Nessuno RossoBlù

Parlando con la Signora del Volley

Sembrava una domenica tranquilla, la Pieralisi aveva vinto facilmente a Pagliare, la Juventus aveva battuto il Milan; me ne stavo appollaiato sullo sgabello del pub a vedere la diretta streaming di Andrea Costa Imola - Termoforgia Aurora Basket Jesi, quando è arrivata lei. Ci siamo messi a chiacchierare amabilmente, prima del più e del meno, poi della partita di basket e di sport in generale, fino a quando siamo finiti sull'argomento pallavolo. La lei in questione, è bene precisarlo, è una delle più grandi esperte di pallavolo maschile e femminile a livello nazionale, una di quelle che starei ore e ore ad ascoltare sulle sue avventure al seguito della Nazionale o dei club. Io al confronto sono solo uno sputo...

Non le ho mai confessato che ho questo ridicolo spazio dove parlo di volley e soprattutto della Pieralisi, temo di deluderla. Comunque non so se lo ha fatto apposta oppure è stato un caso ma la Signora ad un certo punto, guardando il palasport, mi ha domandato che posto fosse quello. "E' il palaRuggi di Imola" ho risposto prontamente io, che in quel posto c'ero anche stato: "Ci ero andato a vedere un quarto di finale dei play-off della Monte Schiavo conto Imola. - ho continuato - Me lo ricordo bene, perché quella è stata l'unica volta nella storia del club che hanno giocato un primo turno dei play-off abbordabile, sennò erano state sempre battaglie all'ultimo sangue...". 

E lì la Signora del Volley mi ha fregato. "Credo che la cessione del titolo deve essere stata un brutto colpo..." ha sentenziato, mandando all'aria la mia tranquilla domenica. Quella battuta, molto innocente, ha riaperto una ferita che per me non si è mai chiusa del tutto. Per carità, mi ripeto sempre che è giunto il momento di metterci una pietra sopra, che rivangare sempre il passato non serve a nulla, che il rinnovato impegno di Gabriele nel volley è una mezza ammissione dell'errore commesso sette anni fa con la "Decisione". Ma niente. Quando ci sono queste situazioni, la rabbia prende il sopravvento e adios. (foto Rubin/LVF).

Tuttavia stavolta a parlare non sono stato io ma lei, la Signora. E se lei parla di pallavolo io non posso che ascoltarla in silenzio, mi interessava molto il suo punto di vista, di una esperta che capisce di volley. Quello che mi ha colpito del suo ragionamento è stato l'aver sottolineato l'arroganza della famiglia Pieralisi, che ha deciso il destino del suo "giocattolo" (ha usato proprio questo termine) senza consultarsi con nessuno, senza cercare altre strade diverse dalla morte della squadra in A1. "Non hanno pensato al contraccolpo non solo sui tifosi ma anche e soprattutto sulle giocatrici, che da un giorno all'altro si sono trovate senza contratto; a quelli che lavoravano attorno alla squadra, anche loro senza più un'entrata per andare avanti" è stata la sua conclusione, che non ho potuto che condividere.

"Adesso a che punto sono?" mi ha chiesto ed io quasi vergognandomi gli ho detto "in B2 e puntano alla promozione". "Non è facile, la strada è lunga. - è stata l'analisi della Signora del Volley - E poi, non sempre le cose vanno tutte dritte. Peccato, perché era un bello spettacolo l'A1 femminile qui a Jesi". Non ho potuto che annuire, pensando anche alle nostre simpatiche "vicine di casa" di Moje di Maiolati, che per quattro anni hanno tentato invano di salire in B1 passando dal campo ed alla fine ce l'hanno fatta solo col ripescaggio. Avrei voluto farle qualche domanda sulle nostre ex prilline, Togut, Leggeri e Lo Bianco, la Signora appena terminata la sua birra, si è alzata ed ha tolto il disturbo. Forse l'avevo annoiata? Forse non voleva parlare di pallavolo fuori dal suo lavoro? Non lo so, comunque la domenica me l'aveva già rovinata. FORZA JESI! by Nessuno.