Creato da Just_for_today il 16/08/2011

Dangerous Liaisons

...OGNI PECCATO E' IL RISULTATO DI UNA COLLABORAZIONE...

 

 

 

 

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

« La Marchesa di Merteuil ...La Marchesa di Merteuil ... »

Il Visconte di Valmont alla Marchesa di Merteuil

Post n°43 pubblicato il 30 Agosto 2011 da Just_for_today
Foto di Just_for_today


Quali sono, dunque, mia bella amica, questi sacrifici che voi pensate non farei, pur sapendo che il premio sarebbe di riuscirvi gradito? Fatemeli anche semplicemente conoscere e se esito a offrirveli, vi prometto di rifiutarne gli omaggi. Eh, come mi giudicate da qualche tempo, se perfino quando siete indulgente dubitate dei miei sentimenti o della mia capacità. Sacrifici che io non vorrei né potrei farvi. Così, voi mi credete innamorato sul serio e del tutto succube? E che la soddisfazione che mi viene dal successo, sospettate l'attribuisca a questa donna? Ah, grazie al cielo non sono ridotto ancora a questo punto e mi offro di provarvela. Sì, ve lo proverò, anche dovessi nuocere a Mme de Tourvel. Certo, almeno dopo non vi resterà alcun dubbio.
Ho potuto dedicare, senza compromettermi, un po' di tempo a una donna che, se non altro, ha il merito di appartenere a un genere abbastanza raro. Forse anche il fatto che questa avventura mi sia capitata in una stagione morta, mi ha indotto ad abbandonarmi più di quanto volessi, e anche ora che la vita mondana sta rimontando, non c'è da meravigliarsi che mi occupi quasi completamente. Ma pensate che sono solo otto giorni che godo i frutti di tre mesi di fatiche. Spesso mi sono soffermato più a lungo su cose che valevano molto meno e non mi erano costate tanto!...
E voi non avevate mai tirato alcuna conclusione sfavorevole a me.
E poi volete proprio sapere la vera causa di questo entusiasmo? Eccola. Questa donna è timida di carattere; nei primi tempi dubitava sempre della sua felicità e questo dubbio bastava a turbarla: di modo che solo adesso comincio a capire fin dove arriva il mio potere su questo genere di donne. È una cosa che mi incuriosiva, ma l'occasione per sperimentarla non si trova così facilmente come si crede.
Intanto per molte donne il piacere è sempre il piacere e nient'altro; per creature di questo tipo, di qualsiasi titolo ci qualifichino, non siamo altro che degli agenti, dei commissionari, il cui merito sta tutto nell'attività, per cui chi fa di più è sempre quello che fa meglio.
Per un'altra categoria di donne, forse oggi la più numerosa, la notorietà dell'amante, il piacere di averlo rubato a una rivale, la paura di vederselo rubare a sua volta, costituisce la cosa più importante: noi facciamo più o meno parte di quella specie di felicità che esse godono, ma è una felicità che viene dalla situazione, non dalla persona, è una felicità che viene attraverso noi, ma non da noi.
Bisognava dunque che io trovassi, per i miei esperimenti, una donna delicata e sensibile che si dedicasse esclusivamente all'amore, che nell'amore stesso non vedesse che il proprio amante, in cui l'emozione, invece di seguire la strada solita, partisse sempre dal cuore per arrivare ai sensi; una donna così l'ho vista uscire dal piacere in lacrime e un momento dopo ritrovare tutta la voluttà per una parola che trovava una risposta nella sua anima. Infine, bisognava che avesse ancora in sé quel candore naturale, divenuto insormontabile per l'abitudine di abbandonarvi si e che non le permette di dissimulare nessuno dei moti del suo cuore. Ora, ammetterete che simili donne sono rare e sono portato a credere che se non avessi incontrato questa, forse non ne avrei mai trovate.
Non ci sarebbe niente di straordinario dunque che lei mi legasse a sé più a lungo di un'altra, e se l'esperimento che voglio fare su di lei esige che la renda felice, perfettamente felice, perché mi dovrei rifiutare, soprattutto quando questo mi serve invece di ostacolarmi? Ma se la mente è occupata ne consegue necessariamente che anche il cuore sia schiavo? No certo. Così il valore che io attribuisco a questa avventura, non mi impedirà di cercarne altre o perfino di sacrificarla ad altre più piacevoli. Sono talmente libero che non ho neanche trascurato la piccola Volanges, che per altro non mi interessa più molto. Fra tre giorni sua madre la riporta in città, e fin da ieri mi sono assicurato di restare in contatto con lei: una mancia al portiere e qualche complimento alla moglie, ed ecco fatto. Ci credete che Danceny non è stato nemmeno capace di trovare un mezzo tanto semplice? E poi dicono che l'amore aguzza l'ingegno. Invece abbrutisce quelli che si lasciano dominare. E io non saprei difendermi? No, state tranquilla. Intanto fra pochi giorni, attenuerò, dividendola con qualche altra, l'impressione forse troppo intensa che ho provato, e se una semplice divisione non basta, moltiplicherò il numero delle donne. Comunque sarò sempre pronto a consegnare la giovane educanda al suo discreto innamorato, non appena lo riterrete opportuno. Mi sembra non abbiate più alcun motivo per impedirmelo, e io, da parte mia, acconsento a rendere questo importante favore al povero Danceny. In verità è il meno che posso fare per lui, dopo tutti quelli che mi ha reso. Al momento è in uno stato di grande angoscia perché non sa se sarà ricevuto da Mme de Volanges; io cerco di calmarlo più che posso assicurandogli che in un modo o nell'altro lo farò felice dal primo giorno, nel frattempo continuo a occuparmi della corrispondenza che vuole riprendere non appena la sua Cécile arriverà. Ho già due lettere sue e ne avrò ancora una o due, prima del felice giorno. Quel ragazzo non deve aver proprio niente da fare!
Ma lasciamo questa coppia di ragazzini e torniamo a noi; che io possa occuparmi unicamente della speranza così dolce che la vostra lettera mi ha dato. Sì, senz'altro saprete legarmi a voi e non vi perdonerei di dubitarne. Ho smesso forse mai di esservi fedele? I nostri legami si sono sciolti, non spezzati; la nostra pretesa rottura non fu che un errore della nostra immaginazione: i nostri sentimenti, i nostri interessi sono rimasti uniti. Come il viaggiatore che ritorna deluso, riconoscerò, come lui, di aver lasciato la felicità per correre dietro alla speranza e dirò come d'Harcourt:

Più stranieri ho visto, più ho amato la patria.

Non ostacolate, dunque, più il pensiero, o meglio il sentimento che vi riconduce a me, e dopo aver provato ogni genere di piacere per strade diverse, godiamo della felicità di riconoscere che nessuno di essi è paragonabile a quello che insieme abbiamo provato e che ritroveremo ancor più delizioso.
Addio, mia incantevole amica. Sono disposto ad aspettare il vostro ritorno, ma affrettatelo e non dimenticate quanto lo desidero.

Parigi, 8 novembre 17...

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963