Nessuno RossoBlù

Il 6 maggio porta bene

Il 6 maggio non tradisce mai. La data più iconica della storia rossoblù - quella della storica promozione in A1, della prima vittoria in campionato con Bergamo (dopo oltre venti sconfitte) ed anche dell'ultima partita in A1 prima della Decisone - non poteva regalarmi un finale di campionato banale, di quelli da dimenticare tra un mese. No, il 6 maggio richiedeva qualcosa di incredibile e di emozionante. E così è stato: uno scontro diretto, una partita da dentro o fuori, come una gara dei play-off o dei play-out, visto che si sta parlando della lotta per la salvezza. E pazienza se la gioia è arrivata per le sconfitte altrui...una salvezza va sempre festeggiata, in qualunque modo! A ben vedere proprio la clamorosa vittoria di Corridonia su Bologna ha cambiato le carte in tavola: senza quel risultato inaspettato, le rossoblù sarebbero andate a Campagnola già con la testa sulla spiaggia o in montagna...ed il 6 maggio sarebbe trascorso senza scossoni, come un giorno qualunque. Ma il 6 maggio non può essere un giorno qualunque per i colori rossoblù. Mai. Mentre viaggiavo in perfetta solitudine verso Campagnola ho pensato spesso a quelle giornate indimenticabili della storia rossoblù. Che ricordi!

Quel 6 maggio 2001 a Cecina, era una domenica pomeriggio piovosa e fredda, tutto il contrario di questo 6 maggio 2023, più simile ad una giornata di piena estate e che non metteva in palio una promozione ma una più modesta salvezza. Ricordo bene l'atmosfera dentro il palasport "Frontera", era caldissima, per merito dei settanta jesini arrivati in città con pullman ed auto proprie per vivere un momento storico per lo sport jesino, che mai aveva avuto una squadra di pallavolo femminile in A1, ed ovviamente per il club, andato vicino per ben due volte alla promozione ma battuto sempre allo spareggio nella finale play-off. Impossibile dimenticare la grande festa, con il Presidentissimo Gennaro Pieralisi, con tutte le giocatrici ed il coach Volpicella, che in un'intervista ha candidamente affermato che "Quella di Jesi è stata una stagione indimenticabile". Come dargli torto? Mettersi dietro l'Agil Trecate di due future campionesse del mondo, come la povera Sara Anzanello e Paola Cardullo, non è roba da tutti i giorni. Eppure quella squadra seppe superare tutte le difficoltà, comprese sberle come quella nella finalissima di Coppa Italia, che avrebbero steso un mulo. Io in quel 6 maggio ci ho sempre visto un gioco del destino: lì, al palasport "Frontera" di Cecina, la Vini Monte Schiavo di Maurizio Moretti, di Federica Lisi ed Erna Brinkman un anno prima aveva perso la Coppa Italia di A2 da favoritissima contro il modesto San Donà di una giovanissima ma ancora sconosciuta Rachele Sangiuliano. Il destino ti toglie, ed il destino ti dà quando meno te lo aspetti.

Il 6 maggio 2007 era invece, una domenica di primavera con tanto sole. In quel giorno cadde finalmente il "Tabù della Foppa" dopo oltre venti sconfitte tra stagione regolare e play-off. Quel giorno la città di Jesi era divisa in due: qualcuno scelse di venire al PalaTriccoli (erano oltre milleseicento) per vedersi una sfida che metteva in palio il secondo posto finale in regolar season; ma altrettanti presero la strada per Osimo per vedere l'Aurora Basket giocare contro Caserta una gara dei play-off promozione per la A1. Un trasloco dettato proprio dalla concomitanza con il volley. Quella vigilia, più che dalle dichiarazioni del vulcanico Fenoglio e dall'importanza della gara, fu animata da una certa stampa molto vicina all'Aurora Basket, che prese di mira la Monte Schiavo ed i Pieralisi, "colpevoli" di negare il PalaTriccoli alla pallacanestro. Peccato che ci fosse un regolamento che gestiva le concomitanze ed in quel caso toccava proprio all'Aurora spostarsi. La partita però, non tradì le attese. Era l'ultimo turno di stagione regolare proprio come a Campagnola. Monte Schiavo e Foppapedretti non si risparmiarono e tutto si decise al tie break, vinto dalle jesine con un grandissimo colpo di Simona Rinieri, che fece esplodere di gioia il PalaTriccoli. Coach Abbondanza fece un salto degno del miglior Tamberi e fu abbracciato anche da un tifoso entrato in campo per l'euforia. Quella volta ad uscire dal parquet a testa bassa fu la ex Lo Bianco, mentre le prilline con la Toga in testa restarono al centro a festeggiare, proprio come è accaduto sabato pomeriggio. Una grande festa rossoblù, nel 2001 per la promozione, nel 2007 per il secondo posto in classifica e per aver infranto il tabù Bergamo, nel 2023 per una salvezza conquistata senza dover passare dai play-out. Obiettivi diversi ma accomunati tutti da una stessa data, il 6 maggio, festa rossoblù. L'avevo detto: il 6 maggio non tradisce mai. FORZA JESI!!! NRB.