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15MSC: 15 Metri Sotto il Cielo

Post n°155 pubblicato il 12 Novembre 2007 da JAMIRO1
 
Foto di JAMIRO1

Quindici metri... considerando che mediamente il piano di un edificio è alto 3 metri, si può dire che sia paragonabile ad un volo dal 5° piano di un palazzo.

In acqua difficilmente si vede il fondo a 15 metri, a malapena si intravede la cima con il cartellino degli 8 metri, che già ti sembra distantissimo.
Poi arriva il momento... 3-4 respiri profondi, si cerca di rilassare la mente e i muscoli, si fa l'ultimo respiro, una capovolta e giù... verso l'abisso.
Scendo seguendo la cima bianca... un branco di pesci mi osserva passare tra di loro incurante dei riflessi argentei delle loro squame.

La concentrazione è tale che non si pensa al freddo dell'acqua, ma si sente la pressione che aumenta sulle orecchie... allora si preme il naso per contrastare la pressione ed evitare il dolore ai timpani, inevitabile se non si compensa in modo adeguato.

Con un po' di fatica sono riuscito a compensare... e quasi con stupore sono arrivato al cartellino dei 15 metri... mi fermo un attimo, arriva l'istruttore che mi seguiva per sicurezza, gli faccio il segno di "ok" con le dita.

Ce l'ho fatta! Ho superato il mio limite... ho superato i miei timori, la mia paura di non farcela!

A 15 metri sotto il cielo, ci sono 2 kg e mezzo di pressione su ogni centimetro del tuo corpo, i tuoi polmoni diventano poco meno della metà del loro volume iniziale, il sangue affluisce negli interstizi polmonari per sostenerli e non permettere che collassino.
Si ha una strana sensazione di calma e benessere, non si sente il bisogno di respirare, infatti l'ossigeno è molto più concentrato.

Poi inizio la risalita... sembra infinita... all'inizio pinneggio un po' per vincere la forza di gravità, ma presto non è più necessario e risalgo senza fare movimenti... guardo la luce che filtra dalla superficie, allungo un braccio verso l'alto per evitare di colpire qualche mio compagno di immersione.. la luminosità aumenta... e poco prima di arrivare, allargo le braccia per frenare la salita... neanche fossi il Cristo degli Abissi di San Fruttuoso!

Di nuovo aria! Aria a pieni polmoni... il calore del sole sul viso... mi lascio galleggiare a pancia in su, stanco... ma felice!

 
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I Gabbiani

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"Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro in perpetuo volo.
La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere balenando in burrasca."
(Vincenzo Cardarelli)
 

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