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La bella Trombata nel bosco!Tanto tempo fa, in un paese lontano della pianura Padana, vivevano re Umberto Bossi I° e la sua graziosa regina. Per molti anni essi avevano atteso un figlio, e finalmente il loro desiderio fu esaudito. Nacque una bambina che chiamarono Aurora, come la dea del mattino, perché riempiva di sole la loro vita. Per festeggiare la sua nascita, diedero una grande festa: su invito del re, cavalieri e dame, cittadini e contadini, tutti vestiti degli abiti migliori e portando doni, andarono a palazzo per vedere la neonata e farle gli auguri. Re Romano detto il Prodi, che regnava nella vicina contea di Terronia, arrivò con il suo giovane figlio, il principe Francesco detto il Rutello. Il Ma proprio mentre la terza fata, Luxuria, stava per offrire alla bimba il suo dono di felicità, una folata di vento spalancò le porte del castello. Vi fu un lampo accecante e Berlusconia la strega cattiva, detta la Cavaliera, comparve in mezzo alla sala, furente per non essere stata invitata ai festeggiamenti. Nel silenzio generale, alzò le braccia e annunciò: "Anch'io farò un dono alla bambina. La principessa Aurora crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti quelli che la conoscono. Ma prima che cali il sole sul giorno del suo sedicesimo compleanno, diventerà una velina di striscia la notizia e farà per sempre parte della famiglia Mediaset!” La povera regina al proferire di quella tremendissima maledizione, prese la sua bimba dalla culla e la strinse forte a sé, come per proteggerla dalle terribili parole della strega. Le guardie circondarono Berlusconia e le puntarono contro gli avvisi di Garanzia, ma con la sua potente magia ella si circondò di avvocati e insabbiò le indagini in una nuvola di fumo. Luxuria, che non aveva ancora offerto il suo dono, agitò rapidamente la sua bacchetta sopra la bimba dicendo: "Re e regina non disperate! Benché non abbia il potere di annullare questa terribile maledizione, posso essere d'aiuto." Poi, mentre la bacchetta creava magici disegni nell'aria, disse: "Dolce principessa, ti trasformerò in uno splendido Trans così che la maledizione della strega Berlusconia verrà annullata. Alla notizia, il principe Lapo della vicina contea di Sniffala nel vicino Tirolo, decise di mettersi a cavallo ed andare a trovare la Principessa Aurora che per l’occasione aveva cambiato nome in Arturo.re sognava da molto tempo di unire i loro Paesi per mezzo del matrimonio del figlio, ma re Umberto detto Il duro non ci pensava nemmeno a mischiare il suo sangue con i terroni (abitanti della contea di Terronia) ed in questa occasione annunciò il fidanzamento della principessa Aurora con il principe Jorg Haider, figlio del governatore della vicina Corinzia, noto xenofobo, nemico giurato e sterminatore dei terroni. La festa era al culmine quando, scivolando lungo un raggio di sole penetrato nella Sala Grande, comparvero le minuscole figure di tre fate buone Flora, Fauna e Luxuria. Agitando le bacchette magiche, volteggiarono sopra i doni esposti, poi si avvicinarono alla culla per offrire i loro doni alla principessa Aurora. "Piccola principessa, il mio dono sarà la bellezza" disse Flora, mentre la sua bacchetta spruzzava scintille di polvere fatata. "Piccola principessa, il mio dono sarà una voce dolcissima" disse Fauna. Le tre fate, appresa la notizia della sua partenza, si impegnarono a proteggere la principessa da possibili infiltrazioni della potente cupola di Confindustrias, che assieme a Mediobancus volevano accaparrarsi il futuro della principessa per gettare la loro egemonia nel regno conosciuto. Così persuasero il re e la regina a permettere loro di nascondere la piccola. Esse l'avrebbero portata a vivere in mezzo alla foresta e si sarebbero tutte travestite da contadine. E così per sedici lunghi anni, il principe Arturo, crebbe nascosto in una capanna di taglialegna, avendo come compagni gli uccelli (e te pareva…) e le creature del bosco. In tutto questo tempo, Berlusconia, cercò di trovare la ragazza, ma invano, perché le fate tennero ben nascosti i suoi movimenti aiutati dai cavalieri del SISMI. Vissero come comuni mortali, e non andarono mai alle feste di Armani nel timore che , se lo avessero fatto, Berlusconia avrebbe potuto scoprirle per mezzo delle sue spie Previtum, Bondius e Schifanius (quest’ultimo proprio na schifezza e omme). Il giorno del sedicesimo compleanno della principessa, Flora , Fauna e Luxuria vollero farle la sorpresa di una torta e di un abito nuovo. La mandarono a raccogliere bacche nel bosco, quindi si misero al lavoro per preparare una torta e cucire un vestito. La torta riuscì un disastro e il vestito orribile, una imitazione pessima di un Valentino. "Vado a prendere una BACCHETTA magica" disse Luxuria sconfortata, chissà che nn mi rilassi un pò. Sfortunatamente, la bacchetta di cui parlava Luxuria, apparteneva a Pecorina Scanius, una persona ambigua doppiogiochista sempre pronta a metterlo in quel posto al prossimo ed in combutta con Berlusconia che le aveva presentato tempo prima un suo scudiero tale Weah famoso per la sfortuna/fortuna che lo aveva colpito in gioventù. Era munito di una gamba amputata all’altezza del ginocchio, la terza. Nel frattempo il principe Francesco il Rutellus che per puro caso stava tenendo un comizio in mezzo al bosco, udì un dolce canto. Cercando colei che cantava, trovò Arturo che danzava con le creature del bosco, e si unì a loro, tanto nemmeno gli scoiattoli stavano a sentire le sue farneticazioni. Guardandosi negli occhi, Arturo si rivelò per quello che era effettivamente, la principessa Aurora e i due si innamorarono all’istante l'uno dell'altra. Ma si stava facendo tardi, e Aurora doveva andare. "quando potrò rivederti?" le chiese il principe. "Vieni questa sera alla Capannina di Forte dei Marmi, io fo la ragazza cubo li" disse la fanciulla. Al suo ritorno alla casa delle fate però Aurora trovò Luxuria trafelata la quale aveva saputo del tradimento di Pecorina Scanio, le disse di fare i bagagli e di partire immediatamente perché Berlusconia era sulle sue tracce e se l’avesse trovata avrebbe dato seguito alla sua maledizione. No velina no urlò Aurora, piuttosto mi iscrivo ai DS e mi faccio votare al Mugello. Luxuria, comprendendo il pericolo accompagnò la ragazza in mezzo alla foresta e la portò in un bar malfamato dove le fece bere 10 wiskey accompagnati da 30 pasticche di extasi. La fanciulla cadde in coma farmacologico e Luxuria per proteggerla la chiuse in una teca di cristallo in mezzo alla foresta dove la ragazza rimase per circa 2 anni. Arrivò il giorno del referendum sul federalismo, tutti volevano l’aiuto di re Umberto il quale da due anni viveva in una strana forma di catalessi per colpa della scomparsa della sua bambina, nemmeno l’esibirsi dei suoi giullari più comici come Maroni e Borghezio riuscivano a strappargli un sorriso. Lui era così distrutto dal dolore che chiese a re Romano di aiutarlo nella ricerca della giovane, in compenso lui avrebbe dato il consenso al matrimonio dei giovani ed all’unione delle contee contro Berlusconia. Saputo dell’accordo, la strega si mise alla ricerca della teca di cristallo ove sapeva che la fata Luxuria aveva nascosto la principessa Aurora, la quale era ancora in coma farmaceutico dentro la teca che ormai era sommersa da cagate di uccelli che si sa, nelle fiabe son carini, ma cagano come leoni. Le ricerche furono spasmodiche, l’unica a sapere il nascondiglio nel bosco, la fata Luxuria, era fuggita con un minatore turco della quale si diceva un gran bene. Re Umberto, non sopportava l’idea che la sua piccolina si potesse trovare sperduta in qualche strada della contea alla mercèè di sbandati ma soprattutto dei barbari che infestavano il luogo da qualche tempo, i Calabrong, una razza di terroni della specie più abietta che avevano come unico scopo quello di colonizzare la contea Padana e sollazzarvisi pancia all’aria sfruttandone le ricchezze. Una notte di tempesta, mentre il mare sbatteva impetuoso sugli scogli, una barca alla deriva s’incagliò sulle coste ai piedi della foresta, un uomo solo scese da quella barca, il suo nome era Mandingo, nero come la pece e dotato di una FORZA sovrumana. Mandingo sbarcato sulle coste straniere cominciò a correre verso la foresta per nascondersi dai feroci predoni che infestavano la costa, i La Russa boy’s. E vissero tutti felici e contenti. Lui! |
Inviato da: giovanni
il 11/11/2011 alle 08:55
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:10
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il 25/12/2007 alle 23:07
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il 12/12/2007 alle 14:17
Inviato da: jack568
il 15/07/2007 alle 08:53