Creato da newtonrebecca il 14/09/2008

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Quando gli interessi sovrastano il buon senso

Post n°41 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da newtonrebecca
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LA LETTERA DI UN ALLEVATORE

Quando gli interessi sovrastano il buon senso

 

Ma non capisco: che interessi ci possono essere a difendere posizioni insostenibili?

Vorrei rivolgere questa domanda principalmente al Sig. Alberto Veronesi, che, dalle pagine del sito da lui curato "IL CINOFILO", in nome di un presunto "patrimonio zootecnico da salvaguardare", sta promuovendo una raccolta di fondi per (cito testualmente): "contribuire alle spese legali e al dissequestro dei cani, per del ricovero temporaneo in strutture diverse da quelle degli animalisti e per i necessari adeguamenti del proprio impianto".

Chi ha seguito la vicenda del Dott. Giorgio Guberti, titolare dell'allevamento di pointer "del vento" comprenderà; invito coloro che non la conoscono a dare uno sguardo al sito: http://www.arca-di-noe.com/forum/showthread.php?t=10124 dove c'è un'ampia documentazione fotografica delle spaventose condizioni in cui il sopracitato "allevatore" teneva il proprio allevamento. Badate che non stiamo parlando dell'ennesima triste storia di fetidi canili, ma di un noto allevamento, fregiato di riconosciuto affisso enci

Ho messo la parola allevatore tra virgolette, perché, in quanto a mia volta allevatore, fortunatamente non trovo nulla che mi accomuni a questo modo barbaro di allevare. Mi auguro di essere in ampia compagnia tra i colleghi italiani: sarebbe triste scoprire che la situazione nazionale non si differenzi dal deplorevole mercato dei cuccioli dell'Europa dell'Est!

Provo sdegno nel leggere sul sito dell'AACI una difesa a spada tratta dei presunti criteri, che motivano questo sadico metodo di allevamento. Il Dott. Guberti - infatti - dichiara di voler riprodurre le condizioni della selezione naturale, allo scopo di ottenere una linea di sangue particolarmente resistente e adatta alla caccia.

Spero che il Signor Alberto Veronesi si renda conto, che queste giustificazioni sono un pretestuoso e spudorato tentativo di dare un senso a un comportamento insensato e malsano.

E' chiaro che la selezione naturale richiede che gli animali vivano in natura in un ambiente, dove hanno modo di procurarsi spontaneamente acqua, cibo, riparo, nascondigli senza dipendere dall'uomo. Altra cosa è rinchiudere gli animali, creando artificiosamente condizioni da lager: sfido qualunque zoologo a descrivere i metodi crudeli del Dott Guberti con le parole "selezione naturale".

Personalmente non conosco il Dott. Giorgio Guberti, ma ho visitato altri allevamenti di razze da caccia (pointer, setter, segugi) e mi sento di dire, che nessun allevatore/cacciatore si sognerebbe di usare in allevamento, a caccia o in gara un soggetto ridotto nelle condizioni dei pointer del vento. Cani denutriti, che si combattono ogni boccone per la loro sopravvivenza, cuccioli cresciuti nel terrore di venir a ogni momento sbranati e che percepiscono la stessa paura nella madre non saranno mai soggetti adatti alla caccia o che primeggeranno nelle prove.

Comunque, ben venga una raccolta di fondi, se realmente destinata alla vera emergenza: sostenere chi si sta occupando di queste centinaia di pointer cuccioli e adulti.

Al contrario, stupisce la posizione del Sig. Alberto Veronesi (http://www.ilcinofilo.it/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=196), il quale arrampicandosi sui vetri contro l'evidenza documentaria parla di un caso montato ad arte da animalisti fanatici e perditempo e ancora tutto da chiarire (ci dispiace per la sua difficoltà a fare chiarezza su cose elementari e che si palesano da sole). Dopo che finalmente la ragione e la giustizia iniziano a fare il proprio corso, il Sig. Veronesi dal suo sito elemosina fondi per restituire i cani a un proprietario che si è dimostrato indegno di essere tale (http://www.ilcinofilo.it/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=193). Infine, attacca l'Enci, ingiungendo (con quale autorità?) di dare risposta scegliendo tra tre opzioni obbligatorie (http://www.ilcinofilo.it/NewsPopup.aspxidmod=1&cid=22&id=142&idart=195). Traspare il suo intento ricattatorio nel sottinteso "siccome anche tu Enci sei in difetto, devi tacere o tiriamo fuori anche i tuoi torti".

Per tornare al Dott. Guberti non voglio limitarmi a sparare a zero contro quest'uomo, perché penso che colpevoli siano tanti altri, che, in nome di un vero "dovere" omesso o un falso "dovere" adempiuto, non gli hanno impedito di agire in questo modo:

·        gli amici, che per falso "dovere" di amicizia, non hanno saputo dirgli che sbagliava;

·        le amministrazioni comunali che dal 1995 avevano l'unico,  omesso "dovere" di imporre l'adeguamento (meglio dire bonifica) degli impianti;

·        il Preside della facoltà di Veterinaria dell'Università di Bologna, che nel 2003 si è sentito in "dovere" di dargli ragione dall'alto delle sue qualifiche di veterinario;

·        la gente comune che - per quieto vivere – ha omesso il "dovere" di denunciare gli orribili maltrattamenti;

·        le istituzioni preposte (Asl, Carabinieri e quant'altro), che si sono attenute al ligio e falso "dovere" di rispettare i tempi di legge;

·        il Club del Pointer, che si sentiva in "dovere" di offrire copertura a un proprio pagante associato;

·        e ultimo - solo in elenco e non per grado di responsabilità - l'Enci, e in particolare i suoi delegati di zona, che si sono trovati nelle condizioni di "dovere" chiudere gli occhi su uno scempio simile!!

Se tutti costoro, mentre facevano il loro "dovere", avessero pensato guardando negli occhi questi cani, avrebbero evitato loro anni di atroci e inutili sofferenze e salvato  centinaia di soggetti sani che nel frattempo sono morti.

Per concludere questo mio sfogo, tengo a far sapere a chi legge dalle pagine del sito dell'Italian Boxer Club, che la nostra associazione, nata per la tutela della razza boxer, ha combattuto e sempre si farà promotrice di battaglie, contro ogni sopruso rivolto verso i nostri amici cani, siano essi di qualsiasi razza o meticci.

 

Stefano Bartolini

 
 
 
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