Post n°3 pubblicato il 18 Dicembre 2013 da gianni_zanichelli201
Lettera a mia moglie Amore mio, |
Post n°2 pubblicato il 02 Novembre 2013 da gianni_zanichelli201
Il primo giorno di ora solare, il buio in anticipo rispetto a ieri; puoi guardare dentro le finestre dalle luci accese e vedere come vive la gente. Ad Alessandra piaceva, quando andavamo a zonzo per mano fino a sfiancarci, senza neanche una bicicletta per fare più veloce. Il sabato pomeriggio, qualunque cosa succedesse al mondo,esistevamo solo noi, appiedati e lenti, tra la periferia e il corso. Ci siamo invecchiati a camminare centinaia di chilometri, a guardarci innamorati. E comunque a lei piaceva sbirciare dentro le case. Non era invadente, le piaceva perchè la sua famiglia era rissosa, scollata. Voleva vedere se altrove fossero stati più fortunati. Il buio ci mangiava i piedi, a un certo punto. Allora per rassicurarci seguivamo chiazze di luce per terra, tuffate dai lampioni e dai negozi. Io cercavo di portarla al parco, su una panchina nascosta tra gli alberi, per trovare un passaggio tra tutti quei vestiti che aveva indosso e arrivare con la mano alla meraviglia del piccolo seno. Quando ci arrivavo era solo per sfiorarne la carne, si ritraeva sorridendo, si ricomponeva se sentiva lontano dei passi. Non ricordo nella mia vita un'emozione più urgente, più perfetta, di quello sfiorarle i capezzoli per un solo istante. Avevamo 17 anni. |
Post n°1 pubblicato il 15 Ottobre 2013 da gianni_zanichelli201
Stamattina, calpestando l'ombra dei palazzi, nel tragitto infocato tra la radio e la macchina, ragionavo sulla sofferenza. Quella di mia moglie, che è stata privata della cosa cui più teneva: la sua famiglia; e la mia, che sono stato ingannato da chi credevo sincero sulla malattia e sul tempo che le restava da vivere. Un anno fa, di questi giorni d'agosto, ho intuito che eravamo alla fine: ben più tardi di altri che - sapendolo - han deciso che non era il caso di dirmelo. Fino all'ultimo ho però sperato di sbagliarmi, ho sperato che quella debolezza invincibile, quella voce sottile, quegli occhi da uccellino fossero solo un effetto accettabile, passeggero, di farmaci risolutivi. Chi segue con affetto quanto scrivo (grazie davvero) sa che non mi tiro indietro a raccontare perfino l'intimità perché mi serve per inchiodare tutto alla memoria. Non voglio dimenticare. Vorrei soffrire meno, quello sì, ma vorrei ricordare ancora di più. Insomma, il tre agosto del 2012 io e Alessandra abbiamo fatto l'amore l'ultima volta. Lei era bellissima, a che serve che lo dica? Chi l'ha conosciuta lo sa e per gli altri, beh, giuro che lo era. Faceva caldo da morire, Susi era dai nonni: Perché non ti togli la maglia?; Sotto non porto niente; Appunto.... |
Inviato da: virtualepensiero
il 27/12/2013 alle 02:18
Inviato da: unatestaselvatica
il 18/12/2013 alle 21:08
Inviato da: lemienote01
il 17/10/2013 alle 02:16
Inviato da: gianni_zanichelli201
il 17/10/2013 alle 01:08
Inviato da: Debol_Mente
il 16/10/2013 alle 15:34