La mistica oscilla tra la passione dell’estasi e l’orrore del vuoto. Non si può conosce l’una senza aver conosciuto l’altro. Entrambe presuppongono un’ardua volontà di fare tabula rasa, uno sforzo verso una lacuna psichica…L’anima, una volta matura per un vuoto durevole e fecondo, si innalza fino alla cancellazione totale. La coscienza si dilata al di là dei limiti cosmici. Una coscienza spossessata di tutte le immagini è la condizione indispensabile dello stato di estasi e dell’esperienza del vuoto. Non si vede più niente all’infuori del niente, e questo niente è tutto. L’estasi è una presenza totale priva di oggetto, un vuoto pieno. Un brivido attraversa il nulla, invasione di essere nell’assenza assoluta. Il vuoto è la condizione dell’estasi, come l’estasi è la condizione del vuoto. (Cioran, Lacrime e santi, 1937)
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il 28/04/2011 alle 16:02
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