Non so se mi spiego

Ho iniziato a studiare storia delle religioni alla tenera età di 15 anni, dopo che il prete del mio paese di quel tempo, durante una lezione di catechismo, chiese a noi ragazzi: "Ma perché siete cristiani?".
Pessima domanda da fare per avere dei credenti... difatti l'unica risposta che trovai fu che, semplicemente, ero cristiano per motivi geografici e se fossi nato altrove avrei professato un diverso credo.
Iniziai quindi, proprio poi nel periodo dove gli ormoni iniziano a farsi sentire e inizia ad instillarsi il dubbio sull'infallibità familiare con conseguente ribellione al sistema, a documentarmi sulle varie religioni partendo dalla più antica che la biblioteca di paese permettesse.
Purtroppo le mie letture mi portavano sempre di più a credere che Dio fosse un parto della necessaria religiosità di fronte alla costante ignoranza... e l'ho creduto per abbastanza tempo.

Quando poi mi resi conto del significato della parola credere vidi esplicitamente che pure i grandi capi della Sacra Romana Chiesa affermavano di non sapere se il loro Dio esistesse o meno.

Fortunatamente sono sempre stato un po' auto-emarginato (faccio tutt'ora fatica a compiere delle azioni in base a quello che la società crede più giusto) e quindi nei vari momenti di solitudine della mia vita di adolescente ho sempre sentito la reincarnazione come un fatto... non dico di crederci... dico che so che è così.

É una di quelle sensazioni istintive e ineffabili.

Quando finalmente riuscii ad ammettere a me stesso la cosa (o forse a ricordare a me stesso quello che avevo sempre saputo), ritornai sulla domanda dell'esistenza di un qualche tipo di Dio e ripresi lo studio critico delle religioni (penso di essere stato uno dei pochi alle superiori ad essere stato cacciato fuori dalla porta nell'ora di religione per contestazione alle 'Sacre Scritture' scelte e tradotte dalla CEI).

Grazie all'università riuscii poi a raggiungere le basi per la dimostrazione finale: esistono, secondo moderne teorie fisiche, o un sacco di dimensioni (qualcuno arriva fino a 26 dimensioni, altri, più cauti a 22 dimensioni simmetriche) o, altra teoria, un multiverso quantico di universi... ognuna delle 2 teorie però implica l'esistenza di un qualche tipo di forza/dimesione/entità che rende concreta la teoria che può essere identificata in un qualcosa di senziente a cui si può dare il nome di Dio!

Fatto! Contenti?

Corollario per i cattolici più legati alla Genesi: in tutta la Bibbia mi venite a dire che i numeri presenti sono da interpretare in modo cabalistico/numerologico (e ci motteggiate pure i testimoni di Geova che dicono 144mila vuol dire 144mila e voi gli rispondete che 144mila è 12*12*mila e 12 è 3*4 che in cabala vuol dire 3 (perfetto) * 4 (più che perfetto) * 3*4 (super-mega-perfetto)*1000 (tanti)) ma questi benedetti 7 giorni non potrebbero equivalere a qualche millennio di anni così che mettiamo pari la teoria di Darwin e la Bibbia?
Che poi l'evoluzione sia stata casuale o che sia stata voluta da Dio che da lassù ha messo i giusti habitat nei posti giusti con gli animali giusti per portare l'evoluzione verso determinati lidi... non è dire la stessa cosa?
Ma proprio in Vaticano nessuno ha mai giocato a Populous o Sim City? In 7 giorni di 24 ore per volta, mettendo il gioco a tutta velocità, altro che qualche milione di anni passava!

Corollario per i darwiniani convinti: studiatevi anche un po' di fisica e matematica e vedrete che potrete dire che avete le prove che Dio esiste... quindi se i cattolici accettano il corollario di prima abbiamo fatto la pace tra tutti.

Nota per chi è arrivato fino qui: se aprite la Bibbia al libro di Genesi, andate al capitolo 2, verso il paragrafo 2 c'è scritta una cosa sconvolgente: il settimo giorno Dio non si è riposato, ma ha finito quello che aveva iniziato... quindi almeno 10 minuti li ha lavorati, ergo: o l'hanno sempre raccontata male o Dio ha lavorato in nero!