Nessuno RossoBlù

Non tutti i mali vengono per nuocere

C'è un proverbio che recita così: "Non tutti i mali vengono per nuocere". Cosa vuol dire? Non è immediato ma dovrebbe significare più o meno che alcune volte, da situazioni o eventi più o meno negativi possono scaturire alcuni vantaggi, magari non immediatamente percepibili. È di fatto un invito a cercare un lato positivo anche in situazioni che possono essere causa di problemi. A questo proverbio non avevo mai dato troppo credito almeno fino a sabato, almeno fino alla partita della Pieralisi. Ho già scritto ieri del "Fattore S" che nelle ultime settimane ha flirtato fastidiosamente con le rossoblù, bersagliate dagli infortuni. Eppure proprio da questi infortuni, oltre ad emergere prepotente la voglia di vincere di Paolucci & co, sono scaturite soluzioni tecniche nuove ed imprevedibili. L'esempio più evidente credo sia ciò che è accaduto ad Alessia Pomili, una che probabilmente neppure doveva giocare sabato con Trevi, perché l'infortunio muscolare alla coscia sinistra le impediva anche di camminare normalmente e di fare i movimenti più elementari. Se Valeria Marcelli non l'avesse anticipata in infermeria, credo proprio che "Pomi" se ne sarebbe rimasta a sedere ed invece, è stata costretta agli straordinari. 

"Non tutti i mali vengono per nuocere" avrà pensato proprio la centrale di Potenza Picena, scesa in campo con la coscia ridotta ad una specie di insaccato, tanto era evidente la fasciatura che l'ha anche limitata nel suo gioco, in particolare nella meccanica del servizio, una delle armi di Alessia, migliorata tantissimo in questo fondamentale. La sua battuta in questa stagione ha sempre prodotto buone cose per le jesine, o degli ace oppure una ricezione affannata della squadra avversaria. L'infortunio muscolare alla coscia l'ha frenata anche e soprattutto in questa situazione, perché non poteva saltare e scagliare il pallone con la stessa potenza e dalla stessa altezza delle altre volte. Quindi che si fa? "Semplice! - avrà pensato "Pomi" - Faccio la stessa cosa ma con i piedi a terra!". Il rischio però, era che il suo servizio potente e malandrino perdesse quella pericolosità. Così non è stato, perché Alessia nonostante l'evidente difficoltà ha messo ugualmente forza nella meccanica della battuta, una potenza che probabilmente la ricezione trevana non si aspettava da una con la gamba impacchettata manco fosse Palazzo Balleani in piazza Federico II. 

Le statistiche non riescono a spiegare bene il tipo di partita che ha fatto Alessia, anche se i numeri sono evidentemente in versione ridotta rispetto ai suoi standard: otto punti totali, sei in attacco, una battuta vincente (arrivata nel primo set per il 24mo punto), un servizio sbagliato ed un muro realizzato nel quarto set. Il servizio - fatti i debiti paragoni - mi è sembrato addirittura più incisivo; a fine gara ho anche espresso alla giocatrice il mio punto di vista ma sono stato subito stoppato da Coach Luciano, che preferisce la versione "classica". della battuta Nel referto non sono ovviamente, menzionate tutte le sue battute che hanno messo in crisi la ricezione avversaria e non sono illustrate completamente l'energia e la grinta che la centrale rossoblù ha messo sul terreno di gioco. Non potrò mai sapere cosa sarebbe successo se "Pomi" fosse scesa in campo senza problemi, magari avrebbe spaccato ancor di più la partita, ma vederla giocare con quella carica agonistica nonostante l'evidente menomazione, ha spinto probabilmente anche tutte le sue compagne ad alzare il livello di gioco per evitare brutte sorprese con la Lucky Wind, arrivata al PalaTriccoli decisa a non indossare la sgraditi panni della vittima sacrificale. Dunque, "non tutti i mali vengono per nuocere"...ma a Pomezia io preferirei avere "Pomi" in perfetta salute, poi deciderà lei come battere. FORZA JESI!!! NRB.