Nessuno RossoBlù

Tra le prilline ed il Festival

Pieralisi e Sanremo. Questi due eventi hanno caratterizzato il mio sabato jesino ed in entrambi i casi sono arrivate delle delusioni per i risultati. Il pomeriggio lo avevo dedicato alle prilline, tornate finalmente alla "Carbonari" dopo due trasferte consecutive. Anche io avevo perso l'abitudine ad andare alla partita a piedi; in effetti ero reduce da due viaggi, uno di "media distanza" a Giulianova ed uno da oltre mille trecento chilometri tra andata e ritorno in quel di Copertino. Lì me l'ero goduta con un fine settimana in Salento ma sabato no.

Offida ci ha messo del suo, giocando una gara molto attenta in difesa e senza sbavature in attacco; Marcelloni & co sono state meno aggressive del solito e la partita è scivolata via veloce senza troppi sussuli: 0-3 e tutti a casa. A scaldare un po' l'ambiente, come al solito molto ovattato, ci ha pensato Tatiana Capriotti con le sue proteste per alcune scelte arbitrali, che hanno acceso qualche tifoso. Speravo che da lì iniziasse la rimonta rossoblù, come accaduto a Copertino ma evidentemente non era giornata. 

Tornato a casa ho iniziato la mia maratona sanremese. A dire il vero, sono uscito un paio di ore, anche perché le canzoni le avevo già ascoltate nelle serate precedenti. Purtroppo il locale dove mi trovavo proprio non ne voleva sapere di trasmettere il festival, così mi sono dovuto accontentare degli aggiornamenti della pagina Facebook di Sanremo; sapevo comunque, che prima dell'una non avrebbero annunciato il vincitore. A mezzanotte e 45 sono rientrato a casa ed ho acceso la tv, proprio nel momento in cui Baglioni annunciava la terna che si sarebbe poi giocata il podio. 

Vedere i nomi di Mahmood, Ultimo ed Il Volo mi ha sorpreso molto. Soprattutto Mahmood, che nessuno alla vigilia dava tra i favoriti. "E la Bertè? E Cristicchi?" ho esclamato nel buio della cucina divertito da quello spettacolo. E' proprio vero che a Sanremo vale il detto "Ci è entrato papa e ne è uscito cardinale". Alla Bertè avevano fatto credere che questa fosse la volta buona, con le standing ovation, i voti alti suoi giornali, la canzone scritta da Gaetano Curreri (il paroliere di Vasco) eppure...è andata come alla sorella Mia Martini nel 1992, quando la vittoria non sembrava in discussione ed invece, finì seconda dietro "Portami a ballare" di Luca Barbarossa. C'est la vie...direbbe qualcuno.

Su Cristicchi onestamente ci credevo poco, non tanto per il testo della canzone, molto poetico ma sulle sue qualità canore. La dimostrazione è arrivata venerdì sera nei duetti: un cantante vero come Ermal Meta ha dato dignità al pezzoo, finalmente canzone e non più monologo teatrale. 

Il clamoroso epilogo, con la vittoria di Mahmood mi ha lasciato letteralmente di sasso. Arrivato a quel punto credevo davvero che Ultimo fosse in grado di ripetere la doppietta Giovani-Big riuscita due anni fa a Gabbani. Ed invece, ha trionfato il brano rap (o trap?) dedicato al padre, che lo ha abbandonato da bambino; un pezzo dal ritornello molto orecchiabile e che ti entra subito in testa. La cosa curiosa è che proprio il pezzo del giovane italo-egiziano è stato l'unico che non ero riuscito a sentire nelle varie serate. Martedì aveva cantato per ultimo all'una di notte; giovedì era stato il primo ma me l'ero perso, venerdì e sabato ero fuori casa. Ho parlato di delusione all'inizio perché i miei preferiti erano altri - i Negrita, Achille Lauro e Boomdabash - ma sapevo benissimo che non avrebbero mai vinto, infatti sono finiti ventesimi, ottavo ed undicesimi. Quando un esterrefatto Mahmood ha alzato il leoncino d'oro ho spento e me ne sono andato a letto: le polemiche dovevano ancora mettersi in moto ma questa è un'altra storia. Buon ascolto! by Nessuno.