semplicemente un'espressione convenzionale propria delle sottoculture metropolitane che allignano là dove esistono situazioni di marginalità e povertà. Quelle sottoculture che hanno il bisogno di manifestare, strillare, in modo stereotipato e noioso la propria identità. http://www.youtube.com/watch?v=3h37xswCoY0
Post n°503 pubblicato il 10 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Su L’Espresso di questa settimana è pubblicata un’inchiesta sul mondo universitario e sul malcostume delle baronie che per adoperare le parole del giurista Francesco Gazzoni, citate nella rivista, “consente a dei novelli Caligola di nominare professori asini patentati in mancanza di cavalli”. Ahahahahahahah E’ un grande il Professore Francesco Gazzoni! Peccato che l’articolo apparso sulla rivista telematica Judicium, richiamato opportunamente da L'Espresso, sia stato rimosso. E peccato per il nostro PIL: è risaputo che un sistema universitario sano che premia i migliori, oltre a dare un'immagine positiva del Paese, a incoraggiare i giovani a studiare con impegno, lealtà e onestà, costituisce un volano per l'economia. Ma impegno, lealtà e onestà sono oggi valori in disuso, anticaglie buone per i vecchi babbioni e per gli ingenui che ci credono ancora, purtroppo o per fortuna. I migliori però se ne vanno all'estero. E proprio un peccato, un peccato che i baroni rampanti non somiglino per niente a quello di Calvino. Povera Italia!
Post n°502 pubblicato il 08 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Post n°501 pubblicato il 04 Maggio 2014 da Lucien.Chardon
Dicono che sfruttiamo solo una parte del nostro cervello e alcuni umani ne utilizzano una particina piccina piccina, quella che gli permette di soddisfare i bisogni primari e gli istinti primitivi. E’ un’asserzione condivisa e indiscussa dalla comunità scientifica al punto da potersi considerare un luogo comune. Quello che invece non è chiaro, anche perché in verità pochi si sono presa la briga di indagare seriamente e se migliorerebbe la nostra qualità della vita, se saremmo più felici qualora riuscissimo a sfruttare tutte le potenzialità del nostro cervello. Certo se esaminiamo la biografia di persone che hanno eccelso nelle arti, nelle scienze dimostrando di sfruttare molto bene il loro cervello scopriamo frequentemente infelicità e disperazione. Se invece studiamo l’italiano medio, quello che tanto piace agli americani, quello che non si interessa di politica e che non è turbato da interrogativi filosofici, il superficiale, l’edonista, il qualunquista, il fancazzista, l’ignavo, l’indolente poltrone il cui regno è il divano, rimaniamo abbagliati, ammirati, stupiti, attratti dalla loro gaiezza e leggerezza, quella gaiezza e leggerezza che fa sfavillare gli occhi e riscaldare il cuore, soprattutto dei mistificatori, degli arrufapopolo e dei ladri di destrezza. E allora perché mai dovremmo preoccuparci di sfruttare tutte le aree del nostro cervello? Non è meglio, più utile e più bello, coltivare quell’ottundimento che intorpidisce i dubbi e il nostro senso critico? Indubbiamente, c’è quell’altro studio medico, quello che dimostra quanto stimolare il cervello sia utile ad allontanare alcune gravi malattie neurodegenerative. Però se ragioniamo in termini di felicità, forse ci conviene essere dementi, a meno che iniziamo a dubitare del fatto che la felicità sia la realtà rappresentata dalle televisioni, dalle pubblicità.
http://www.youtube.com/watch?v=oY3DF3Qy8dc
Post n°500 pubblicato il 11 Aprile 2014 da Lucien.Chardon
L’altro giorno ho sentito una dichiarazione del vecchietto: “Voglio fare qualcosa per i disabili!” La dichiarazione mi ha sorpreso piacevolmente perché è gradevole sentire parole buone, checché ne dicano i sondaggisti i quali ritengono che il livore, l’aggressione verbale riscuotano un maggior successo e meritino più risalto nei media. La bontà ha il suo pubblico e in questo pubblico mi annovero anch’io, normalissimo ultraquarantenne amante dei sentimenti e delle cose buone e giuste, che talvolta lo commuovono. Senonché oggi ho sentito dagli amici del vecchietto altre dichiarazioni meno improntate alla bontà, lontane da quella simpatica spontaneità che anima i sinceri disinteressati. Gli insinceri interessati amici del vecchietto hanno dichiarato in coro: “Per fortuna non tutti i giudici vogliono impedire l’agibilità politica del vecchietto!” Esultavano perché il vecchietto non dovrà scontare la pena ai domiciliari, sarà affidato ai servizi sociali per essere rieducato (Sic). Cosa c’entri tutto questo coi disabili, meglio con le persone con disabilità, è facile capirlo: Al vecchietto non interessano affatto le persone in difficoltà… Meglio ne vuole aiutare una sola… Silvio Berlusconi! Ai serva Italia!!!
Post n°499 pubblicato il 05 Aprile 2014 da Lucien.Chardon
Ieri ero a cena da amici. Durante una discussione su un tema innocuo, di quelli per essere chiari che si sviluppano quando si ha poco o niente da dire, è divampata una polemica culminata in uno sbatacchiare di sedie e una porta sbattuta. In altre parole, siamo rimasti in tre, di cui un cane… anch’esso smarrito. E tutto per una parola di troppo! Il problema è sempre lo stesso, durante il viaggio cambiamo anche se riusciamo, più o meno, a mantenere gli stessi lineamenti, la medesima gestualità. E purtroppo mutiamo in peggio, diventiamo intrattabili, intolleranti, perdiamo la flessibilità delle canne al vento, diventiamo incapaci a piegarci, l’orgoglio, l’amor proprio hanno la meglio sul desiderio di aprirci all’altro, “Chi fuggir potrà l’ultimo danno?”
Post n°496 pubblicato il 05 Marzo 2014 da Lucien.Chardon
Capitano quelle giornate storte in cui tutto sembra cospirare contro di noi. Anche allacciare una scarpa può diventare faticoso, prendersi il tempo di un caffè, un’impresa impervia. Quelle giornate no in cui tutto ci sembra irto di ostacoli, insidie nascoste, subdole e cattive, quelle giornate in cui germogliano nella nostra mente pensieri e sensazioni malevoli che si intrecciano confondendosi come arditi e ipnotici arabeschi. E infine di notte vengono a visitarci dubbi atroci, gradevoli come aguzzi sassolini nella scarpa. Son lazzi amari anche per chi, come me, ha la sensibilità e la delicatezza di un elefante fuori dalla savana! Ci sono delle strategie per superare indenni queste giornate? Qual è la tecnica migliore, quella della rassegnazione un po’ fatalistica, del tipo “A da passà a nuttata”, o quella un po’ strafottente e incosciente del fare finta di essere sani? Se lo sapessi lo dicessi! Mi dispiace, non lo so! Il brutto di queste giornate è quello di trovare le domande, giammai le risposte. Hai voglia a tentare di pescare nel bagaglio della tua esperienza, ci sono cose che noi umani non abbiamo il potere di vedere, perlomeno quando siamo obnubilati dalla cattiveria e dalla negatività. Non c'è nulla di più irraggiungibile di quello che rifiutiamo vedere, altro che spazi siderali... Certo, oltre che di spazio, è questione di tempo. E oltre che di tempo è questione di fortuna. Avolte basta solamente uno sguardo, una pacca sulla spalla che all’improvviso ci fa scattare e riprendere il solito ritmo, come quegli elettrodomestici che rimangono bloccati e che ripartono dopo un buffetto: eravamo solo imprigionati in un incantesimo, eravamo bloccati, avevamo bisogno di qualcuno che ci desse un buffetto per ripartire.
Post n°495 pubblicato il 02 Marzo 2014 da Lucien.Chardon
A me il film di Sorrentino, tanto osannato dalla critica e dalle giurie internazionali non è proprio piaciuto! Mi ha annoiato a morte! Ho invece trovato molto più interessante il film danese, “Il sospetto”. Non solo per la grande prova dell’attore principale, soprattutto per la sceneggiatura. Si tratta di un film drammatico ma anche di un thriller, di un’opera che esplora le nostre paure, le nostre angosce, sfiorando temi delicati come la pedofilia , un’opera che sviluppa con lucidità impietosa il tema della labilità delle relazioni umane, gettando uno sguardo lucido sulle insidie, sulle piccole e grandi cattiverie, sulle invidie, i pregiudizi, le falsità, i pettegolezzi che covano nella quotidianità, anche in contesti non necessariamente degradati, e che possono portare all’isolamento, alla distruzione dell’immagine, all’omicidio di una persona nella totale indifferenza. Un’opera inquietante, pur nella sua semplicità. Spero che vinca e che in Italia si valorizzi un altro tipo di cinema!
Post n°494 pubblicato il 16 Febbraio 2014 da Lucien.Chardon
E’ un periodo che soffro di pigrite acuta, non ho voglia di fare niente e rinvio continuamente, quando e se posso, a domani. E quindi rinvio a una prossima data il giorno in cui scriverò un post degno di questo nome. Colgo comunque l’occasione di salutare chi per sventura o per sbaglio passerà nel mio blog, ha tutta la mia simpatia e ammirazione. Ciao:-)
Post n°493 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da Lucien.Chardon
Durante le ferie trascorse in Sicilia uno degli avvenimenti più spiacevoli è stato il rinvenimento nella buca delle lettere di un volantino di carattere politico nel quale l’autore rimprovera al neoletto sindaco del mio caro paesello natale tutta una serie di meschinità ed errori, non lesinandogli espressioni lesive dell’onorabilità e del decoro: il volantino accusa il neoeletto sindaco di avere eretto l’albero di Natale ma "di non averci messo le palle” prendendo a prestito il lessico colorito dei politici romani i quali hanno sempre in bocca i suddetti ammennicoli ornamentali (cfr Letta nipote, "ho le palle di acciaio").
Il volantino imputa al primo cittadino di avere presentato al comune dissestato la domanda di rimborso dei contributi previdenziali inarcassa versati per la propria attività professionale privata (???).
La cosa mi ha dato fastidio per due ragioni; uno dei miei propositi quando scendo in Sicilia (la strada è tutta in discesa) è quello di chiudere le porte alla cretineria e alla ottusità le cui massime espressioni sono rappresentate, com’è noto, dalla televisione e dalla politica, specie quelle locali nelle quali agiscono tutta una serie di personaggi inqualificabili, a tutto quadrato; alla vigilia di Natale mi piacerebbe recuperare una dimensione maggiormente spirituale.
E invece questi cialtroni vengono a intorpidare anche l’atmosfera natalizia con le loro discussioni e accuse di bassa lega.
Lo sappiamo che la più alta aspirazione dei politici e farsi i casi propri, c’è bisogno di scrivere volantini di questa fatta, inutilmente diffamatori? Non potreste anche voi, cari politici, raccogliervi in preghiera, meditare sulle vostre malefatte, recuperare una dimensione … da persone civili? Perlomeno firmatevi anonimi trombati, scarabei con la palla al seguito!
http://www.youtube.com/watch?v=8TyRHj4Ag34
Post n°492 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da Lucien.Chardon
Il brindisi della notte si San Silvestro è stato particolarmente divertente poiché il primo è toccato a un mio caro amico il quale, stranamente, si è impappinato non riuscendo a formularne uno in tempi brevi, nonostante i miei aiutini “Come disse Marrazzo… Come disse Baglioni”, aiutini che hanno sollevato qualche risolino (anche nervoso da parte di qualche fanciulla in là con gli anni).
Il mio amico ha esibito un sorriso di circostanza, non prestandosi a simili banali facezie, rifiutando facili rime baciate le quali tuttavia sono germogliate sulle innocenti boccucce dei miei nipotini, a conferma della teoria di insigni scienziati secondo la quale l’essere umano non è naturalmente buono bensì un irrimediabile “ bastardo” a suo agio con la clava.
E la malizia dell’essere umano si accentua proprio durante le festività del Santo Natale poiché una cattiva azione è tanto più subdola e pericolosa quanto più proviene da chi esibisce bontà d’animo e generosità nel clima di melassa natalizio.
Il problema è che nessuno mai si aspetta il colpo di clava sulla testa da babbo Natale o dalla befana e bisognerebbe accettare le proprie e le altrui debolezze, per riconoscerle e per instaurare relazioni maggiormente autentiche.
http://www.youtube.com/watch?v=B8riUi_rgOQ
Post n°491 pubblicato il 01 Gennaio 2014 da Lucien.Chardon
La maggior parte delle persone è intrappolata in una sua fortezza Bastiani, una fortezza Bastiani che costringe le nostre aspirazioni, i nostri desideri, i nostri sogni nella morsa mortale delle abitudini e dell’immobilismo, trasformandoci in remissivi lacché, privi di spirito, allegria, vitalità.
Perdere il gusto delle cose belle, autentiche e genuine solo per assaporare la scipitezza sciagurata del quieto vivere scandito dai ritmi sempre uguali dell’ordine precostituito è veramente triste.
Non è però ineluttabile!
Non arrendersi a una vita facile e banale è un atto di eroismo e di fede che vale la pena tentare e professare. Il mio augurio per il 2014 è questo:
Auguro ad ognuno di voi di distruggere la propria fortezza Bastiani, di vivere un anno avventuroso, libero, emozionante, fremente, passionale…
Vadano a quel paese i grilli parlanti e tutta quella brava gente inetta la cui missione è riportarci coi piedi per terra con le armi della falsità, del cinismo e dell'ipocrisia!
http://www.youtube.com/watch?v=3INem3vwVGE
Post n°490 pubblicato il 09 Novembre 2013 da Lucien.Chardon
Non bisogna mai dare troppa confidenza ai cretini. E non perché, come ha detto acutamente qualcuno, ti portano sempre sul loro terreno e ti vincono con l’esperienza, semplicemente per non guastarsi il sangue con discussioni inutili e sterili. Dire o sottintendere che le donne sono tutte delle “gran zoccolone” non solo denota cretineria ma dimostra una scarsissima conoscenza dell’universo femminile tipica di certi minchioni, probabilmente impotenti. I luoghi comuni nascono dall’ignoranza e si alimentano di pregiudizi, ovvero di giudizi non sottoposti a critica, come scriveva Voltaire. I luoghi comuni nascono spesso da un'errata collocazione delle cose: la rondine uscita dallo stormo (che non fa mai primavera), il migliore (che se ne va invece di stare), i soldi che non sono tutto nella vita (specie quando stanno nelle tasche degi altri).
http://www.youtube.com/watch?v=Y1_syQLfgWc
Post n°489 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da Lucien.Chardon
Post n°488 pubblicato il 23 Settembre 2013 da Lucien.Chardon
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