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The Dark Knight

Il Bene e il Male sono da sempre in lotta. In questo conflitto non c'è però nulla di straordinario, rientra tutto nella "normalità". E' interessante invece quando queste due forze non sono idealizzate e separate tra di loro ma quando sono parti costitutive di un'unica figura. E' questo il caso del Cavaliere Oscuro, che in questo nuovo capitolo non solo deve proteggere Gotham City da un nuovo anti-eroe, Joker, ma anche da se stesso. Il tema centrale del film è infatti il lato oscuro che regna in ognuno di noi e che a volte prevarica quello migliore, banalmente chiamato "buono". Joker è sicuramente il personaggio che meglio comprende questa dualità e che la sfrutta a suo favore. Tutte le battute del "folle", così come viene chiamato, dimostrano infatti come non lo sia affatto. Si arriva ad un punto in cui la gente colpevolizza Batman, lo considera causa di ciò che accade a Gotham, lo accusa di aver gettato morte e distruzione su di loro. E' in questa situazione che Batman, o meglio Bruce, si rende conto che non può essere l'emblema dell'integrità, il simbolo della giustizia che ha sempre voluto essere, in quanto il dolore, la sofferenza, la perdita di persone care hanno svelato il lato umano del "Caped Crusader".

Il film è molto spettacolare, l'equipaggiamento si è ulteriormente evoluto e al Tumbler si è aggiunta la Bat-Pod, ma non sono tanto la teatralità e la tecnologia a fare da padrone, quanto i dialoghi, le espressioni del viso dei protagonisti.

Dedico questa mia "recensione" a MarsQueen, invitandola, se vuole, ad aggiungere un commento