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In agosto ho conosciuto Sonia negli uffici di Santo Domingo del Mudha (Movimento di Donne Dominico-Haitiane) da lei fondato.

Sonia è nata e cresciuta in un batey, come la maggior parte degli haitiani che vivono in Repubblica Dominicana, i sui genitori vennero in RD in cerca di maggiori opportunità di vita dedicandosi alla raccolta della canna da zucchero in una piantagione statale. Lei, come milioni di bambini, nata in Repubblica Dominicana dovrebbe in base alla costituzione essere riconosciuta come domenicana, ma questo diritto è sempre, sistematicamente, violato. Sonia, con il MUDHA e altre organizzazioni, tra cui Onè Respe, sta lottando per cambiare questo stato di cose e la strategia pensata è doppia: agire con la gente e agire nei tribunali. Il primo step riguarda tutto il lavoro di superamento del pregiudizio anti-haitiano presente il molti dominicani, il secondo si concretizza nel portare casi emblematici di bambini nati in Repubblica Dominicana da genitori haitiani ai vari gradi di giudizio perchè gli venga riconosciuta la nazionalità.

Due bambine di origine haitiana, ma da due e tre generazioni in RD, hanno visto arrivare il loro caso fino alla Corte Interamericana dove il verdetto è stato di riconoscimento della nazionalità e un obbligo da parte dello stato dominicano di riconoscere tutti i bambini nella loro situazione. Un anno è passato da quella sentenza e lo stato non si è ancora mosso.

Qualche giorno fa è stato riconosciuto a Sonia Pierre il premio intitolato alla memoria di Bob Kennedy per i diritti umani, speriamo che ciò serva a qualcosa.