ilKuda - www.kuda.tk

Proprio ieri si ricordavano i 35 anni dal giorno in cui gli USA rovesciarono il governo si Allende in Cile. Di tutti i colpi di stato made in CIA forse quello più simbolico perché rovescia il primo socialista salito al potere con elezioni e non con una rivoluzione. Ed oggi siamo da capo.

L'America Latina sta conoscendo forse il momento di maggior emancipazione dal dominatore nordamericano grazie all'azione coraggiosa di molti governanti che senza dover ricorrere all'ingombro del socialismo stanno dimostrando che è possibile amministrare gli stati del continente senza sfruttarne i popoli. Le rivoluzioni sono grandi o piccole, dalle nazionalizzazioni delle risorse prime alla storica decisione (praticamente ignorata dai media italiani) di Argentina e Brasile di non utilizzare più il dollaro come moneta di scambio per il commercio tra i due stati.

Prima dell'estate, nelle miei previsioni terribili, vedevo come possibile uno scontro Colombia-Venezuela che mascherasse, in realtà, il volere degli USA di rovesciare (insieme a Morales) Chavez, il leader più idealista e più potente, grazie al petrolio su cui siede. Forse, però, ad oggi, la Colombia non sarà neanche una copertura.

Dopo il clamore per il riscatto di Ingrid Betancourt dalle FARC Uribe è più preoccupato di cercasi un terzo (per il momento incostituzionale) mandato che di muove guerra a Chavez, il quale si sta preparando mandando, probabilmente, uno dei suoi uomini migliori come ambasciatore in Colombia (Ramon Rodriguez Chacin, già ministro dell'interno, che ha combattuto con buoni risultati il narcotraffico e la delinquenza, oltre che molto vicino alle FARC). E allora gli USA devono muoversi da soli, ed in fretta perchè l'avvento di un'amministrazione Obama potrebbe far fuori molti falchi.

I nuovi vecchi amici dei venezuelani sono i russi in cerca di una potenza persa dopo il 1989. La Russia si muove alla grande: esercitazioni aeronavali in grande stile, le più imponenti dal crollo dell'Unione sovietica, hanno portato in missione nel Mediterraneo l'ammiraglia della flotta sovietica, la portaerei Kutsnezov, e in volo sopra il Golfo di Biscaglia i bombardieri strategici Tupolev Tu-65. Ieri due caccia Tu-160 sono atterrati in Venezuela, dopo che Chavez, nel pieno della crisi caucasica, aveva fornito la sua piena assistenza militare a Mosca. Era stato proprio il presidente venezuelano verso la fine di agosto a diffondere la notizia secondo cui la marina russa avrebbe inviato una flotta navale in Venezuela per un viaggio di “amicizia e lavoro”. Nello stesso periodo, nelle calde acque del mar dei Caraibi una nave statunitense della IV flotta, la Uss Kearsarge, intraprenderà una missione umanitaria proprio nelle acque dell'America Centrale. Una casualità? Forse.

Già, la IV Flotta, ne avevo già parlato tempo fa, all'epoca della sua ri-creazione. Fidel Catro, da quello che ormai è il suo blog, si chiede: “Che ragioni possono avere gli Stati Uniti per inviare un forza navale tanto poderosa in una regione in pace, senza poteri nucleari, senza conflitti o minacce militari reali?” per poi rispondersi “Non ammetteranno mai che è per le risorse naturali, ma non è una coincidenza che questa decisione sia stata presa mentre inizia un cambiamento strutturale dell’economia mondiale, nel quale le riserve d’acqua dolce, gli alimenti e le risorse energetiche divengono valori strategici molto importanti”. Il comando della IV flotta è stato affidato a Joseph Kerman, ufficiale che appartiene al gruppo SEAL, con uomini selezionati per le più dure operazioni speciali, preparati ad attuare nelle condizioni più avverse e difficili. Hanno operato in Viet Nam, Cambogia e Laos.

Ma torniamo al Venezuela, pochi minuti fa Chavez ha espulso l'ambasciatore americano per solidarietà con Evo Morales, che ha preso la stessa decisione dopo aver accusato gli USA di minare all'unità del paese appoggiando le province indipendentiste (a proposito Brasile e Argentina sono molto preoccupati per eventuali tagli nelle forniture di gas). E subito dopo la televisione pubblica venezuelana ha diffuso le intercettazioni di alcuni “alti personaggi” che stavano tramando alle spalle di Chavez: alcuni ufficiali delle forze armate avrebbero voluto, con l'aiuto di un caccia F-16 attaccare l'aereo presidenziale e prendere il controllo di Palazzo Miraflores, sede del governo del Venezuela, e delle televisioni nazionali, mettendo a segno un nuovo colpo di Stato dopo quello semi fallito del 2002. Un fatto del genere non avviene senza il placet della CIA.