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ticket di ingresso a milano

Post n°327 pubblicato il 17 Agosto 2006 da kudablog
 

l'idea rilanciata dalla sindaca moratti di istituire la pollution charge (il ticket d’ingresso in città per le vetture più inquinanti dei non residenti a Milano) è da valutare con attenzione: il ticket costerà meno degli 8 pounds di Londra ma più dei 3 euro prospettati a suo tempo da Albertini e che i più tartassati saranno i possessori di mezzi diesel; esentati gli Euro 4 e i mezzi ecologici; probabilmente non pagheranno le moto, ma la decisione non è ancora stata presa. Sono stati definiti anche i varchi elettronici di ingresso in città.

la proposta adottata con successo in altri comuni però non può essere l'unica iniziativa anti-smog perchè non toglie l'inquinamento, ma lo tassa.

e la pollution charge non può essere la prima iniziativa perchè in questo momento non esistono alternative all'accesso in auto a milano, se pensiamo che un biglietto della metropolitana da un paese limitrofo costa più di 2 euro a corsa (se una famiglia di 4 persone vuole andare un pomeriggio a milano spenderebbe solo di metropolitana la bellezza di 16 euro, cioè 32.000 lire!). E questo anche grazie all'adeguamento euro che a fatto si che un biglietto urbano sia passato 1.000 lire nel 2001 a un euro nel 2002.

le iniziative per far respirare un po' d'aria pulita ai milanesi dovrebbero essere:

- ridurre immediatamente l’inquinamento da diesel: i mezzi pubblici di trasporto, quelli adibiti al trasporto merci e i taxi devono passare ai biocombustibili, al gas, all’alimentazione elettrica; il riscaldamento degli immobili pubblici e privati deve passare al metano;
- promuovere investimenti sul rinnovamento, la manutenzione e l’aumento del numero di bus e tram, per consentire di raggiungere rapidamente ogni punto della città;
- costruire una rete di piste ciclabili lungo tutti gli assi e le circonvallazioni cittadine;
- contro il proliferare dei parcheggi nel centro cittadino, creare lungo la cintura esterna isole di scambio per le merci e per il milione di auto di chi tutti i giorni entra ed esce dalla città per motivi di lavoro o di studio: la consegna delle merci, unificata e concentrata per zone, avviene con mezzi di trasporto elettrici, e con il ticket del parcheggio auto si raggiunge gratuitamente la città utilizzando mezzi pubblici, auto elettriche e bici;

il sogno sarebbero mezzi pubblici gratuiti. e non è una cosa impossibile se si pensa a quanti soldi vengono spesi per gli stipendi dei controllori, l'istallazione e manutenzione delle macchine obliteratrici e dei tornelli, i costi per la stampa e la distribuzione dei biglietti e il guadagno che hanno i punti vendita. I soldi che rimangono all'Atm non sono molti e potrebbero essere rimpiazzati da un maggior numero di spazi pubblicitari che potrebbero essere venduti a caro prezzo perchè aumenterebbe sensibilmente il numero dei passeggeri (e quindi delle persone che vedrebbero la pubblicità). E se ancora non bastassero basti pensare a quanti soldi si risparmierebbero in spese sanitarie per capire che una città davvero all'avanguardia è disposta a rischiare per puntare in alto.

Solo successivamente all’applicazione dell’insieme di queste misure, il centro cittadino potrebbe essere chiuso al traffico, e transitabile solo pagando una tariffa d’ingresso.

le mie idee sono state riprese qui

 
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Commenti al Post:
rigitans
rigitans il 17/08/06 alle 16:59 via WEB
ottimo post!
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 17/08/06 alle 17:03 via WEB
grazie
(Rispondi)
 
habral
habral il 17/08/06 alle 17:19 via WEB
sono assolutamente daccordo col senso dei tuoi ragionamenti la chiave io credo stia nel fatto che nella pianificazione e nell'uso dei mezzi pubblici di superficie bisogna usare la testa e ragionare. non ho presente il bilancio della atm, ma credo che molto si potrebbe fare se solo per l'appunto si usasse la testa, si buttassero via vecchi schemi e si facesse uso di un po' di fantasia gestionale. per esempio, perché non fare tutti i mezzi di superficie gratuiti, salvo prevedere alcune corse, le più frequentate, anche a pagamento. io credo che se si hanno di fronte dei consumatori clienti, bisogna capirne i bisogni e ci sarà la maggioranza che usa l'autobus solo se gratis e una minoranza che lo userebbe solo se fosse più vuoto (di gente) e più veloce, essendo per questo magari disposta a pagare anche qualche euro in più - in concorrenza quindi con i taxi
(Rispondi)
 
 
kudablog
kudablog il 17/08/06 alle 17:39 via WEB
il problema è che non si ha a che fare con consumatori-clienti, ma con cittadini a cui bisogna garantire un servizio e un diritto. il problema delle troppe persone sui mezzi pubblici si riduce aumentando le corse (e non riducendole come nella gestione albertini) e della velocità scegliendo mezzi adatti al traffico cittadino (e non i super tram..) e con le corsie preferenziali
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/08/06 alle 12:14 via WEB
Ho risposto al tuo post. Devi perdonarmi ma non sono molto pratico di come funzionino i blog, quindi riporto anche qui la risposta. A presto. Non mi preoccuperei troppo di cosa fare prima e di cosa fare dopo. L'importante è che si sposti una quota del trasporto dal mezzo privato a quello pubblico. Provo a fare una semplificazione: la velocità commerciale degli autobus è di dieci chilometri orari presumibilmente a causa della congestione stessa. Se si riesce a ridurre il traffico (e quindi il numero dei veicoli privati) la velocità commerciale potrebbe - ad esempio - raddoppiare. In questo modo a parità di costi (o quasi) si raddoppia il numero delle persone trasportate (e con tempi di percorrenza della metà). E' evidente che per funzionare alla perfezione questa strategia dovrebbe essere immediata e dall'oggi al domani convincere le persone a cambiare abitiduni. Cosa non semplice, me ne rendo conto. Ma è evidente che quello del road pricing è "uno" degli strumenti. Non "lo strumento". La politica della mobilità è cosa ben più complessa della semplice adozione di una misura deterrente. La mia considerazione si basava sulla riflessione che alcune amministrazioni preferiscono non fare assolutamente nulla e lasciare che la situazione sia quella - insostenibile - in cui si trovano attualmente (Roma docet). Per il resto condivido gran parte delle tue opinioni.
(Rispondi)
 
 
 
 
kudablog
kudablog il 21/08/06 alle 16:20 via WEB
il problema dell'ordine degli interventi è fondamentale perchè non posso proibire la pesca del pesce se prima non insegno ai pescatori un altro lavoro. La stessa cosa vale per il traffico non posso disincentivare l'uso dell'auto privata se prima non fornisco un'alternativa, finisce che l'unico effetto che otterrò sarà quello di far pagare l'inquinamento, ma non di ridurlo. Monetizzo la salute, non la preservo.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
kudablog
kudablog il 21/08/06 alle 16:23 via WEB
una tassa d'ingresso non fa diminuire il numero di macchine perchè se non prendo la macchina non ho alternative quindi anche il tuo ragionamento sui tempi di percorrenza degli autobus non trova un riscontro. Oltre a questo perchè la tua teoria sia vera bisognerebbe aumentare il numero delle corse dei mezzi di superficie e quelle delle metropolitane extraurbane (sai che negli orari non di punta c'è una corsa ogni 20 minuti per gessate?)
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