Creato da Hollow.Eye il 03/09/2010
Giù lungo le costole
Non si torna mai al punto di partenza: meglio ricominciare
« . | non esattamente un post » |
Post n°13 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da Hollow.Eye
Le pause diventano sempre più lunghe. E' che ho una certa indolenza nell'anima, un'immobilità generale che mi placa. Anche se sembra diventare sempre più pesante. Non importa quante volte hai detto che volevi andartene, quante ho pensato di eliminare le parole dalla mente. Togliere. E' come immaginare il nulla: è, comunque, troppo pieno. Rendere volontarie azioni involontarie inibisce. Così, quando cerchi di dormire e dici:" ora dormo!" e,poi, passi il tempo a girarti nel letto. Hai presente?
La frase in corsivo è anche parte del testo della canzone. |
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ULTIMI COMMENTI
Mi mancano le tue parole. Manchi tu.
Inviato da: conocchicrudeli
il 10/01/2012 alle 21:11
Visto il link...penso che Baudelaire è sempre il...
Inviato da: pesce.grosso1
il 30/09/2011 alle 10:27
bellissimo il titolo del tuo blog
Inviato da: PSICOALCHIMIE
il 08/09/2011 alle 22:42
io sono un altro, sintetizza splendidamente Rimbaud.
Inviato da: porno_zombie
il 05/09/2011 alle 12:01
sul "quì"
Inviato da: Hollow.Eye
il 26/08/2011 alle 11:32
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Inviato da: Hollow.Eye
il 26/08/2011 alle 11:32
buon anno..:-)))
mi accade soprattutto quando accanto ad un gran fermento dentro, devo rimanere immobile fuori. ed alla fine non trovo più cos'era il dentro e cosa il fuori.
Solo che, ciò che si toglie ... dove si mette?
E' come il pulire: per pulire una cosa se ne sporca per forza un'altra. Oppure fai finta di non vedere, che sia ancora sporca ...
Ecco, forse quella è una via: far finta di non vedere. Ed essere così bravi a farlo, da arrivare a non vedere, convinti, veramente nulla. A non sentire, nulla. E allora quel vuoto è occupato solo da noi stessi (i soliti intrusi!) .... sino a quando non ci annulliamo completamente, non si diventa aria. O pausa. Anche se le pause non sono assenza, sono solo Tempo in riposo, quel Tempo che sa ma non dice. Per questo pare che pesino di più dei periodi di moto, le pause, perchè trattengono 'Senso'. Denso. E penso, che le volte che lo hai detto - di andare - ti muovevi troppo, e perciò stavi fermo. E tutte le parole lì, con te. Freneticamente immobili. E pesanti. E fino a che vorrai 'dire' non potrai liberarti di loro. Se devi andare, vai!. Già il silenzio parlerà per te. Troppo pieno non è il nulla, ma la tua immagine del nulla che comprende te che immagini il nulla. Si, obiettivamente, è troppo. Chi dorme non parla, chi pensa non dorme. Bisogna togliere. O non vedere, che è un vedere diverso. Come il Tempo che tace, che sa, ma tace. Perchè sapere pesa e contrasta col sogno. Che è pausa DA sè. E incontro DI sè. Siamo tutto ciò che non sappiamo di sapere. E cercandolo, lo perdiamo. Perennemente insoddisfatti. Di una vita insonne, per il troppo 'sonno'.
Dichiaro che quanto sopra è stato inconsciamente scritto in piena fase REM declinando ogni responsabilità a mio carico :))))
No, non ho presente! ^_____*
"Vorrei essere una pietra", è una poesia, credo. Hai presente?