Nessuno RossoBlù

Dall'Aurora Basket alla Basket Academy

Martedì 19 luglio 2022 rischia di diventare una data storica per tutti gli appassionati di basket jesino: è il giorno in cui l'Aurora Basket, la più importante società di pallacanestro della città, ha cessato di esistere come club professionistico. Dire che l'Aurora Basket ha chiuso tuttavia, non è corretto, perché come ha spiegato la dirigenza con un comunicato rilasciato nel pomeriggio di martedì, l'Aurora Basket continuerà ad esistere come settore giovanile. Il nuovo soggetto che disputerà il campionato di serie B è Basket Jesi Academy. Qualcuno a questo punto dirà, giustamente, che questo è un blog di pallavolo femminile, un blog sulla Pieralisi Pan, che della palla a spicchi e di quelli dell'Aurora Basket non ce ne frega nulla. In effetti, chi dice questo non avrebbe tutti i torti, però quanto accaduto ai nostri "vicini di casa" (in quest'ultima stagione e nella prossima, rossoblù ed arancioblù condivideranno ancora una volta il PalaTriccoli) mi fa ripensare un po' alla Decisione. (foto facebook.com/aurorabasketjesi).

Per carità, quanto accaduto in quel triste 30 giugno 2010 non può essere paragonato negli effetti a questo episodio, perché l'Aurora non ha venduto nessun titolo, non si è "autoretrocessa" ma anzi resterà in B e probabilmente disputerà un torneo con tante ambizioni di promozione dopo alcune annate di grande sofferenza, soprattutto economica. Io mi riferisco al modo con cui è stata condotta tutta questa operazione dall'amministratore delegato arancioblù, Altero Lardinelli, padre padrone dell'Aurora Basket. Tutto nel silenzio più assoluto. Per scoprire il cambio di denominazione c'è stato bisogno del comunicato della Lega Nazionale Pallacanestro che nel pomeriggio di lunedì aveva annunciato i quattro gironi della serie B. Ai più non era sfuggita l'assenza dell'Aurora Basket e la presenza di questa nuova Basket Jesi Academy.

Anche i Pieralisi nel 2010 scelsero questa strada, quella del silenzio, per cancellare quattordici anni di serie A. Anche quella volta, per scoprire la scomparsa della Monte Schiavo, ci fu bisogno di un comunicato, della Lega Volley Femminile, che annunciò il 30 giugno l'elenco delle società che avevano presentato la domanda di iscrizione alla serie A1. Il nome Giannino Pieralisi Volley nell'elenco c'era, ma era tra parentesi accanto a quello della Spes Volley Conegliano, club che ne aveva rilevato il titolo. Così, era finita la storia del volley femminile jesino in serie A. Allo stesso modo si è conclusa dopo 57 anni la gloriosa storia dell'Aurora Basket per come l'abbiamo conosciuta fin qui. Magari tra qualche mese, quando il campionato sarà iniziato e Basket Jesi Academy sarà in corsa per la promozione, nessuno si ricorderà più di quanto accaduto e forse, non gli interesserà più il nome della società, l'importante sarà il risultato del campo. 

La discussione tra gli appassionati di basket jesino è già partita: "azzerare il "vecchio" per avere un futuro o tenere il "vecchio", andando incontro ad una fine inevitabile?" come scrive Giancarlo Esposto su Vivere Jesi. Quello che mi viene da pensare è che la lezione della Monte Schiavo non ha insegnato niente a nessuno, sicuramente non a quelli dell'Aurora. Prendere questo tipo di decisioni nell'ombra, nel silenzio, dà l'idea di qualcosa di losco, di poco serio e pulito anche se i regolamenti lo permettono. Come se ci si dovesse vergognare delle proprie scelte. Al contrario, rendere partecipi i tifosi delle decisioni societarie, aiuta anche a creare entusiasmo e partecipazione. Quello che mi ha insegnato la Decisione è che trattare la squadra come un giocattolo personale, allontana la gente. Succederà anche all'Aurora Basket? FORZA JESI! Nessuno.