Giù lungo le costole

da dietro il vetro osservo e mi perdo in questa sinuosità tanto fragle e perfetta

amo il mondo che sta dietro un vetro

dà un senso apparente di distacco... poi, la realtà.

un po' di distacco lo trovo necessario per guardare alle cose con più oggettività,per vedere ciò che realmente sono

e non ostante cio' nulla e' mai come appare...

meglio così

Anche la fine sembra un punto. Sospeso? Tutto ha fine, anche la pioggia che scorre sul vetro diluendo la visione di un cielo plumbeo. Una fine con le imposte spalancate sul mondo. Una fine che non lo è...mai.

fine e inizio si rincorrono

Sembra il monaco sulla spiaggia di Friedrich... spero che da casa tua si veda uno spettacolo simile.

mm...no purtroppo.qualche campo c'è ma non fa lo stesso effetto

bello.... sia il quadro che la tua descrizione...soave e leggera come la neve... dolce notte... Paola

è il momento della neve.non è un quadro è una foto.bacione

Il vetro innalza verso l'imperturbabilità, le forme che racconti, invece, verso una luce eterea. V.

mi piace mischiare le cose

Si, l'avevo notato. V.

eroi...cavalieri...amare oltre il possibile, righe trasparenti..o bianche..o rosse, come smalti...non esiste discontinuità...occorre amare anche quando tutto sembra scivolare...mi piace ciò che offri, l'ho già detto ma lo riscrivo...ciao

scivolare e confondersi.grazie sei sempre gentile.bacio

eroismo puro

...gocce su fili d'erba......se le guardi da sotto sembrano mongolfiere che si librano nel cielo......così gli occhi si saziano con una briciola di visioni immense, dolci e potenti, un'armonia perfetta che solo il Cuore sa riconoscere...

conosci bene la natura ;-)

...la sento...e mi sento una paricina di Lei...:)

La fine è sempre un punto un po' più in là dell'inizio, se si è pronti a ricominciare...(Bacio!)

Un grande temporale per tutto il pomeriggio si è attorcigliato sui tetti prima di rompere in lampi, acqua. Fissavo versi di cemento e di vetro dov'erano grida e piaghe murate e membra anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando ora i tegoli battagliati ora la pagina secca, ascoltavo morire la parola d'un poeta o mutarsi in altra, non per noi più, voce. Gli oppressi sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli parlano nei telefoni, l'odio è cortese, io stesso credo di non sapere più di chi è la colpa. Scrivi mi dico, odia chi con dolcezza guida al niente gli uomini e le donne che con te si accompagnano e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici scrivi anche il tuo nome. Il temporale è sparito con enfasi. La natura per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia non muta nulla. Nulla è sicuro, scrivi. Franco Fortini Traducendo Brecht da "Una volta per sempre"

'Una sinuosità di forme eroiche'. Che bella immagine.

grazie

La fine potrebbe benissimo non essere “un punto un po' più in là dell'inizio”. Se fosse un circolo, un anello, l'anello dell'eterno ritorno, non ci sarebbe né inizio né fine, né profondità né superficie, né bene né male. Il paradiso non sarebbe che il risvolto dell'inferno, il dire angelico lo sghignazzo di un demone, il gesto eroico la maschera dei vili. “Panta rei”, tutto scorre, la pioggia negli occhi, il pianto sui declivi, la sinuosità silenziosa di un bacio nelle rapide frastornanti delle vene.

si dipende da che figura geometrica si associa a inizio e fine.io preferisco modificarlo a seconda delle occasioni,perchè il tempo serve a noi.

Hol, ammesso tu possa essere la dominatrice del tempo, asservirlo a te, modificare l'inizio e la fine, non potrai mai dire, però, di non aver provato vergogna, noia, angoscia, senso di colpa. E questi elementari sentimenti umani stanno a ricordarci che il mondo ci sovrasta. Per questo “Odi et amo”, odio e amo, scriveva Catullo. Nel muto inizio di un bacio c'è anche la sua fine assordante, ovvero l'odio, la guerra. Non so come, continua l'antico poeta romano, “ma accade ed è la mia tortura”.

dominatrice del tempo direi proprio di no; certo ci sono elementi che ci stanno sopra

Ma paradisi infernali o inferni paradisiaci sono la stessa cosa ?

mmm domanda esistenziale...

e dov'è finito tutto quello che c'era prima di questo?!?

andato,cancellato

eroici come alberi piegati al vento. alberi di terra madre. soprattutto sardi.
splendido post, come sempre

anche un albero a volte è fragile

l'aria calda del respiro. e la fnestra trasmette sensazioni forti.

e il vetro si fa specchio opaco

parole scritte che poi vanno via...al vento

Dell'autunno mi piacciono le sue tinte bagnate dalla pioggia. Una vivace sinuosità di colori e odori intensi.

aggiungo anche la nebbia...per me almeno

si anche a me ... una bruma leggera.

Parole e foto per un pensiero particolare, come astrazione dai rumori interiori e non...

si o anche introiezione dei rumori interiori.un doppio filo.

bella l'immagine dell'albero che lotta con la sua dea creatrice..la natura...per la serie mi piego ma non mi spezzo....magari gli uomini fossero tutti così...ma non hanno nemmeno la forza di lottare contro le avversità... buona gironata.

si,è una bella metafora.buona giornata anche a te

I vetri di una finestra ci separano dall'esterno, e ci permettono di osservare senza esserci. Guardare senza essere visti, protetti dal diaframma di una trasparenza che non ci nasconde ma ci ricorda che siamo 'altro' e solo così arrivare a pronunciare un 'tu'.

e possiamo guardare con occhi diversi perchè fuori dall'azione.

Guardando fuori... dalla finestra di ciò che siamo? e allora una forma della natura, piegata dalla Natura, suggerisce l'eterna lotta tra vitalità e morte, tra desiderio e oppressione, tra rincorrere e fuggire ... ci si piega per viltà, per necessità, o per troppo Amore. Si tende incessantemente al paradiso (a ciò che per Noi è), anche a costo di passare dall'inferno. Se ne esce deformi - rotti dentro - ma da lì, tutto ha inizio. Vi è un mondo "altro" per gli eroi silenziosi, la cui tragica Bellezza non ci è dato comprendere. Eppure, ne percepiamo l'Infinito dolore. E quella bramosia di Vita che evoca una Sacralità perduta.
(non vi è inizio, non vi è fine - l'uno e l'altra sono pure casualità - esiste solo ciò che, nel mezzo, abbiamo ardentemente plasmato)

P-O-E-T-A

A piccole gocce la neve si scioglie,lasciando gli aghi dei pini piccoli tonfi perduti nel bianco. La foresta si risveglia, ancora una volta.

sto leggendo un libro in cui la primavera è proprio la salvezza

Buon inizio di novembre... che sia dolcissimo. Paola

Hollooooow!!!!!!!!!!

ehi dove sei?!?