Incosciente2.0

Non basta

La vana pretesa di prevedere tutto, controllare e sovrintendere si schianta a 200km/h con fragoroso e sanguinolento impatto. Come se lo avessi sempre cercato, quel rovinare giù , quella resa incondizionata che non assomiglia a scelta alcuna. Stuntwoman dei sentimenti, rivedo al rallenty Crash di Cronemberg e ci scivolo dentro , risucchiata nel vortice del mio autolesionismo sopraffino. Non parla, non guarda. Fa. Fa e basta. Senza pietà. Senza darmi alcuna importanza. Sbattendosene platealmente del mio desiderio, maltrattando il mio ego con noncuranza, salvo beatificare il proprio. Mi prende come un essere inanimato, tronfio solo per suo potere; mi muove in direzioni che lui solo sa, lui solo deve sapere. Non lesina un sottile sprezzo, mentre io, il mio, lo urlo con occhi sgranati e vorrei un male a cui è impossibile resistere. La mia soglia del dolore si è innalzata presuntuosamente; campeggia e ostenta che non verrà abbattuta neppure dal più forte, neppure dal più basso, neppure dal più violento. Ed io, invece, vorrei solo piangere. Per ore. Che quelle lacrime raddensate laggiù aspettavano solo lui, che le cacciasse fuori coi suoi modi sgarbati e noncuranti. Neppure la peggiore delle umiliazioni scuote questo cuore in necrosi. Non sento l'urlo straziato e stridulo di chi vuole solo "basta". Emozioni ammutolite, silenziate, pallide, pronte a transitare e svanire nel medesimo istante. Ho cercato e trovato e voluto e provato un colpo di grazia. Uno shock elettrico, un evento fragoroso e nulla più. Perchè nulla muta sul mio viso , ma ancor peggio, nulla da segnali di vita sotto la spessa coltre di questo corpo corazzato.

Ho negato a me stessa le cure amorevoli di chi non chiedeva null'altro che dare. Ora so, in modo definitivo, che la rinuncia è la scelta di chi non merita. O ha solo paura. E probabilmente, io, non sono solo indegna.